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Silvio Formichetti – Il Viaggio Mistico
cinquantaquattro opere di grandi dimensioni, tra le più significative realizzate negli ultimi anni dall’artista abruzzese
Comunicato stampa
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Organizzata dall’Associazione Amici del Museo di Palazzo Venezia in collaborazione con Round Marketing ed Eventi, con il Patrocinio della Sovrintendenza Speciale per il Polo Museale Romano e dell’Istituto Universitario Internazionale Sapientia Mundi, e curata da Maria Selene Sconci, si inaugura mercoledì 15 marzo 2006 nelle Stanze del II° piano del Museo Nazionale degli Strumen ti Musicali, la mostra personale di Silvio Formichetti Il Viaggio Mistico.
L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 31 marzo con ingresso libero, raccoglie cinquantaquattro opere di grandi dimensioni, tra le più significative realizzate negli ultimi anni dall'artista abruzzese, conosciuto in tutta Italia per il suo linguaggio informale mosso da profonde motivazioni interiori, in cui la fede svolge un ruolo determinante. La sua pittura, come afferma Luca Tommasi, “è intimista ed individualista” e lo spettatore riconosce apertamente il suo segno potendo osservare le sue opere in varie Collezioni Pubbliche in Abruzzo, in Puglia e in Umbria.
Il linguaggio pittorico di Silvio Formichetti è gestuale, segnico, d’azione basato su un’efficace tecnica pittorica, è affine a quello dei grandi maestri del Novecento come Afro e Vedova. L’artista interpreta però quei segni convulsi, quelle pennellate “concentriche e disposte nello spazio a definire una spinta creativa ma conclusa, sofferente ma ricondotta ad un centro cosmico” come afferma Maria Selene Sconci, come mossi dalla luce della fede, in una ricerca del soprannaturale che ha connotazioni mistiche. Per l’artista fare pittura significa incontrare la materia e lasciarsi andare alla suggestione delle linee e del colore che sono la proiezione più intima del suo Io.
In mostra una ricca serie di tele che ci presentano uno spazio di coinvolgimenti emozionali e magnetici, battiti ritmici convergenti verso un incorporeo centro del cosmo. Rara potenza pittorica, materie fortemente sconvolte, magma materico, caos segnico, disgregazione tonale, segni sovraeccitati. Formichetti è pittore estatico, veggente, visionario. Egli utilizza il disegno come griglia ideale in cui le zone di colore confluiscono in maniera autonoma e si dispongono sulla tela senza amalgamarsi fino in fondo, esse sono orchestrate per tonalità cromatiche coerenti che pure ammettono stonature. La sua pittura denuncia partecipazione e travalica enigmi formali e mute evidenze di significati.
In occasione della sua prima esposizione nella Capitale, sarà pubblicato un catalogo monografico edito da Skira con testi di Luca Tommasi e di Maria Selene Sconci, nonché un’antologia critica con note, tra gli altri, di Augusto Piccioni, di Ennio Bellocci, di Giorgio Tommaso Bagni, di Carlo Fabrizio Carli, Guido Torrini, di Leo Strozzieri, di M. Vitello, di Lucci, di Di Cioccio.
La mostra personale di Silvio Formichetti Il Viaggio Mistico è ospitata nelle Stanze al II° piano del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, nella Palazzina Samoggia, ch e sorge in una zona di Roma di grande importanza storica ed archeologica, circondata dai resti del Palazzo Imperiale e dell’Anfiteatro Castrense. Il Museo raccoglie antichi strumenti delle collezioni Kircher e Gorga acquisite dallo Stato nel 1949, presentando al pubblico, nelle Sale del primo piano, circa 840 pezzi, tutti restaurati e di rilevante prestigio. Il Museo, nell’ambito della Sovrintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, vuole essere un nuovo punto di riferimento per seguire l’evoluzione dei linguaggi dell’arte contemporanea.
Silvio Formichetti (Pratola Peligna AQ, 1969) esordisce nel ’98 ventunenne con una mostra personale alla Banca Nazionale del Lavoro nell’ambito di Telethon, che gli apre la strada a partecipare, l’anno successivo, al XXVI Premio Internazionale d’Arte Contemporanea di Sulmona. Da allora partecipa a numerose esposizioni nazionali e internazionali nelle maggiori città in Italia e all’estero ed è presente ad importanti fiere d’arte: Belluno, Reggio Emilia, Bologna, Madrid, Belgio, Bari, Padova. Le opere realizzate da Formichetti, risentono del clima introdotto dal linguaggio astratto informale riconosciuto nelle opere delle grandi personalità di Afro e di Vedova, ma anche di Bepi Santomaso. L’artista imbastisce tecniche miste di raro compendio e gravide di sommovimenti e di grande dinamicità. La sua pittura ha ottenuto importanti riconoscimenti in occasione delle mostre personali in Gallerie d’arte particolarmente vicine al linguaggio informale (Galleria d’arte L’Idioma ad Ascoli Piceno, Galleria Artis a Sulmona, Galleria WebArt a Treviso, Galleria Studio 5 a Bari, Museo delle Civiltà Contadine, ecc.). Il suo percorso artistico si muove con in cisività nel sistema dell’arte partecipando a numerosi concorsi e collettive; le sue opere sono visibili nei musei pubblici di vari Comuni in Abruzzo, nella Regione Puglia, a Foggia e a Perugia e stimolano sempre più un attento collezionismo privato.
L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 31 marzo con ingresso libero, raccoglie cinquantaquattro opere di grandi dimensioni, tra le più significative realizzate negli ultimi anni dall'artista abruzzese, conosciuto in tutta Italia per il suo linguaggio informale mosso da profonde motivazioni interiori, in cui la fede svolge un ruolo determinante. La sua pittura, come afferma Luca Tommasi, “è intimista ed individualista” e lo spettatore riconosce apertamente il suo segno potendo osservare le sue opere in varie Collezioni Pubbliche in Abruzzo, in Puglia e in Umbria.
Il linguaggio pittorico di Silvio Formichetti è gestuale, segnico, d’azione basato su un’efficace tecnica pittorica, è affine a quello dei grandi maestri del Novecento come Afro e Vedova. L’artista interpreta però quei segni convulsi, quelle pennellate “concentriche e disposte nello spazio a definire una spinta creativa ma conclusa, sofferente ma ricondotta ad un centro cosmico” come afferma Maria Selene Sconci, come mossi dalla luce della fede, in una ricerca del soprannaturale che ha connotazioni mistiche. Per l’artista fare pittura significa incontrare la materia e lasciarsi andare alla suggestione delle linee e del colore che sono la proiezione più intima del suo Io.
In mostra una ricca serie di tele che ci presentano uno spazio di coinvolgimenti emozionali e magnetici, battiti ritmici convergenti verso un incorporeo centro del cosmo. Rara potenza pittorica, materie fortemente sconvolte, magma materico, caos segnico, disgregazione tonale, segni sovraeccitati. Formichetti è pittore estatico, veggente, visionario. Egli utilizza il disegno come griglia ideale in cui le zone di colore confluiscono in maniera autonoma e si dispongono sulla tela senza amalgamarsi fino in fondo, esse sono orchestrate per tonalità cromatiche coerenti che pure ammettono stonature. La sua pittura denuncia partecipazione e travalica enigmi formali e mute evidenze di significati.
In occasione della sua prima esposizione nella Capitale, sarà pubblicato un catalogo monografico edito da Skira con testi di Luca Tommasi e di Maria Selene Sconci, nonché un’antologia critica con note, tra gli altri, di Augusto Piccioni, di Ennio Bellocci, di Giorgio Tommaso Bagni, di Carlo Fabrizio Carli, Guido Torrini, di Leo Strozzieri, di M. Vitello, di Lucci, di Di Cioccio.
La mostra personale di Silvio Formichetti Il Viaggio Mistico è ospitata nelle Stanze al II° piano del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, nella Palazzina Samoggia, ch e sorge in una zona di Roma di grande importanza storica ed archeologica, circondata dai resti del Palazzo Imperiale e dell’Anfiteatro Castrense. Il Museo raccoglie antichi strumenti delle collezioni Kircher e Gorga acquisite dallo Stato nel 1949, presentando al pubblico, nelle Sale del primo piano, circa 840 pezzi, tutti restaurati e di rilevante prestigio. Il Museo, nell’ambito della Sovrintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, vuole essere un nuovo punto di riferimento per seguire l’evoluzione dei linguaggi dell’arte contemporanea.
Silvio Formichetti (Pratola Peligna AQ, 1969) esordisce nel ’98 ventunenne con una mostra personale alla Banca Nazionale del Lavoro nell’ambito di Telethon, che gli apre la strada a partecipare, l’anno successivo, al XXVI Premio Internazionale d’Arte Contemporanea di Sulmona. Da allora partecipa a numerose esposizioni nazionali e internazionali nelle maggiori città in Italia e all’estero ed è presente ad importanti fiere d’arte: Belluno, Reggio Emilia, Bologna, Madrid, Belgio, Bari, Padova. Le opere realizzate da Formichetti, risentono del clima introdotto dal linguaggio astratto informale riconosciuto nelle opere delle grandi personalità di Afro e di Vedova, ma anche di Bepi Santomaso. L’artista imbastisce tecniche miste di raro compendio e gravide di sommovimenti e di grande dinamicità. La sua pittura ha ottenuto importanti riconoscimenti in occasione delle mostre personali in Gallerie d’arte particolarmente vicine al linguaggio informale (Galleria d’arte L’Idioma ad Ascoli Piceno, Galleria Artis a Sulmona, Galleria WebArt a Treviso, Galleria Studio 5 a Bari, Museo delle Civiltà Contadine, ecc.). Il suo percorso artistico si muove con in cisività nel sistema dell’arte partecipando a numerosi concorsi e collettive; le sue opere sono visibili nei musei pubblici di vari Comuni in Abruzzo, nella Regione Puglia, a Foggia e a Perugia e stimolano sempre più un attento collezionismo privato.
15
marzo 2006
Silvio Formichetti – Il Viaggio Mistico
Dal 15 al 31 marzo 2006
arte contemporanea
Location
MUSEO DEGLI STRUMENTI MUSICALI
Roma, Piazza Di Santa Croce In Gerusalemme, 9A, (Roma)
Roma, Piazza Di Santa Croce In Gerusalemme, 9A, (Roma)
Orario di apertura
15–19, chiusura lunedì
Vernissage
15 Marzo 2006, ore 17
Sito web
www.silvioformichetti.com
Editore
SKIRA
Autore
Curatore