Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Simone Berti – Copertine
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Robert A. Heinlein: Straniero in terra straniera.
- Robert A. Heinlein: Orfani del cielo.
- Robert A. Heinlein: Lazarus Long.
- Italo Calvino: Il barone rampante.
- Isaac Asimov: La fine dell'eternità.
Realizzare dei pezzi unici a grafite e sanguigna e farne le copertine di questi romanzi è il mio modo di ringraziare gli autori. Eccetto Il barone rampante, sono libri di fantascienza, un genere considerato minore, non letteratura "alta". Tuttavia non solo le storie sono avvincenti e meravigliosamente raccontate ma gli autori si rivelano in tutto il loro spessore, soprattutto nelle opere scelte. Profonde implicazioni e visioni filosofiche trapelano in La fine dell'eternità di Isaac Asimov, mentre nei tre libri di Heinlein Orfani del cielo e ancor piú in Straniero in terra straniera e Lazarus Long, sono gli stessi personaggi a dilungarsi in disquisizioni di alto profilo.
Leggere un romanzo, un racconto significa anche fare viaggi alternativi. Immaginare le situazioni, le persone, gli oggetti descritti o solo suggeriti dall'autore e, partendo da questi, inventare altre vie e altre forme. Allora una macchina del tempo può essere un'auto di formula junior, con un aggeggio atto a tirare e modificare gli eventi accaduti o che accadranno in altre ere; una quercia ambulante montata su di un veicolo a tre ruote diventa l'abitazione di Cosimo di Vallombrosa mentre Mike, il figlio di superstiti di una missione spaziale, allevato dai marziani, quando medita lo fa in giacca e cravatta e tenendo uno strano giglio sospeso sopra la testa. Chissà cosa immaginava Heinlein quando scriveva Straniero in terra straniera o Italo Calvino pensando alle avventure del Barone rampante, non so se i protagonisti dei romanzi abbiano idee proprie. Sicuramente il lettore vede attraverso gli occhi dell'autore ma reinterpreta tutto in base alle sue esperienze. E' un po' come se il mondo di Calvino o di Asimov fosse entrato nel mio mondo e, di rimando, io avessi proiettato le mie immagini all'interno di quelle storie; non so esattamente se siano loro che si confanno a me o viceversa.
... Poi, per ciò che riguarda i singoli romanzi, tutti e cinque trattano in qualche modo di stranieri in terra straniera: i viaggiatori di Orfani del cielo non sono più terrestri, senza però aver trovato ancora un nuovo posto, una residenza; gli "impiegati" de La fine dell'eternità si sentiranno fuori luogo in qualunque tempo; il piccolo Mike di Straniero in terra straniera non trova collocazione nè nella dimensione umana nè in quella marziana; il mitico Lazarus Long che con i suoi duemila anni si atteggia a eterno cittadino, integrato e a suo agio, in realtà è il più diverso dei diversi; infine Il barone rampante, è l'unico dei cinque libri a non essere di fantascienza eppure Cosimo di Villombrosa è il più alieno di tutti, lui si, veramente uno straniero che vive in un territorio non solo strano ma che psicologicamente è un'altra dimensione, la sua forma mentis, con punti di riferimento e prospettive per niente usuali, li in mezzo, tra cielo e terra, tra la sua anima e il cane Ottimo Massimo, tra la parola scritta e i fatti, tra il suo tricorno e lo spadino...
- Robert A. Heinlein: Orfani del cielo.
- Robert A. Heinlein: Lazarus Long.
- Italo Calvino: Il barone rampante.
- Isaac Asimov: La fine dell'eternità.
Realizzare dei pezzi unici a grafite e sanguigna e farne le copertine di questi romanzi è il mio modo di ringraziare gli autori. Eccetto Il barone rampante, sono libri di fantascienza, un genere considerato minore, non letteratura "alta". Tuttavia non solo le storie sono avvincenti e meravigliosamente raccontate ma gli autori si rivelano in tutto il loro spessore, soprattutto nelle opere scelte. Profonde implicazioni e visioni filosofiche trapelano in La fine dell'eternità di Isaac Asimov, mentre nei tre libri di Heinlein Orfani del cielo e ancor piú in Straniero in terra straniera e Lazarus Long, sono gli stessi personaggi a dilungarsi in disquisizioni di alto profilo.
Leggere un romanzo, un racconto significa anche fare viaggi alternativi. Immaginare le situazioni, le persone, gli oggetti descritti o solo suggeriti dall'autore e, partendo da questi, inventare altre vie e altre forme. Allora una macchina del tempo può essere un'auto di formula junior, con un aggeggio atto a tirare e modificare gli eventi accaduti o che accadranno in altre ere; una quercia ambulante montata su di un veicolo a tre ruote diventa l'abitazione di Cosimo di Vallombrosa mentre Mike, il figlio di superstiti di una missione spaziale, allevato dai marziani, quando medita lo fa in giacca e cravatta e tenendo uno strano giglio sospeso sopra la testa. Chissà cosa immaginava Heinlein quando scriveva Straniero in terra straniera o Italo Calvino pensando alle avventure del Barone rampante, non so se i protagonisti dei romanzi abbiano idee proprie. Sicuramente il lettore vede attraverso gli occhi dell'autore ma reinterpreta tutto in base alle sue esperienze. E' un po' come se il mondo di Calvino o di Asimov fosse entrato nel mio mondo e, di rimando, io avessi proiettato le mie immagini all'interno di quelle storie; non so esattamente se siano loro che si confanno a me o viceversa.
... Poi, per ciò che riguarda i singoli romanzi, tutti e cinque trattano in qualche modo di stranieri in terra straniera: i viaggiatori di Orfani del cielo non sono più terrestri, senza però aver trovato ancora un nuovo posto, una residenza; gli "impiegati" de La fine dell'eternità si sentiranno fuori luogo in qualunque tempo; il piccolo Mike di Straniero in terra straniera non trova collocazione nè nella dimensione umana nè in quella marziana; il mitico Lazarus Long che con i suoi duemila anni si atteggia a eterno cittadino, integrato e a suo agio, in realtà è il più diverso dei diversi; infine Il barone rampante, è l'unico dei cinque libri a non essere di fantascienza eppure Cosimo di Villombrosa è il più alieno di tutti, lui si, veramente uno straniero che vive in un territorio non solo strano ma che psicologicamente è un'altra dimensione, la sua forma mentis, con punti di riferimento e prospettive per niente usuali, li in mezzo, tra cielo e terra, tra la sua anima e il cane Ottimo Massimo, tra la parola scritta e i fatti, tra il suo tricorno e lo spadino...
06
novembre 2007
Simone Berti – Copertine
Dal 06 novembre 2007 al 06 gennaio 2008
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
A+M BOOKSTORE
Milano, Via Alessandro Tadino, 30, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 30, (Milano)
Sito web
www.simoneberti.info
Autore