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Silvia Phi Franceschini – ENIGamMI
i lavori di silvia non sono solo caricature del tempo, fantasmi ed ossessioni del passato, sono anche linee sinuose, linee infinite
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fantasmi paure passioni idee opinioni ossessioni,tutto tradotto in
immagini..
Così voglio iniziare a raccontarvi di Silvia, giovane artista nata a Laives,
Bolzano ma residente a Trento per frequentare la Facoltà di Matematica.
Silvia è giovane, talentuosa, ironica, piena di idee, infatti dopo gli studi
artistici ed un accenno filosofico si butta sulla scienza, sui numeri, su
tutto quello che di razionale esiste, tutto ciò che viene considerato
anti-arte, ma evidentemente non è cosi, e questo enigma che si nasconde in
Silvia è svelato in questa mostra.
Dal dizionario si evince il significato di caricature, come rappresentazione
(disegno, incisione o pittura) in cui i tratti caratteristici del soggetto
sono esagerati o distorti per produrre un effetto comico o grottesco, ma Io
tengo la mia vita in pugno ci dice di più, ci racconta di forza, di
convinzioni, di passioni che sono strette nelle mani, non solo quelle
fisiche, non solo quelle che tengono il pennello e i colori, ma quelle mani
che afferrano la vita, che la stringono per non perdere nemmeno un secondo,
per non lasciar andare nulla, perché tutto ciò che è lasciato è perso, e le
passioni non si possono perdere.
Ma i lavori di silvia non sono solo caricature del tempo, fantasmi ed
ossessioni del passato, sono anche linee sinuose, linee infinite, che non si
incontreranno mai, linee che si intersecano che si colorano timidamente, che
sfumano, perché spesso non è né solo bianca né solo nera la realtà, si
impara mediando, disperdendo i preconcetti per scoprire nuove verità, celate
da colori abbaglianti, che non lasciano intravedere le linee, lo scheletro
della tangibilità.
Esprimersi è il più grande regalo che un essere umano può fare a se stesso,
guardare con occhi sognanti, terrorizzati, reali, clinici tutte le
sensazioni che la vita ci offre. Regalarsi il tempo di interpretare i segni,
per crearne di nuovi, simbologie che permettono di creare un universo
parallelo, diverso ma non per questo sbagliato, non per questo dubitabile,
perché ogni visione è reale, è viva, è personale e questo dà
all’espressività artistica la peculiarità di essere unica, inimitabile,
frutto di reazioni chimiche dove la base è sempre il sentire.
immagini..
Così voglio iniziare a raccontarvi di Silvia, giovane artista nata a Laives,
Bolzano ma residente a Trento per frequentare la Facoltà di Matematica.
Silvia è giovane, talentuosa, ironica, piena di idee, infatti dopo gli studi
artistici ed un accenno filosofico si butta sulla scienza, sui numeri, su
tutto quello che di razionale esiste, tutto ciò che viene considerato
anti-arte, ma evidentemente non è cosi, e questo enigma che si nasconde in
Silvia è svelato in questa mostra.
Dal dizionario si evince il significato di caricature, come rappresentazione
(disegno, incisione o pittura) in cui i tratti caratteristici del soggetto
sono esagerati o distorti per produrre un effetto comico o grottesco, ma Io
tengo la mia vita in pugno ci dice di più, ci racconta di forza, di
convinzioni, di passioni che sono strette nelle mani, non solo quelle
fisiche, non solo quelle che tengono il pennello e i colori, ma quelle mani
che afferrano la vita, che la stringono per non perdere nemmeno un secondo,
per non lasciar andare nulla, perché tutto ciò che è lasciato è perso, e le
passioni non si possono perdere.
Ma i lavori di silvia non sono solo caricature del tempo, fantasmi ed
ossessioni del passato, sono anche linee sinuose, linee infinite, che non si
incontreranno mai, linee che si intersecano che si colorano timidamente, che
sfumano, perché spesso non è né solo bianca né solo nera la realtà, si
impara mediando, disperdendo i preconcetti per scoprire nuove verità, celate
da colori abbaglianti, che non lasciano intravedere le linee, lo scheletro
della tangibilità.
Esprimersi è il più grande regalo che un essere umano può fare a se stesso,
guardare con occhi sognanti, terrorizzati, reali, clinici tutte le
sensazioni che la vita ci offre. Regalarsi il tempo di interpretare i segni,
per crearne di nuovi, simbologie che permettono di creare un universo
parallelo, diverso ma non per questo sbagliato, non per questo dubitabile,
perché ogni visione è reale, è viva, è personale e questo dà
all’espressività artistica la peculiarità di essere unica, inimitabile,
frutto di reazioni chimiche dove la base è sempre il sentire.
09
giugno 2006
Silvia Phi Franceschini – ENIGamMI
Dal 09 giugno al 07 luglio 2006
arte contemporanea
Location
ANTICA OSTARIA RUGA RIALTO
Venezia, San Polo, 692, (Venezia)
Venezia, San Polo, 692, (Venezia)
Orario di apertura
11-13 e 17-01
Vernissage
9 Giugno 2006, ore 19
Autore
Curatore