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Silvia Inselvini – L’estetica del silenzio
Dopo l’acquisizione da parte del Museo d’Arte Concreta di Ingolstadt di un’opera del ciclo dei “Notturni”, Silvia Inselvini sarà presente per la prima volta negli spazi di Gare 82 con la mostra personale “L’estetica del silenzio”.
Comunicato stampa
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Segni lasciati a penna in una pratica di scrittura nel suo senso più puro, quello che supera il contenuto leggibile per farsi traccia essenziale, spingendosi un po’ più in là delle intuizioni di Cy Twombly che esploravano la tensione tra testo e immagine trasformando le parole in essenziale gesto visivo.
Nell’atto di cancellare il bianco, il Tempo si dilata, si crea, diventa materia nell’opera. E l’artista, in questo senso, lo governa.
Alla bulimia di immagini e frastuono visivo, Inselvini oppone un’astrazione silenziosa, lenta: sottraendo elementi figurativi, forme o segni riconoscibili, lascia spazio a una maggior consapevolezza del vuoto e del non-rappresentato, declinando in arte quello che Susan Sontag affermò nel suo saggio L’estetica del silenzio (1967): «Man mano che diminuisce il prestigio del linguaggio aumenta quello del silenzio».
In una contemporaneità così immersa e sommersa nel flusso continuo di immagini, si annulla il significato stesso della visione.
Osservare un’opera di Silvia Inselvini implica abbandonare la nostra inclinazione alla percezione gestaltica e affidarsi a sensazioni evocative per raggiungere una conoscenza intuitiva e sensibile, concreta e soggettiva. È il compiersi dell’estetica. In questo caso, del silenzio.
Federica Picco
Nell’atto di cancellare il bianco, il Tempo si dilata, si crea, diventa materia nell’opera. E l’artista, in questo senso, lo governa.
Alla bulimia di immagini e frastuono visivo, Inselvini oppone un’astrazione silenziosa, lenta: sottraendo elementi figurativi, forme o segni riconoscibili, lascia spazio a una maggior consapevolezza del vuoto e del non-rappresentato, declinando in arte quello che Susan Sontag affermò nel suo saggio L’estetica del silenzio (1967): «Man mano che diminuisce il prestigio del linguaggio aumenta quello del silenzio».
In una contemporaneità così immersa e sommersa nel flusso continuo di immagini, si annulla il significato stesso della visione.
Osservare un’opera di Silvia Inselvini implica abbandonare la nostra inclinazione alla percezione gestaltica e affidarsi a sensazioni evocative per raggiungere una conoscenza intuitiva e sensibile, concreta e soggettiva. È il compiersi dell’estetica. In questo caso, del silenzio.
Federica Picco
26
ottobre 2024
Silvia Inselvini – L’estetica del silenzio
Dal 26 ottobre al 23 novembre 2024
arte contemporanea
Location
GARE 82
Brescia, Via Villa Glori, 5, (Brescia)
Brescia, Via Villa Glori, 5, (Brescia)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 15-19
Vernissage
26 Ottobre 2024, 18
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico