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Simona Morgantini – Mandala del sorriso irradiante
Un’esplosione di energia e un’immensa carica positiva contraddistinguono l’opera e il carattere di Simona Morgantini. Una voglia di vivere che l’artista trasmette inconsapevolmente a ogni persona con cui viene a contatto. Tuttavia, dietro quell’incontrollata esuberanza si nasconde un esigente bisogno di ritrovare l’ordine naturale delle cose
Comunicato stampa
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Un’esplosione di energia e un’immensa carica positiva contraddistinguono l’opera e il carattere di Simona Morgantini. Una voglia di vivere che l’artista trasmette inconsapevolmente a ogni persona con cui viene a contatto. Tuttavia, dietro quell’incontrollata esuberanza si nasconde un esigente bisogno di ritrovare l’ordine naturale delle cose. Una necessità che spinge la pittrice ad avvicinarsi alla filosofia yoga olistica, sua fonte d’ispirazione. Una dottrina, questa, imperniata sull’idea di un esistente equilibrio dialettico tra corpo e anima, tra progresso tecnologico e spiritualità da cui deriva l’attenzione verso le politiche ambientali, la democrazia dell’informazione, il rifiuto della guerra, il vegetarianismo. Partendo da tale cultura Simona focalizza la sua ricerca artistica nella creazione di opere in cui ricorre costantemente l’elemento archetipo junghiano del mandala situato sia al centro della composizione pittorica, sia a contorno di soggetti pop proposti attraverso la tecnica del collage fotografico. Simbolo molto diffuso nella maggior parte delle religioni antiche, il mandala riveste un significato spirituale e rituale nel Buddhismo e nell’Induismo. Mandala è, infatti, un vocabolo di origine sanscrita letteralmente tradotto come «essenza» (MANDA) e «possedere» o contenere (LA), ovvero il cerchio eterno della vita la cui forma circolare produrrebbe un effetto positivo in chi lo osserva. Nonostante ciò, occorre riconoscere la presenza di emblemi tondeggianti anche nel mondo occidentale, come già asserito dal discepolo di Freud: dalle rappresentazioni del Cristo in mandorla, ai rosoni delle cattedrali medievali, dalle antiche raffigurazioni dell’Ouroborus, al sistema geocentrico del Paradiso dantesco. Legami sotterranei che confermano la tesi junghiana dell’esistenza di un inconscio collettivo e dell’infinito flusso di rapporti esistenti tra oriente e occidente, mondi lontani eppure molto vicini.
Mentre Jung utilizza il mandala come strumento per avvalorare la sua tesi circa l’esistenza di un inconscio collettivo, Simona adopera il medesimo segno col fine di riallacciarsi alla sua impulsività, alla sua interiorità più profonda che, in fin dei conti, risulta essere inscindibilmente condizionata dall’universo a lei circostante.
L’influsso della tradizione del Sol Levante torna anche nell’utilizzo degli acrilici, le cui tinte calde o fredde sono scelte dalla Morgantini secondo il suo umore, connettendosi direttamente ai sette chakra del corpo umano. L’equilibrio espresso attraverso toni giustapposti sulla tela corrisponde al bilanciamento emozionale dell’artista con la propria anima.
Per l’occasione l’artista ha appositamente realizzato un grande mandala, posizionato al centro del quadro. Un enorme sole, un occhio che guarda e spia lo spettatore incuriosito quanto il passante frettoloso, richiamando per certi versi le sensazioni suscitate dai lavori dell’Arte Psichedelica degli anni Settanta. Rosso e giallo, colori primari e simboli di vitalità, dolcemente ammorbiditi dall’arancio ma senza sottrarre quella luminosità che caratterizza le sue opere, impreziosite con perle e glitter. Gradazioni piacevoli connesse al secondo chakra, localizzato nel ventre e collegato al desiderio, alla sessualità e alla procreazione. Un generale risveglio dei sensi esplicitato metaforicamente, tramite l’opera, e concretamente, poiché frutto della stagione primaverile.
Un tempo biologico che, nelle opere di Simona, sembra essersi fermato nell’instante dell’esecuzione dell’ultima pennellata. Ne deriva un silenzio ancestrale che induce l’osservatore a rivivere quello stato di armonia primordiale tra se stesso e l’ambiente circostante.
Simona Morgantini nasce a Livorno, attualmente vive e lavora a Roma.
Maila Buglioni
Mentre Jung utilizza il mandala come strumento per avvalorare la sua tesi circa l’esistenza di un inconscio collettivo, Simona adopera il medesimo segno col fine di riallacciarsi alla sua impulsività, alla sua interiorità più profonda che, in fin dei conti, risulta essere inscindibilmente condizionata dall’universo a lei circostante.
L’influsso della tradizione del Sol Levante torna anche nell’utilizzo degli acrilici, le cui tinte calde o fredde sono scelte dalla Morgantini secondo il suo umore, connettendosi direttamente ai sette chakra del corpo umano. L’equilibrio espresso attraverso toni giustapposti sulla tela corrisponde al bilanciamento emozionale dell’artista con la propria anima.
Per l’occasione l’artista ha appositamente realizzato un grande mandala, posizionato al centro del quadro. Un enorme sole, un occhio che guarda e spia lo spettatore incuriosito quanto il passante frettoloso, richiamando per certi versi le sensazioni suscitate dai lavori dell’Arte Psichedelica degli anni Settanta. Rosso e giallo, colori primari e simboli di vitalità, dolcemente ammorbiditi dall’arancio ma senza sottrarre quella luminosità che caratterizza le sue opere, impreziosite con perle e glitter. Gradazioni piacevoli connesse al secondo chakra, localizzato nel ventre e collegato al desiderio, alla sessualità e alla procreazione. Un generale risveglio dei sensi esplicitato metaforicamente, tramite l’opera, e concretamente, poiché frutto della stagione primaverile.
Un tempo biologico che, nelle opere di Simona, sembra essersi fermato nell’instante dell’esecuzione dell’ultima pennellata. Ne deriva un silenzio ancestrale che induce l’osservatore a rivivere quello stato di armonia primordiale tra se stesso e l’ambiente circostante.
Simona Morgantini nasce a Livorno, attualmente vive e lavora a Roma.
Maila Buglioni
29
aprile 2013
Simona Morgantini – Mandala del sorriso irradiante
Dal 29 aprile al 05 maggio 2013
arte contemporanea
Location
OPERA UNICA
Roma, Via Della Reginella, 26, (Roma)
Roma, Via Della Reginella, 26, (Roma)
Orario di apertura
visitabile 24 ore su 24
Vernissage
29 Aprile 2013, ore 18,30
Autore
Curatore