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Silvia Vagarini – Immaginando l’Eden
…Quando allora cado in questo sconforto, dall’oceano emerge uno scoglio, con un fondamento solido, irriducibile: è la fede nell’Uomo. Sì, credo fortemente nella possibilità per l’uomo di divenire Uomo. E perché questo? Perché l’uomo ha la facoltà di immaginare.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
Sede Galleria d'arte Civico69 / Art Cafè
Artista Silvia Vagarini
A cura di Galleria Civico 69
Titolo Immaginando l’Eden
Vernissage Sabato 2 Aprile 2011 ore 18.00
Periodo espositivo 2-22 Aprile 2011
Orario Dal Martedì al Venerdì 10.00 - 13.30 / 16.00 - 19.00
Sabato 16.00 – 20.00
Dal 2 al 22 aprile la Galleria Civico 69 ha il piacere di ospitare l’esposione di Silvia Vagarini “Immaginando il Paradiso“.
IMMAGINANDO IL “PARDES”
foglio 80 del “Tao Te Ching” nella traduzione di Wayne W. Dyer: “Immaginate un piccolo paese con pochi abitanti. Possiedono armi ma non le usano; sono contenti del lavoro delle loro mani e non sprecano tempo a inventare macchine che servono a evitare la fatica. Prendono la morte sul serio e non viaggiano lontano. Poiché amano profondamente le loro case, non sono interessati a viaggiare. Possiedono barche e carri, ma nessuno ne fa uso. Sono soddisfatti del loro cibo sano, indossano abiti comodi, hanno case accoglienti, sono appagati del loro modo di vivere. Vivono a stretto contatto con i vicini, odono i galli cantare e i cani abbaiare, ma non si infastidiscono. Non sono mai in disaccordo, invecchiano e muoiono in pace. ”
L’esortazione “immaginate” non è presente in altre traduzioni, ma ho scelto questa proprio perché la riporta.
Quando mi chiedo a cosa credo, rimango sempre in sospeso, sento che dentro di me esiste una dimensione oltre la contingenza, ma non saprei proprio dirne di più, e onestamente molto spesso questo ascolto scolora in un sordo scetticismo, che non amo e che mi avvelena l’anima. Quando allora cado in questo sconforto, dall’oceano emerge uno scoglio, con un fondamento solido, irriducibile: è la fede nell’Uomo. Sì, credo fortemente nella possibilità per l’uomo di divenire Uomo. E perché questo? Perché l’uomo ha la facoltà di immaginare.
L’uomo non conosce ancora il proprio compimento, è come una scultura appena abbozzata, sta a lui trovare e lavorare sulla propria “immagine”. Non certo intendo la parola “immagine” come la si intende oggi accendendo la televisione, come futile apparenza, ma nella sua dimensione ideale, come la intendevano i greci per esempio, o come la intendevano gli antichi testi sacri dell’area mediterranea: l’uomo creato a immagine e somiglianza del Dio. In che modo dunque, questo abbozzo umano può ricevere ulteriore forma?
IMMAGINARE. Nel vocabolario etimologico trovo che il termine deriva da “imago” che a sua volta deriva da “mimo-mimare” che a sua volta deriva dalla radice sanscrita “mi-ma” che intende “misurare”. A prima vista il naso si storce a questo senso, ormai il significato comune che attribuiamo alla parola “imitazione” offende il pregiudizio della nostra presunta “originalità, unicità”, però tra gli scritti di Leonardo trovo per esempio che per lui “la pittura è l’arte più alta perché imita la natura”. Allora prendo un attimo di sospensione e cerco di vedere se per caso nutro in me un pregiudizio riguardo alla mimesi. [...]
Silvia Vagarini
Sede Galleria d'arte Civico69 / Art Cafè
Artista Silvia Vagarini
A cura di Galleria Civico 69
Titolo Immaginando l’Eden
Vernissage Sabato 2 Aprile 2011 ore 18.00
Periodo espositivo 2-22 Aprile 2011
Orario Dal Martedì al Venerdì 10.00 - 13.30 / 16.00 - 19.00
Sabato 16.00 – 20.00
Dal 2 al 22 aprile la Galleria Civico 69 ha il piacere di ospitare l’esposione di Silvia Vagarini “Immaginando il Paradiso“.
IMMAGINANDO IL “PARDES”
foglio 80 del “Tao Te Ching” nella traduzione di Wayne W. Dyer: “Immaginate un piccolo paese con pochi abitanti. Possiedono armi ma non le usano; sono contenti del lavoro delle loro mani e non sprecano tempo a inventare macchine che servono a evitare la fatica. Prendono la morte sul serio e non viaggiano lontano. Poiché amano profondamente le loro case, non sono interessati a viaggiare. Possiedono barche e carri, ma nessuno ne fa uso. Sono soddisfatti del loro cibo sano, indossano abiti comodi, hanno case accoglienti, sono appagati del loro modo di vivere. Vivono a stretto contatto con i vicini, odono i galli cantare e i cani abbaiare, ma non si infastidiscono. Non sono mai in disaccordo, invecchiano e muoiono in pace. ”
L’esortazione “immaginate” non è presente in altre traduzioni, ma ho scelto questa proprio perché la riporta.
Quando mi chiedo a cosa credo, rimango sempre in sospeso, sento che dentro di me esiste una dimensione oltre la contingenza, ma non saprei proprio dirne di più, e onestamente molto spesso questo ascolto scolora in un sordo scetticismo, che non amo e che mi avvelena l’anima. Quando allora cado in questo sconforto, dall’oceano emerge uno scoglio, con un fondamento solido, irriducibile: è la fede nell’Uomo. Sì, credo fortemente nella possibilità per l’uomo di divenire Uomo. E perché questo? Perché l’uomo ha la facoltà di immaginare.
L’uomo non conosce ancora il proprio compimento, è come una scultura appena abbozzata, sta a lui trovare e lavorare sulla propria “immagine”. Non certo intendo la parola “immagine” come la si intende oggi accendendo la televisione, come futile apparenza, ma nella sua dimensione ideale, come la intendevano i greci per esempio, o come la intendevano gli antichi testi sacri dell’area mediterranea: l’uomo creato a immagine e somiglianza del Dio. In che modo dunque, questo abbozzo umano può ricevere ulteriore forma?
IMMAGINARE. Nel vocabolario etimologico trovo che il termine deriva da “imago” che a sua volta deriva da “mimo-mimare” che a sua volta deriva dalla radice sanscrita “mi-ma” che intende “misurare”. A prima vista il naso si storce a questo senso, ormai il significato comune che attribuiamo alla parola “imitazione” offende il pregiudizio della nostra presunta “originalità, unicità”, però tra gli scritti di Leonardo trovo per esempio che per lui “la pittura è l’arte più alta perché imita la natura”. Allora prendo un attimo di sospensione e cerco di vedere se per caso nutro in me un pregiudizio riguardo alla mimesi. [...]
Silvia Vagarini
02
aprile 2011
Silvia Vagarini – Immaginando l’Eden
Dal 02 al 22 aprile 2011
arte contemporanea
Location
CIVICO69
Firenze, Via Ghibellina, 69, (Firenze)
Firenze, Via Ghibellina, 69, (Firenze)
Orario di apertura
mart-ven 10.00-13.30 16.00-19.00
sabato 16.00-19.00
Vernissage
2 Aprile 2011, ore 18.00
Autore