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Simona Barbera – Saturn over sunset
Simona Barbera sviluppa una ricerca multiforme, basata sulla tensione tra luce e oscurità. L’artista unisce la dimensione sonora e visiva in un’unica esperienza visiva. Il progetto è nato dal dialogo con TBS ed è il risultato di una collaborazione vissuta secondo l’idea di creazione condivisa.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
Saturn over Sunset si configura nell’evoluzione artistica di Simona Barbera come possibile relazione della sua ricerca con uno spazio, TBS, dalle forti connotazioni strutturali.
L’artista, reintroduce la necessità dell’elemento sonoro in arte, arrivando a creare esperienze complesse tramite suoni e immagini.
Le interazioni tra luce e suono, o tra ambiente e suono, derivano per esempio, dagli studi di La Monte Young e le sue “Dream Houses”. Questi concetti si concretizano per mezzo di installazioni sonore e ambientali dalla una forte valenza fisica.
Legando l’aspetto visivo a quello acustico, si viene a creare una dipendenza tra queste parti, che non potrebbero esistere altrimenti.
Per quanto i suoi wall drawings siano pittorici, la loro natura va cercata nella dimensione rituale che acquisiscono all’interno dell’insieme, e nell’atto della loro realizzazione.
Il coinvolgimento fisico riguarda sia chi entra nell’ambiente, che l’artista nell’atto di comporre, ed è traducibile in termini di trasformazione o passaggio.
Questa è la chiave di lettura dell’intero progetto: un cammino o transizione verso un altrove, in qualche modo illuminante.
La disposizione degli spazi suggerisce appunto la presenza di tappe o stati che confluiscono uno nell’altro, avendo come estremi, luce e dissolvenza, o buio panico.
Il transito dall’oscurità alla luce o viceversa, è uno dei temi dei disegni; ricorre nelle figure luciferine e nei Vapori, sorta d’immagini dissolte. Anche nell’aspetto musicale esistono allusioni a questa transizione: attraverso i feedback descritti come veri e propri accecamenti, o con la lettura di testi-descrizioni fuori campo.
E’ chiaro il riferimento al norvegese Deathprod.
Il primo impatto visivo offerto dalla mostra, corrisponde all’incarnazione metaforica di una presenza che introduce tutto il percorso: una sorta di manifesto.
Di seguito, immagini che evolvono questo concetto sia tramite citazioni figurali, che con allusioni o tracce.
Nella sala successiva l’esecuzione di wall paintings su superfici scrostate, ha implicato l’utilizzo di una tecnica pittorica differente da quella di precedenti interventi. Il procedimento e il risultato dipendono quindi strettamente dal dialogo con il luogo e si rivelano inaspettati.
Ultimo (o primo) luogo: DARK AMBIENT. Il suono puro, senza riferimenti visivi.
La sua potenza, permette una percezione meramente corporea attraverso l’utilizzo di frequenze basse, creando reali vibrazioni dello spazio nell’evolversi dei drones.
Saturn over Sunset si configura nell’evoluzione artistica di Simona Barbera come possibile relazione della sua ricerca con uno spazio, TBS, dalle forti connotazioni strutturali.
L’artista, reintroduce la necessità dell’elemento sonoro in arte, arrivando a creare esperienze complesse tramite suoni e immagini.
Le interazioni tra luce e suono, o tra ambiente e suono, derivano per esempio, dagli studi di La Monte Young e le sue “Dream Houses”. Questi concetti si concretizano per mezzo di installazioni sonore e ambientali dalla una forte valenza fisica.
Legando l’aspetto visivo a quello acustico, si viene a creare una dipendenza tra queste parti, che non potrebbero esistere altrimenti.
Per quanto i suoi wall drawings siano pittorici, la loro natura va cercata nella dimensione rituale che acquisiscono all’interno dell’insieme, e nell’atto della loro realizzazione.
Il coinvolgimento fisico riguarda sia chi entra nell’ambiente, che l’artista nell’atto di comporre, ed è traducibile in termini di trasformazione o passaggio.
Questa è la chiave di lettura dell’intero progetto: un cammino o transizione verso un altrove, in qualche modo illuminante.
La disposizione degli spazi suggerisce appunto la presenza di tappe o stati che confluiscono uno nell’altro, avendo come estremi, luce e dissolvenza, o buio panico.
Il transito dall’oscurità alla luce o viceversa, è uno dei temi dei disegni; ricorre nelle figure luciferine e nei Vapori, sorta d’immagini dissolte. Anche nell’aspetto musicale esistono allusioni a questa transizione: attraverso i feedback descritti come veri e propri accecamenti, o con la lettura di testi-descrizioni fuori campo.
E’ chiaro il riferimento al norvegese Deathprod.
Il primo impatto visivo offerto dalla mostra, corrisponde all’incarnazione metaforica di una presenza che introduce tutto il percorso: una sorta di manifesto.
Di seguito, immagini che evolvono questo concetto sia tramite citazioni figurali, che con allusioni o tracce.
Nella sala successiva l’esecuzione di wall paintings su superfici scrostate, ha implicato l’utilizzo di una tecnica pittorica differente da quella di precedenti interventi. Il procedimento e il risultato dipendono quindi strettamente dal dialogo con il luogo e si rivelano inaspettati.
Ultimo (o primo) luogo: DARK AMBIENT. Il suono puro, senza riferimenti visivi.
La sua potenza, permette una percezione meramente corporea attraverso l’utilizzo di frequenze basse, creando reali vibrazioni dello spazio nell’evolversi dei drones.
19
marzo 2010
Simona Barbera – Saturn over sunset
Dal 19 marzo al 19 aprile 2010
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
TEMPORARY BLACK SPACE
Bergamo, Via Simone Majr, (Bergamo)
Bergamo, Via Simone Majr, (Bergamo)
Orario di apertura
mar- ven h15:00-19:00 e su appuntamento
Vernissage
19 Marzo 2010, h 19:00
Autore
Curatore