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Simona Weller – CerAmmiccando
La storia della Weller nella ceramica ha radici lontane. Già negli anni Settanta, quando aveva uno studio estivo in Liguria, cominciò a lavorare l’argilla ad Albisola nella bottega di Mantero, nella cui fornace aveva lavorato anche Lucio Fontana
Comunicato stampa
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La Fondazione Ceramica Contemporanea d’Autore di Deruta, nel quadro della promozione degli artisti d’arte contemporanea presenta il prossimo 25 aprile un nuovo ciclo di opere di Simona Weller, realizzate presso l’Antica di Deruta, con una mostra curata da Sandro Barbagallo.
Sono ormai ventisei anni che periodicamente Simona Weller si ferma a lavorare presso l’Antica di Alviero Moretti a Deruta. La prima volta è stata invitata nel 1980 per partecipare alla manifestazione Deruta 2000 che portò in Umbria i più noti artisti e architetti italiani. Con la Regione Umbria la Weller ha poi partecipato anche ad una serie di mostre a Londra, Algeri, Bologna, Torgiano e Roma.
La storia della Weller nella ceramica ha radici lontane. Già negli anni Settanta, quando aveva uno studio estivo in Liguria, cominciò a lavorare l’argilla ad Albisola nella bottega di Mantero, nella cui fornace aveva lavorato anche Lucio Fontana.
Col suo inconfondibile segno, in cui la parola mare si alterna alla parola erba, la Weller ha decorato queste forme recenti, prima modellate in cartone e poi tradotte in argilla.
Sandro Barbagallo nella presentazione scrive che: “Queste forme hanno la caratteristica di mostrare bordi sfrangiati, come se nascessero da fogli di carta sovrapposti e diventassero quindi sensibili ad ogni colpo di vento o di sole. Ricordo che forme simili negli anni Novanta ispirarono un ciclo di quadri in rilievo. Per la prima volta in quegli anni la Weller aveva modellato alcuni vasi-scultura in cui forme di tronchi di cono sfogliati si alternavano a cilindri deformati. Avendo lavorato col cartone ondulato e amando le “compenetrazioni iridescenti” del colore tra le righe, le opere della Weller risultano quasi sempre scabre, accidentate, con effetti di strappo. Il lavoro della mano che, con piccoli attrezzi, modella l’argilla pettinandola, rigandola, sbucciandola come un frutto, dona ad ogni forma un senso di manualità irripetibile.”
Con questa sua recente “collezione” la Weller ci dimostra che si può convivere con le opere d’arte più innovative, rese funzionali a qualunque spazio. Idea questa, che sta alla base della Fondazione Ceramica Contemporanea d’Autore di Deruta.
Sono ormai ventisei anni che periodicamente Simona Weller si ferma a lavorare presso l’Antica di Alviero Moretti a Deruta. La prima volta è stata invitata nel 1980 per partecipare alla manifestazione Deruta 2000 che portò in Umbria i più noti artisti e architetti italiani. Con la Regione Umbria la Weller ha poi partecipato anche ad una serie di mostre a Londra, Algeri, Bologna, Torgiano e Roma.
La storia della Weller nella ceramica ha radici lontane. Già negli anni Settanta, quando aveva uno studio estivo in Liguria, cominciò a lavorare l’argilla ad Albisola nella bottega di Mantero, nella cui fornace aveva lavorato anche Lucio Fontana.
Col suo inconfondibile segno, in cui la parola mare si alterna alla parola erba, la Weller ha decorato queste forme recenti, prima modellate in cartone e poi tradotte in argilla.
Sandro Barbagallo nella presentazione scrive che: “Queste forme hanno la caratteristica di mostrare bordi sfrangiati, come se nascessero da fogli di carta sovrapposti e diventassero quindi sensibili ad ogni colpo di vento o di sole. Ricordo che forme simili negli anni Novanta ispirarono un ciclo di quadri in rilievo. Per la prima volta in quegli anni la Weller aveva modellato alcuni vasi-scultura in cui forme di tronchi di cono sfogliati si alternavano a cilindri deformati. Avendo lavorato col cartone ondulato e amando le “compenetrazioni iridescenti” del colore tra le righe, le opere della Weller risultano quasi sempre scabre, accidentate, con effetti di strappo. Il lavoro della mano che, con piccoli attrezzi, modella l’argilla pettinandola, rigandola, sbucciandola come un frutto, dona ad ogni forma un senso di manualità irripetibile.”
Con questa sua recente “collezione” la Weller ci dimostra che si può convivere con le opere d’arte più innovative, rese funzionali a qualunque spazio. Idea questa, che sta alla base della Fondazione Ceramica Contemporanea d’Autore di Deruta.
25
aprile 2006
Simona Weller – CerAmmiccando
Dal 25 aprile al 23 maggio 2006
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE CERAMICA CONTEMPORANEA D’AUTORE ALVIERO MORETTI
Deruta, statale 45 Km. 73,800, (Perugia)
Deruta, statale 45 Km. 73,800, (Perugia)
Vernissage
25 Aprile 2006, ore 11
Autore
Curatore