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Silvio Scuccimarra – Hong Kong coMIXart
Nei dittici fotografici (Silvio Scuccimarra) brani e tagli del racconto entrano in dialogo formale e narrativo con brani
della città e della sua vita.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Frammenti di stile
Augusto Pieroni
Honk Kong #1.
Girare dentro e intorno a un edificio temporaneamente riqualificato da una nuova decorazione grafica delle pareti, invase da un’ininterrotta storia a fumetti.
Scoprire la trama formale e narrativa del gigantesco storyboard che costituisce questa pelle.
Esporarne le dinamiche autonome, coerenti e imprevedibilmente connesse ai volumi, agli spazi, alle funzioni e ai flussi dell’edificio.
Astrarre dei frammenti da tutto ciò.
Punto di seguito.
Hong Kong #2.
Esterno giorno.
Vagare per la città, scoprirne le architetture tentacolari globalizzate e la non-occidentalità dei piccoli particolari, dei volti, dei gesti.
Metterne a fattore le geometrie, i ritmi, le luci, le texture.
Astrarre dei frammenti anche da ciò.
Punto a capo.
Generare dei dittici congiungendo parti della prima serie con parti della seconda.
Proporzioni, direzioni, cromatismi e senso, del tutto variabili.
Fase delicatissima: pesare i rapporti reciproci dei frammenti delle due serie.
Appaiono infinite relazioni di continuità e frattura, linee e tempi, falsi giochi prospettici, assonanze e allitterazioni, montaggi di idee.
A volte emergono apparenti saldature narrative, altre volte sul pezzo B è effettivamente sviluppato il senso o la forma di quel che è presentato o cui si allude nel pezzo A.
Spesso basta un piccolo gioco: una mano, un muro, la direzione dello sguardo di un personaggio disegnato.
Per questo il paesaggio urbano a volte è convertito in una still-life piana che sembra un pezzo di decorazione muraria o, vice versa, il palazzo e le sue nuove decorazioni sono colti come parti di un tracciato urbanistico reale, come una scenografia nella quale si snodano i flussi del vivere.
Pausa.
Si tratta ora di scegliere quali accoppiamenti producono la giusta varietà e la opportuna coerenza.
Dimensioni dei due elementi dei dittici, relazioni tra colore e bianco/nero, verticalità o orizzontalità.
Passi dell’editing: fotografia / stampa / selezione / accoppiamento / assetto grafico / sequenza.
E allestimento.
Già, perché poi il lavoro bisogna metterlo in mostra: darlo a vedere, farlo conoscere, porlo all’incontro.
Le cose del mondo saranno pure come sono, ma tra le cose del mondo c’è questo lavoro di sottile alchimia cromatica, narrativa, compositiva e grafica.
Un impegno, un esperimento, un testo, elaborati per creare un’esperienza: qui e ora.
Un’esperienza di fotografia orchestrata e allestita raccontare un’altra esperienza d’altra natura, d’altra presenza fisica, d’altre coordinate percettive e spazio-temporali.
Una modalità che potremmo definire con terminologie tecniche, che potremmo incorniciare con parole, ma che resta irriducibilmente, quintessenzialmente iconica.
A noi imparare a riconoscerla, a leggerla, a viverla come tale: come linguaggio e come testo d’autore.
Ma anche come suggestione, come scintilla ed innesco di infiniti viaggi immaginari, della sensibilità, della memoria.
Stasi e punto fermo, cioè; ma anche, dinamicamente, due punti a seguire.
Augusto Pieroni
Honk Kong #1.
Girare dentro e intorno a un edificio temporaneamente riqualificato da una nuova decorazione grafica delle pareti, invase da un’ininterrotta storia a fumetti.
Scoprire la trama formale e narrativa del gigantesco storyboard che costituisce questa pelle.
Esporarne le dinamiche autonome, coerenti e imprevedibilmente connesse ai volumi, agli spazi, alle funzioni e ai flussi dell’edificio.
Astrarre dei frammenti da tutto ciò.
Punto di seguito.
Hong Kong #2.
Esterno giorno.
Vagare per la città, scoprirne le architetture tentacolari globalizzate e la non-occidentalità dei piccoli particolari, dei volti, dei gesti.
Metterne a fattore le geometrie, i ritmi, le luci, le texture.
Astrarre dei frammenti anche da ciò.
Punto a capo.
Generare dei dittici congiungendo parti della prima serie con parti della seconda.
Proporzioni, direzioni, cromatismi e senso, del tutto variabili.
Fase delicatissima: pesare i rapporti reciproci dei frammenti delle due serie.
Appaiono infinite relazioni di continuità e frattura, linee e tempi, falsi giochi prospettici, assonanze e allitterazioni, montaggi di idee.
A volte emergono apparenti saldature narrative, altre volte sul pezzo B è effettivamente sviluppato il senso o la forma di quel che è presentato o cui si allude nel pezzo A.
Spesso basta un piccolo gioco: una mano, un muro, la direzione dello sguardo di un personaggio disegnato.
Per questo il paesaggio urbano a volte è convertito in una still-life piana che sembra un pezzo di decorazione muraria o, vice versa, il palazzo e le sue nuove decorazioni sono colti come parti di un tracciato urbanistico reale, come una scenografia nella quale si snodano i flussi del vivere.
Pausa.
Si tratta ora di scegliere quali accoppiamenti producono la giusta varietà e la opportuna coerenza.
Dimensioni dei due elementi dei dittici, relazioni tra colore e bianco/nero, verticalità o orizzontalità.
Passi dell’editing: fotografia / stampa / selezione / accoppiamento / assetto grafico / sequenza.
E allestimento.
Già, perché poi il lavoro bisogna metterlo in mostra: darlo a vedere, farlo conoscere, porlo all’incontro.
Le cose del mondo saranno pure come sono, ma tra le cose del mondo c’è questo lavoro di sottile alchimia cromatica, narrativa, compositiva e grafica.
Un impegno, un esperimento, un testo, elaborati per creare un’esperienza: qui e ora.
Un’esperienza di fotografia orchestrata e allestita raccontare un’altra esperienza d’altra natura, d’altra presenza fisica, d’altre coordinate percettive e spazio-temporali.
Una modalità che potremmo definire con terminologie tecniche, che potremmo incorniciare con parole, ma che resta irriducibilmente, quintessenzialmente iconica.
A noi imparare a riconoscerla, a leggerla, a viverla come tale: come linguaggio e come testo d’autore.
Ma anche come suggestione, come scintilla ed innesco di infiniti viaggi immaginari, della sensibilità, della memoria.
Stasi e punto fermo, cioè; ma anche, dinamicamente, due punti a seguire.
23
maggio 2009
Silvio Scuccimarra – Hong Kong coMIXart
Dal 23 maggio al 20 giugno 2009
fotografia
Location
ACTA INTERNATIONAL
Roma, Via Panisperna, 83, (Roma)
Roma, Via Panisperna, 83, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 16-19.30
Vernissage
23 Maggio 2009, ore 18.30
Autore
Curatore