Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Silvia Morin – BANDIT QUEEN
In occasione del progetto t-space X MAO Silvia Morin realizza un’opera inedita in cui l’artista si identifica nella figura di Phoolan Devi attraverso l’immagine fotografica e porta in scena una “terza donna”, esterna alla storia, che apre la mostra con un discorso pronunciato dal vivo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
BANDIT QUEEN
Discorso per Phoolan Devi, 2001-2022
di Silvia Morin
16.12.2022–15.01.2023
MAO Museo d’Arte Orientale
In occasione del progetto t-space X MAO Silvia Morin realizza un’opera inedita che indaga la figura di Phoolan Devi (Gurha Ka Purwa, 1963–Nuova Delhi, 2001), una donna la cui vita è stata caratterizzata da una serie tragica di eventi che la vedono prima sposa bambina, poi bandita, fino a divenire rappresentante del Parlamento e infine morire assassinata nel 2001 a soli 37 anni.
Il lavoro prende vita a partire dallo studio delle fonti storiche e del libro autobiografico Phoolan Devi, Le mie cento vite (1996), e viene restituito attraverso un’immagine fotografica e un discorso che mescola il dato reale con flussi di coscienza. L’artista si identifica nella figura di Phoolan Devi attraverso l’immagine fotografica e porta in scena una “terza donna”, esterna alla storia, che apre la mostra con un discorso pronunciato dal vivo.
Silvia Morin fa del proprio corpo il medium attraverso il quale rimettere in scena biografie di donne, interrotte tragicamente dalla violenza maschile. Le fotografie “medianiche” di Morin sono il risultato finale di un processo d’identificazione empatica con i soggetti di cui indaga le storie, che passa per una fase performativa in cui gli abiti rivestono una funzione particolare. L’artista non utilizza vestiti di scena, ma attinge dal proprio quotidiano: piuttosto che costruire un travestimento cosmetico, Morin realizza nell’immagine una coincidenza paradossale tra la propria vita e quella delle donne, attivando una sorta di cortocircuito temporale ed emotivo. Né veri autoritratti, né semplici ritratti, le donne di Morin sono personaggi ulteriori, futuri, mai realizzati, che sembrano tornare per necessità, per affermare una pacificazione.
Testo a cura di Claudia Petraroli
Discorso per Phoolan Devi, 2001-2022
di Silvia Morin
16.12.2022–15.01.2023
MAO Museo d’Arte Orientale
In occasione del progetto t-space X MAO Silvia Morin realizza un’opera inedita che indaga la figura di Phoolan Devi (Gurha Ka Purwa, 1963–Nuova Delhi, 2001), una donna la cui vita è stata caratterizzata da una serie tragica di eventi che la vedono prima sposa bambina, poi bandita, fino a divenire rappresentante del Parlamento e infine morire assassinata nel 2001 a soli 37 anni.
Il lavoro prende vita a partire dallo studio delle fonti storiche e del libro autobiografico Phoolan Devi, Le mie cento vite (1996), e viene restituito attraverso un’immagine fotografica e un discorso che mescola il dato reale con flussi di coscienza. L’artista si identifica nella figura di Phoolan Devi attraverso l’immagine fotografica e porta in scena una “terza donna”, esterna alla storia, che apre la mostra con un discorso pronunciato dal vivo.
Silvia Morin fa del proprio corpo il medium attraverso il quale rimettere in scena biografie di donne, interrotte tragicamente dalla violenza maschile. Le fotografie “medianiche” di Morin sono il risultato finale di un processo d’identificazione empatica con i soggetti di cui indaga le storie, che passa per una fase performativa in cui gli abiti rivestono una funzione particolare. L’artista non utilizza vestiti di scena, ma attinge dal proprio quotidiano: piuttosto che costruire un travestimento cosmetico, Morin realizza nell’immagine una coincidenza paradossale tra la propria vita e quella delle donne, attivando una sorta di cortocircuito temporale ed emotivo. Né veri autoritratti, né semplici ritratti, le donne di Morin sono personaggi ulteriori, futuri, mai realizzati, che sembrano tornare per necessità, per affermare una pacificazione.
Testo a cura di Claudia Petraroli
16
dicembre 2022
Silvia Morin – BANDIT QUEEN
Dal 16 dicembre 2022 al 15 gennaio 2023
arte contemporanea
arti performative
fotografia
arti performative
fotografia
Location
MAO – MUSEO D’ARTE ORIENTALE
Torino, Via San Domenico, 9/11, (Torino)
Torino, Via San Domenico, 9/11, (Torino)
Orario di apertura
Da martedì a domenica ore 10-18
Chiuso il lunedì
Vernissage
16 Dicembre 2022, 18.30 - 21.00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Produzione organizzazione
Sponsor