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Silvia Taddei – Destinazione non richiesta: Mongolia
“Destinazione non richiesta: Mongolia” è il racconto fotografico creato da Silvia Taddei durante il suo viaggio nel paese che fu del grande e temuto conquistatore Gengis Khan.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"Destinazione non richiesta: Mongolia" è il racconto fotografico creato da Silvia Taddei durante il suo viaggio nel paese che fu del grande e temuto conquistatore Gengis Khan.
La Mongolia, terra ricca di suggestioni e differenti realtà morfologiche, misteri e leggende, lascia difficilmente indifferente un viaggiatore, che anche solo per poco tempo ne attraversi i confini.
Un viaggio che diventa percorso narrativo, fatto di scatti "rubati" agli attimi del tempo passati ad osservare il deserto del Gobi e ai momenti di vita quotidiana delle persone.
Una narrazione discreta, che si muove lungo il passare dei giorni trascorsi bevendo Airag, il latte fermentato di giumenta, mangiando carne di montone, principale ingrediente alimentare, percorrendo centinaia di chilometri al giorno lungo le interminabili distese di terreno e scambiandosi, infine, sorrisi come epistole in quel linguaggio comune chiamato cortesia.
Trasportati dal vento del deserto, l'autrice ci prende per mano e ci accompagna dove il suo ricordo è rimasto, tra i nomadi e le loro greggi, tra i bambini e i cavalli, tra il silenzio e gli indescrivibili colori, a ricordarci che osservare con gli occhi spesso, purtroppo, non basta a rivelarci la natura più intima di ciò che stiamo osservando.
A conclusione di questo viaggio in una terra così lontana, l’ obiettivo di Silvia Taddei cattura, con la stessa narrazione silenziosa, le immagini della sua terra natia, la Sardegna.
Il suono ancestrale evocato dai campanacci dei Mamutzones durante il carnevale, lo scalpitio frenetico dei cavalli nei giorni di festa e le architetture naturali, avvicinano con semplicità i due popoli, mongolo e sardo, tanto antichi quanto lontani, con la stessa tavolozza di colori, gli stessi spartiti e strumenti musicali, la stessa carta e il medesimo inchiostro.
Gli scatti di Silvia Taddei si compongono abilmente in un mosaico di sincere emozioni, sguardi vivi e rapiti dai piccoli gesti e dalle tradizioni millenarie.
Una destinazione non richiesta, una scelta mai obbligata, per raccontare la meraviglia di un sogno vissuto ad occhi aperti.
Stefano Obino
La Mongolia, terra ricca di suggestioni e differenti realtà morfologiche, misteri e leggende, lascia difficilmente indifferente un viaggiatore, che anche solo per poco tempo ne attraversi i confini.
Un viaggio che diventa percorso narrativo, fatto di scatti "rubati" agli attimi del tempo passati ad osservare il deserto del Gobi e ai momenti di vita quotidiana delle persone.
Una narrazione discreta, che si muove lungo il passare dei giorni trascorsi bevendo Airag, il latte fermentato di giumenta, mangiando carne di montone, principale ingrediente alimentare, percorrendo centinaia di chilometri al giorno lungo le interminabili distese di terreno e scambiandosi, infine, sorrisi come epistole in quel linguaggio comune chiamato cortesia.
Trasportati dal vento del deserto, l'autrice ci prende per mano e ci accompagna dove il suo ricordo è rimasto, tra i nomadi e le loro greggi, tra i bambini e i cavalli, tra il silenzio e gli indescrivibili colori, a ricordarci che osservare con gli occhi spesso, purtroppo, non basta a rivelarci la natura più intima di ciò che stiamo osservando.
A conclusione di questo viaggio in una terra così lontana, l’ obiettivo di Silvia Taddei cattura, con la stessa narrazione silenziosa, le immagini della sua terra natia, la Sardegna.
Il suono ancestrale evocato dai campanacci dei Mamutzones durante il carnevale, lo scalpitio frenetico dei cavalli nei giorni di festa e le architetture naturali, avvicinano con semplicità i due popoli, mongolo e sardo, tanto antichi quanto lontani, con la stessa tavolozza di colori, gli stessi spartiti e strumenti musicali, la stessa carta e il medesimo inchiostro.
Gli scatti di Silvia Taddei si compongono abilmente in un mosaico di sincere emozioni, sguardi vivi e rapiti dai piccoli gesti e dalle tradizioni millenarie.
Una destinazione non richiesta, una scelta mai obbligata, per raccontare la meraviglia di un sogno vissuto ad occhi aperti.
Stefano Obino
04
giugno 2010
Silvia Taddei – Destinazione non richiesta: Mongolia
Dal 04 al 20 giugno 2010
fotografia
Location
PALAZZO REGIO
Cagliari, Piazza Palazzo, 1, (Cagliari)
Cagliari, Piazza Palazzo, 1, (Cagliari)
Orario di apertura
dal lunedi alla domenica 9.00-13.30 / 15.00-19.00
Vernissage
4 Giugno 2010, ore 18
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