Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Simone Cametti – 4.500 Gradi Kelvin
L’artista presenta un progetto complesso, ideato specificatamente per gli spazi della galleria, che sintetizza le fasi più recenti della sua ricerca sulla sostanza dei materiali e sulla dialettica tra natura e artificio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Francesca Antonini Arte Contemporanea è lieta di presentare la terza personale di Simone Cametti (Roma, 1982), dal titolo 4.500 Gradi Kelvin.
L’artista presenta un progetto complesso, ideato specificatamente per gli spazi della galleria, che sintetizza le fasi più recenti della sua ricerca sulla sostanza dei materiali e sulla dialettica tra natura e artificio. In mostra una selezione di sculture in marmo e installazioni luminose, che si articolano negli ambienti da poco rinnovati intessendo strette relazioni le une con le altre e con lo spazio che le ospita.
Saldamente legato all’azione, al processo e alle relative trasformazioni – che restano alla base della sua pratica – Cametti ragiona su luce e materia, sulla scorta di una delle nozioni fondamentali della fisica quantistica, secondo la quale “Tutta la materia non esiste che in virtù di una forza che fa vibrare le particelle e mantiene questo minuscolo sistema solare dell’atomo. La materia non esiste, tutto è vibrazione!” (Max Planck, 1918).
Il titolo della mostra fa riferimento all’unità di misura della tonalità della luce, e in particolare al valore della luce naturale nella sua massima visibilità, che si colloca a livello intermedio tra lo spettro dell’infrarosso e dell’ultravioletto: rispettivamente le radiazioni con maggiore e minore lunghezza d’onda. Il rosso e il blu sono gli estremi cromatici coi quali l’artista interviene sulle lastre di marmo di Carrara, dissimulando e al contempo valorizzando la raffinatezza della venatura di uno dei materiali scultorei più classici e preziosi. Nella scelta del granito Patagonia, d’altro canto, Cametti si concentra sulle caratteristiche fisiche di un materiale particolare, composto da grandi percentuali di quarzo e dunque contraddistinto da una struttura cristallina inconsueta. È proprio questa trama geometrica distintiva a suggerire la formalizzazione delle sculture, originate da una combinazione di moduli esagonali e dodecaedrici e installate a parete per mettere in discussione i confini tra pittura, installazione, scultura e design. L’illuminazione della mostra è interamente affidata all’intervento dell’artista, che ha voluto ricreare “la propria luce” a partire dal mezzo industriale delle lampade fluorescenti, ma facendole brillare sul valore di 4.500 Gradi Kelvin, in modo da, nuovamente, agire sul filo tra natura e manipolazione tecnica. La grande installazione nella sala centrale, insieme all’opera all’ingresso – nella quale è stato impiegato l’elio, il gas che alimenta la combustione solare – si ricollega ad alcune esperienze precedenti, nelle quali, come in questo caso, l’elemento luminoso è stato il trait d’union tra linguaggi e media differenti.
La mostra è stata realizzata grazie al generoso contributo di Lavagnoli Marmi, Ronchis (UD).
Si ringrazia inoltre Antrox Lighting Solutions, Ancona.
Simone Cametti è nato nel 1982 a Roma, dove vive e lavora. Tra le personali più recenti si segnala Media Montagna, a cura di U. Palestini, presso Spazio K, Palazzo Ducale, Urbino (2018) e TINA, One Space One Sound 12, a cura di Anna Cestelli Guidi e Claudio Libero Pisano, presso Auditorium Parco della Musica di Roma (2017). Cametti ha preso parte a numerose collettive istituzionali, tra cui Border crossing, a cura di L. Adragna, presentato da Dolomiti Contemporanee, Palermo (2019) e la rassegna 5 artisti in 5 atti, all’Accademia Nazionale di San Luca, Percorsi nell’arte, Viterbo (2017). Nel 2019 è tra gli artisti selezionati per il Premio Grand Tour d’Italie e nel 2012 è stato vincitore del Premio Terna, nella sezione Gigawatt.
L’artista presenta un progetto complesso, ideato specificatamente per gli spazi della galleria, che sintetizza le fasi più recenti della sua ricerca sulla sostanza dei materiali e sulla dialettica tra natura e artificio. In mostra una selezione di sculture in marmo e installazioni luminose, che si articolano negli ambienti da poco rinnovati intessendo strette relazioni le une con le altre e con lo spazio che le ospita.
Saldamente legato all’azione, al processo e alle relative trasformazioni – che restano alla base della sua pratica – Cametti ragiona su luce e materia, sulla scorta di una delle nozioni fondamentali della fisica quantistica, secondo la quale “Tutta la materia non esiste che in virtù di una forza che fa vibrare le particelle e mantiene questo minuscolo sistema solare dell’atomo. La materia non esiste, tutto è vibrazione!” (Max Planck, 1918).
Il titolo della mostra fa riferimento all’unità di misura della tonalità della luce, e in particolare al valore della luce naturale nella sua massima visibilità, che si colloca a livello intermedio tra lo spettro dell’infrarosso e dell’ultravioletto: rispettivamente le radiazioni con maggiore e minore lunghezza d’onda. Il rosso e il blu sono gli estremi cromatici coi quali l’artista interviene sulle lastre di marmo di Carrara, dissimulando e al contempo valorizzando la raffinatezza della venatura di uno dei materiali scultorei più classici e preziosi. Nella scelta del granito Patagonia, d’altro canto, Cametti si concentra sulle caratteristiche fisiche di un materiale particolare, composto da grandi percentuali di quarzo e dunque contraddistinto da una struttura cristallina inconsueta. È proprio questa trama geometrica distintiva a suggerire la formalizzazione delle sculture, originate da una combinazione di moduli esagonali e dodecaedrici e installate a parete per mettere in discussione i confini tra pittura, installazione, scultura e design. L’illuminazione della mostra è interamente affidata all’intervento dell’artista, che ha voluto ricreare “la propria luce” a partire dal mezzo industriale delle lampade fluorescenti, ma facendole brillare sul valore di 4.500 Gradi Kelvin, in modo da, nuovamente, agire sul filo tra natura e manipolazione tecnica. La grande installazione nella sala centrale, insieme all’opera all’ingresso – nella quale è stato impiegato l’elio, il gas che alimenta la combustione solare – si ricollega ad alcune esperienze precedenti, nelle quali, come in questo caso, l’elemento luminoso è stato il trait d’union tra linguaggi e media differenti.
La mostra è stata realizzata grazie al generoso contributo di Lavagnoli Marmi, Ronchis (UD).
Si ringrazia inoltre Antrox Lighting Solutions, Ancona.
Simone Cametti è nato nel 1982 a Roma, dove vive e lavora. Tra le personali più recenti si segnala Media Montagna, a cura di U. Palestini, presso Spazio K, Palazzo Ducale, Urbino (2018) e TINA, One Space One Sound 12, a cura di Anna Cestelli Guidi e Claudio Libero Pisano, presso Auditorium Parco della Musica di Roma (2017). Cametti ha preso parte a numerose collettive istituzionali, tra cui Border crossing, a cura di L. Adragna, presentato da Dolomiti Contemporanee, Palermo (2019) e la rassegna 5 artisti in 5 atti, all’Accademia Nazionale di San Luca, Percorsi nell’arte, Viterbo (2017). Nel 2019 è tra gli artisti selezionati per il Premio Grand Tour d’Italie e nel 2012 è stato vincitore del Premio Terna, nella sezione Gigawatt.
04
marzo 2020
Simone Cametti – 4.500 Gradi Kelvin
Dal 04 marzo al 30 aprile 2020
arte contemporanea
Location
FAAC – FRANCESCA ANTONINI ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Via Di Capo Le Case, 4, (Roma)
Roma, Via Di Capo Le Case, 4, (Roma)
Orario di apertura
martedì - venerdì | 12-17,
sabato | 10.30 - 13.30
Vernissage
4 Marzo 2020, h 18.00 - 20.30
Sito web
Autore
Autore testo critico
Sponsor