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Silvia Tosi – Skin
Oggi, infatti esistono istituzioni, musei, centri di fotografia storica e contemporanea, possiamo contemplare esposizioni di notevole qualità ovunque, senza dimenticare che è diventata da tempo una materia di insegnamento nelle Accademia di Belle Arti. Proprio da questo luogo di perspicace formazione artistica, nasce la giovanissima Silvia Tosi (Verona 1985). Si iscrive al corso di Pittura all’Accademia “G.B. Cignaroli” della città scaligera, sotto la guida dell’artista e critico mantovano Renzo Margonari…
Comunicato stampa
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Dal secolo scorso, la Fotografia è entrata a far parte del Monte Olimpo delle cosiddette Belle Arti, che non sono altro tipologie artistiche le quali rispondono all’appello con il nome di Pittura e Scultura. Sin dalla sua nascita, la Fotografia, ha avuto il potere di documentare qualsiasi cosa; dagli eventi che possono essere di origine privata o pubblica, alle vicende storiche-sociali, ma soprattutto il suo compito prioritario è di interpretare e rendere concrete le emozioni, compito che fino agli inizi del XX secolo era per lo più mansione per le altre arti sopra citate. Quindi, è un mezzo d’espressione indispensabile per tutte le persone che operano nel settore artistico e acquisisce ancor più rilevanza per gli artisti contemporanei, obbligati a fare i conti con le ultime innovazioni digitali. Tutti ostacoli, questi, che dopo discussioni di ampio respiro si stanno lentamente superando, con un’evidente difficoltà ma con risultati a dir poco ottimali. Oggi, infatti esistono istituzioni, musei, centri di fotografia storica e contemporanea, possiamo contemplare esposizioni di notevole qualità ovunque, senza dimenticare che è diventata da tempo una materia di insegnamento nelle Accademia di Belle Arti. Proprio da questo luogo di perspicace formazione artistica, nasce la giovanissima Silvia Tosi (Verona 1985). Si iscrive al corso di Pittura all’Accademia “G.B. Cignaroli” della città scaligera, sotto la guida dell’artista e critico mantovano Renzo Margonari. Durante questi anni svolge varie sperimentazioni, usando infinite tecniche pittoriche, ma capisce che le sue opere sono realizzabili solo con l’ausilio della macchina fotografica.
Ed ecco che oggi, Silvia ci presenta nella mostra Skin una serie di fotografie in bianco e nero di nudi femminili, corpi sinuosi dal forte richiamo erotico. Quello che ci colpisce dalle sue opere è il vasto e infinito spazio nero che padroneggia sulla composizione, il quale ha il compito di isolare il soggetto da ogni disturbo esterno, dando origine ad un silenzio riflessivo che certamente si lascia contemplare in ogni suo singolare aspetto. Ma il suo lavoro non termina solo con dei semplici scatti fotografici, infatti dopo questa prima e fondamentale fase, aggiunge con appositi programmi di grafica digitale, quello che secondo me è l'elemento peculiare nelle sue opere.
Applica degli ornamenti colorati dal nostalgico sapore barocco su determinate parti delle sue figure (per lo più visioni ravvicinate) rifacendosi senza dubbio al vivace mondo dei tatuaggi; cioè quella tecnica di decorazione (più spesso di pittura) corporale dell'uomo, diventata oramai abituale tra le ultime generazioni occidentali. Certamente la maggior parte lo faranno solamente per il puro gusto estetico, ma per lo più la decorazione della propria cute è un’azione intrinseca, un “marchio” che ha il dovere di rimembrare qualcosa di estremamente intimo. Questo è l’elemento che che accomuna le opere di Silvia, questa è la delicata sfera in cui si racchiude la poetica della nostra giovane artista. Non a caso la serie di questi corpi è denominata Ricordi, con l’intento e l’insistente bisogno di segnare una serie di di intime emozioni accadute in passato. Ma l’unica differenza che corre in questo caso è che Silvia non lo ha fatto tramite la dolorosa seduta del tatuaggio sul proprio corpo, ha utilizzato unicamente l’arte come ingegnoso strumento di espressione, imprimendo su una stampa fotografica (così lasciandosi alle spalle) circostanze importanti che hanno segnato la propria interiorità. Ora è pronta a continuare questa strada e impegnare coraggiosamente il suo talento in nuove e affascinanti opere dal delicato sapore confidenziale. Dario Lanzetta
Ed ecco che oggi, Silvia ci presenta nella mostra Skin una serie di fotografie in bianco e nero di nudi femminili, corpi sinuosi dal forte richiamo erotico. Quello che ci colpisce dalle sue opere è il vasto e infinito spazio nero che padroneggia sulla composizione, il quale ha il compito di isolare il soggetto da ogni disturbo esterno, dando origine ad un silenzio riflessivo che certamente si lascia contemplare in ogni suo singolare aspetto. Ma il suo lavoro non termina solo con dei semplici scatti fotografici, infatti dopo questa prima e fondamentale fase, aggiunge con appositi programmi di grafica digitale, quello che secondo me è l'elemento peculiare nelle sue opere.
Applica degli ornamenti colorati dal nostalgico sapore barocco su determinate parti delle sue figure (per lo più visioni ravvicinate) rifacendosi senza dubbio al vivace mondo dei tatuaggi; cioè quella tecnica di decorazione (più spesso di pittura) corporale dell'uomo, diventata oramai abituale tra le ultime generazioni occidentali. Certamente la maggior parte lo faranno solamente per il puro gusto estetico, ma per lo più la decorazione della propria cute è un’azione intrinseca, un “marchio” che ha il dovere di rimembrare qualcosa di estremamente intimo. Questo è l’elemento che che accomuna le opere di Silvia, questa è la delicata sfera in cui si racchiude la poetica della nostra giovane artista. Non a caso la serie di questi corpi è denominata Ricordi, con l’intento e l’insistente bisogno di segnare una serie di di intime emozioni accadute in passato. Ma l’unica differenza che corre in questo caso è che Silvia non lo ha fatto tramite la dolorosa seduta del tatuaggio sul proprio corpo, ha utilizzato unicamente l’arte come ingegnoso strumento di espressione, imprimendo su una stampa fotografica (così lasciandosi alle spalle) circostanze importanti che hanno segnato la propria interiorità. Ora è pronta a continuare questa strada e impegnare coraggiosamente il suo talento in nuove e affascinanti opere dal delicato sapore confidenziale. Dario Lanzetta
19
ottobre 2007
Silvia Tosi – Skin
Dal 19 ottobre al 23 novembre 2007
arte contemporanea
Location
DEKAMER DINNER CAFE’
Verona, Vicolo Listone, 13, (Verona)
Verona, Vicolo Listone, 13, (Verona)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 08.00 alle 02.00 e sabato e domenica dalle 18.00 alle 02.00
Vernissage
19 Ottobre 2007, ore 21:00
Autore
Curatore