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Silvio di Volo – Una vita per l’arte
Firenze riscopre un suo illustre pittore, Silvio di Volo, talento del ‘900 che ha saputo interpretare tutte le suggestioni della modernità, dalla luce dei Macchiaioli alle geometrie del Futurismo
Comunicato stampa
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Firenze riscopre un suo illustre pittore, Silvio di Volo, talento del ‘900 che ha saputo interpretare tutte le suggestioni della modernità, dalla luce dei Macchiaioli alle geometrie del Futurismo. Con ottanta dipinti l’Accademia delle Arti del Disegno inaugura il 5 ottobre alle 17,30 la mostra “Silvio di Volo. Una vita per l’arte”, nella Sala delle Esposizioni (via Ricasoli, 68), visitabile fino al 5 novembre 2019.
Versiliese di nascita e fiorentino d’adozione, Silvio di Volo (Camaiore 1907 – Pietrasanta 1983) torna in auge in una stagione volta a valorizzare il ‘900 come secolo ormai storicizzato, a cui il pittore ha offerto un contributo importante soprattutto con i dipinti futuristi. L’ultima sua antologica risale al 1979, nella Galleria Spinetti, dove Lucio Iozzi raccoglie opere dal 1925 al 1940. La retrospettiva di oggi ha la supervisione della Presidente AADFI Cristina Acidini e punta a presentare il lavoro completo di Silvio di Volo, dai primi due dipinti del 1920 all’ultima opera del 1983, anno della scomparsa.
Esponente dell’eletta colonia di artisti italiani a Parigi, Silvio riceve l’imprinting negli anni ’20, in quella Versilia divisa tra le spiagge felici di Moses Levy e i cantieri di calafati di Lorenzo Viani. Amico e allievo dei due maestri, Silvio sarà segnato in particolare dalla lezione del secondo, con cui eleggerà a studio la prima sede della famosa “Armata dei vàgeri”. Gli anni ‘30 sono dedicati alla Firenze del Secondo Futurismo e alla Parigi del Postimpressionismo. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Carrara, dove si licenzia con Carlo Fontana e Arturo Dazi, Silvio decide di affinare la tecnica e la ricerca del ‘vero’ all’Accademia del Nudo di Felice Carena. Tutta la carriera del Maestro sarà segnata dalla storia della sua famiglia, a iniziare dalla fabbrica di colori fondata a Viareggio nel 1915 dal padre Eligio, anch’esso pittore. Il fil rouge raggiunge oggi Folco, Luca e Anna, rispettivamente i figli e la nipote pittrice del Maestro, promotori della mostra.
In esposizione troviamo i ritratti di famiglia, le marine tanto care al Maestro, opere futuriste, nature morte e immagini corali di vita di quartiere. Con le suggestioni amiche della darsena viareggina, lavori iniziati alla fine degli anni ’20, di Volo cerca il ‘giusto tono’ dei Macchiaioli, la scomposizione cromatica del Divisionismo, la sintesi della forma attraverso il colore. Negli anni ’30Silvio di Volo dimostra di aver interiorizzato la lezione simbolista di Felice Carena e le suggestioni francesi del cubismo, ma anche lo stiledei maestri toscani, Severini e Soffici, che interpretavano il dinamismo meccanico dei futuristi milanesi come simultaneità di un sentimento nel tempo. Nel dopoguerra lo sguardo volge verso Firenze, con un realismo fatto di scorci, passeggiate domenicali, mercati rionali, racconti sereni di una comunità unita in sale da ballo o in processione. Scopriamo così una veduta dall’alto della chiesa di San Salvi e il mercato di San Lorenzo raccolto sotto le Cappelle Medicee.
“Con questa rassegna antologica – scrive nella presentazione del catalogo della mostra all’AADFI la Presidente Cristina Acidini- dedicata a Silvio di Volo, l'Accademia delle Arti del Disegno accoglie e valorizza una personalità artistica che appartiene al grande Novecento toscano ma anche, e non meno, alla comunità allargata degli artisti che hanno condiviso esperienze europee, in particolare francesi, attratti da quella centrale delle arti che è stata per un secolo almeno Parigi”.
Info: Sala delle esposizioni, Accademia delle Arti del Disegno - Via Ricasoli, 68 – Firenze
Tel. 055 219642 – info@aadfi.it- Orario: martedì – sabato 10-13; 17,30-19; domenica 10-13; lunedì chiuso
Catalogo a cura di Laura Tabegna (ricerche storiche e testi) e di Gianni Grazzini (progetto grafico e immagini)
Versiliese di nascita e fiorentino d’adozione, Silvio di Volo (Camaiore 1907 – Pietrasanta 1983) torna in auge in una stagione volta a valorizzare il ‘900 come secolo ormai storicizzato, a cui il pittore ha offerto un contributo importante soprattutto con i dipinti futuristi. L’ultima sua antologica risale al 1979, nella Galleria Spinetti, dove Lucio Iozzi raccoglie opere dal 1925 al 1940. La retrospettiva di oggi ha la supervisione della Presidente AADFI Cristina Acidini e punta a presentare il lavoro completo di Silvio di Volo, dai primi due dipinti del 1920 all’ultima opera del 1983, anno della scomparsa.
Esponente dell’eletta colonia di artisti italiani a Parigi, Silvio riceve l’imprinting negli anni ’20, in quella Versilia divisa tra le spiagge felici di Moses Levy e i cantieri di calafati di Lorenzo Viani. Amico e allievo dei due maestri, Silvio sarà segnato in particolare dalla lezione del secondo, con cui eleggerà a studio la prima sede della famosa “Armata dei vàgeri”. Gli anni ‘30 sono dedicati alla Firenze del Secondo Futurismo e alla Parigi del Postimpressionismo. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Carrara, dove si licenzia con Carlo Fontana e Arturo Dazi, Silvio decide di affinare la tecnica e la ricerca del ‘vero’ all’Accademia del Nudo di Felice Carena. Tutta la carriera del Maestro sarà segnata dalla storia della sua famiglia, a iniziare dalla fabbrica di colori fondata a Viareggio nel 1915 dal padre Eligio, anch’esso pittore. Il fil rouge raggiunge oggi Folco, Luca e Anna, rispettivamente i figli e la nipote pittrice del Maestro, promotori della mostra.
In esposizione troviamo i ritratti di famiglia, le marine tanto care al Maestro, opere futuriste, nature morte e immagini corali di vita di quartiere. Con le suggestioni amiche della darsena viareggina, lavori iniziati alla fine degli anni ’20, di Volo cerca il ‘giusto tono’ dei Macchiaioli, la scomposizione cromatica del Divisionismo, la sintesi della forma attraverso il colore. Negli anni ’30Silvio di Volo dimostra di aver interiorizzato la lezione simbolista di Felice Carena e le suggestioni francesi del cubismo, ma anche lo stiledei maestri toscani, Severini e Soffici, che interpretavano il dinamismo meccanico dei futuristi milanesi come simultaneità di un sentimento nel tempo. Nel dopoguerra lo sguardo volge verso Firenze, con un realismo fatto di scorci, passeggiate domenicali, mercati rionali, racconti sereni di una comunità unita in sale da ballo o in processione. Scopriamo così una veduta dall’alto della chiesa di San Salvi e il mercato di San Lorenzo raccolto sotto le Cappelle Medicee.
“Con questa rassegna antologica – scrive nella presentazione del catalogo della mostra all’AADFI la Presidente Cristina Acidini- dedicata a Silvio di Volo, l'Accademia delle Arti del Disegno accoglie e valorizza una personalità artistica che appartiene al grande Novecento toscano ma anche, e non meno, alla comunità allargata degli artisti che hanno condiviso esperienze europee, in particolare francesi, attratti da quella centrale delle arti che è stata per un secolo almeno Parigi”.
Info: Sala delle esposizioni, Accademia delle Arti del Disegno - Via Ricasoli, 68 – Firenze
Tel. 055 219642 – info@aadfi.it- Orario: martedì – sabato 10-13; 17,30-19; domenica 10-13; lunedì chiuso
Catalogo a cura di Laura Tabegna (ricerche storiche e testi) e di Gianni Grazzini (progetto grafico e immagini)
05
ottobre 2019
Silvio di Volo – Una vita per l’arte
Dal 05 ottobre al 05 novembre 2019
arte moderna
Location
ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO – VIA RICASOLI
Firenze, Via Ricasoli, 68, (Firenze)
Firenze, Via Ricasoli, 68, (Firenze)
Orario di apertura
martedì – sabato 10-13; 17,30-19; domenica 10-13; lunedì chiuso
Vernissage
5 Ottobre 2019, ore 17
Autore