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Silvia Margaria – Anthologìa
Il progetto Anthologìa (dal greco ‘scelta di fiori’) nasce nel 2015 quando Silvia Margaria (1985) sceglie di scoprire e commemorare la vita di cinque illustri donne torinesi sulle loro tombe presso il Cimitero Monumentale di Torino.
Comunicato stampa
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La galleria Opere Scelte presenta, venerdì 3 maggio 2019 alle ore 18.30, in via Matteo Pescatore 11/D, l’inaugurazione della personale di Silvia Margaria, Anthologìa.
Il progetto Anthologìa (dal greco ‘scelta di fiori’) nasce nel 2015 quando Silvia Margaria (1985) sceglie di scoprire e commemorare la vita di cinque illustri donne torinesi sulle loro tombe presso il Cimitero Monumentale di Torino: Adelaide Aglietta, Isa Bluette, Amalia Guglielminetti, Giorgina Levi, Emilia Mariani. La selezione accomuna le donne per le loro vite, segnate dalla lotta all’emancipazione femminile a quella per l’uguaglianza sociale e per ognuna di loro l’artista ha scelto un fiore con un particolare significato.
Per Adelaide Aglietta ha scelto la mimosa, simbolo della Festa della donna, per lei che negli anni ‘70 si è battuta contro una arretrata legislatura e si è impegnata in difesa della legge sul divorzio e per la legalizzazione dell’aborto. Per Isa Bluette ha scelto il fiordaliso, fiore dal colore brillante e vistoso, che cresce libero in pieno sole, per una donna che negli anni venti e trenta del novecento è stata attrice teatrale, cantante e soubrette e che aveva scelto come nome d'arte proprio quello di questo fiore. Per Amalia Guglielminetti che si definiva scontrosa, irrequieta e appassionata, incline ad infrangere le regole del perbenismo borghese che relegava la donna negli angoli bui dei salotti letterari dell'epoca, ha scelto l’ortica. Per Giorgina Levi ha scelto i fiori di campo, il cui adattamento riflette quello della donna costretta alla fine degli anni ’30 a emigrare in Bolivia a causa di provvedimenti antisemiti. Per Emilia Mariani che si è battuta per il miglioramento delle condizioni lavorative delle maestre e per la parità tra insegnanti uomini e donne, ha scelto la lavanda, fiore duraturo e tenace, con un profumo intenso e costante.
I fiori sono diventati così mezzo di commemorazione e connessione tra il passato e il presente, la vita e la morte. In mostra è visibile la documentazione dell’appassimento dei fiori sulle tombe, attraverso cinque serie di fotografie – una per ciascun fiore – composte
dalle sovrapposizioni di due diapositive, che dal primo giorno di esposizione del fiore fino all’ultimo si uniscono, fino ad arrivare allo scatto in un unico giorno. Il risultato, con l’intervento di Margaria con una soluzione di acqua e clorofilla sulla stampa, è un equilibrio di luci, colori e differenti realtà temporali; è il tentativo di sopravvivere all’oblio con l’immagine di un fiore, che è simbolo di bellezza, ma nello stesso tempo metafora della fragilità e brevità della vita.
La mostra sarà allestita fino al 31 maggio 2019.
Silvia Margaria (Savigliano - CN, 1985)
Vive e lavora a Torino.
Nel 2010 consegue la Laurea di II livello presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. È membro di Progetto Diogene dal 2018 (www.progettodiogene.eu).
I suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero in diversi spazi e istituzioni quali Galerie Hartwich, Sellin auf Rügen, Germania (2018); Botschaft, Berlino (2018); Galleria Opere Scelte, Torino (2017, 2014); Grattacielo Intesa San Paolo, Torino (2016); MEF Museo Ettore Fico Torino, (2016); Villa Brivio, Nova Milanese - MI (2016): TheOthers Art Fair - Galleria Opere Scelte, Torino (2015); Art Marbella, Spain Art Fair (2015); TheOthers Art Fair - Premio Autofocus 6, Torino (2014).
Il progetto Anthologìa (dal greco ‘scelta di fiori’) nasce nel 2015 quando Silvia Margaria (1985) sceglie di scoprire e commemorare la vita di cinque illustri donne torinesi sulle loro tombe presso il Cimitero Monumentale di Torino: Adelaide Aglietta, Isa Bluette, Amalia Guglielminetti, Giorgina Levi, Emilia Mariani. La selezione accomuna le donne per le loro vite, segnate dalla lotta all’emancipazione femminile a quella per l’uguaglianza sociale e per ognuna di loro l’artista ha scelto un fiore con un particolare significato.
Per Adelaide Aglietta ha scelto la mimosa, simbolo della Festa della donna, per lei che negli anni ‘70 si è battuta contro una arretrata legislatura e si è impegnata in difesa della legge sul divorzio e per la legalizzazione dell’aborto. Per Isa Bluette ha scelto il fiordaliso, fiore dal colore brillante e vistoso, che cresce libero in pieno sole, per una donna che negli anni venti e trenta del novecento è stata attrice teatrale, cantante e soubrette e che aveva scelto come nome d'arte proprio quello di questo fiore. Per Amalia Guglielminetti che si definiva scontrosa, irrequieta e appassionata, incline ad infrangere le regole del perbenismo borghese che relegava la donna negli angoli bui dei salotti letterari dell'epoca, ha scelto l’ortica. Per Giorgina Levi ha scelto i fiori di campo, il cui adattamento riflette quello della donna costretta alla fine degli anni ’30 a emigrare in Bolivia a causa di provvedimenti antisemiti. Per Emilia Mariani che si è battuta per il miglioramento delle condizioni lavorative delle maestre e per la parità tra insegnanti uomini e donne, ha scelto la lavanda, fiore duraturo e tenace, con un profumo intenso e costante.
I fiori sono diventati così mezzo di commemorazione e connessione tra il passato e il presente, la vita e la morte. In mostra è visibile la documentazione dell’appassimento dei fiori sulle tombe, attraverso cinque serie di fotografie – una per ciascun fiore – composte
dalle sovrapposizioni di due diapositive, che dal primo giorno di esposizione del fiore fino all’ultimo si uniscono, fino ad arrivare allo scatto in un unico giorno. Il risultato, con l’intervento di Margaria con una soluzione di acqua e clorofilla sulla stampa, è un equilibrio di luci, colori e differenti realtà temporali; è il tentativo di sopravvivere all’oblio con l’immagine di un fiore, che è simbolo di bellezza, ma nello stesso tempo metafora della fragilità e brevità della vita.
La mostra sarà allestita fino al 31 maggio 2019.
Silvia Margaria (Savigliano - CN, 1985)
Vive e lavora a Torino.
Nel 2010 consegue la Laurea di II livello presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. È membro di Progetto Diogene dal 2018 (www.progettodiogene.eu).
I suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero in diversi spazi e istituzioni quali Galerie Hartwich, Sellin auf Rügen, Germania (2018); Botschaft, Berlino (2018); Galleria Opere Scelte, Torino (2017, 2014); Grattacielo Intesa San Paolo, Torino (2016); MEF Museo Ettore Fico Torino, (2016); Villa Brivio, Nova Milanese - MI (2016): TheOthers Art Fair - Galleria Opere Scelte, Torino (2015); Art Marbella, Spain Art Fair (2015); TheOthers Art Fair - Premio Autofocus 6, Torino (2014).
03
maggio 2019
Silvia Margaria – Anthologìa
Dal 03 al 31 maggio 2019
fotografia
Location
GALLERIA OPERE SCELTE
Torino, Via Matteo Pescatore, 11D, (Torino)
Torino, Via Matteo Pescatore, 11D, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15.30-20
Vernissage
3 Maggio 2019, ore 18.30
Autore