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Simone Falso – Luoghi comuni
La rassegna, promossa dall’Assessorato alla Cultura, presenta il lavoro fotografico dell’artista padovano che si snoda dal 1999 ad oggi. Luoghi comuni presenta 60 scatti a colori e bianco e nero, divisi in quattro serie, tratte dal progetto TDW (Theater der Welt, “teatro del mondo”).
Comunicato stampa
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La rassegna, promossa dall’Assessorato alla Cultura, presenta il lavoro fotografico dell’artista padovano che si snoda dal 1999 ad oggi. Luoghi comuni presenta 60 scatti a colori e bianco e nero, divisi in quattro serie, tratte dal progetto TDW (Theater der Welt, “teatro del mondo”).
TDW3, la prima serie esposta in mostra, coinvolge il cantiere navale veneziano Fincantieri e la zona industriale di Marghera. E’ un’area, questa, in cui si manifesta un nuovo rapporto tra l'uomo e la macchina, rappresentato in tre grandi strisce che accostano ciascuna cinque distinte fotografie in bianco e nero. In alcune immagini la fabbrica si unisce alle persone per costituire un'unica forma, in altre viene a mancare il senso della proporzione per dar luogo ad un nuovo paesaggio industriale che volge all'astrazione.
Diversa la ricerca, svolta tra il 2000 e il 2002, chiamata TDW4, legata alle performance, incentrata sullo sguardo dell’altro. Simone Falso, in questo caso, ha scelto di muoversi nella città, per le strade, sui mezzi pubblici e nei supermercati per cogliere il momento in cui i protagonisti occasionali si accorgono di essere inquadrati, come la donna che, colta di sorpresa, rivolge uno sguardo né maligno né benevolo, o il gesto infastidito dell’anziano signore, che tenta di coprire l’obbiettivo con la mano. L’artista propone cosi’ una sequenza di foto oniriche, mosse e sfocate, come un reportage di luoghi comuni: sono immagini che scorrono davanti ai nostri occhi quotidianamente, spesso trascurate o meglio non percepite, quasi come se non lasciassero traccia nelle nostre coscienze, ma che nello stesso tempo rappresentano il ricordo della vita di tutti i giorni.
In TDW5 si analizza la sottile differenza tra l'astratto e il figurativo: qui il dettaglio a fuoco è sempre marginale e gli elementi che lo identificano sono tagliati fuori dal fotogramma. Si tratta di particolari in primo piano su uno sfondo volutamente sfocato, dove le presenze delle persone si risolvono in macchie di colore che ricordano atmosfere impressioniste. Sono immagini che in qualche modo invitano a riconoscere, in modo inedito e immaginifico, gli scenari scontati della vita quotidiana.
Infine il progetto più recente, TDW7 (tdLondon), che si sviluppa intorno all'architettura contemporanea, fotografata a Londra piuttosto che ad Algeri, in Messico o in Sicilia. In questi spazi l’uomo si inserisce a fatica, sopraffatto dalla grandiosità delle nuove costruzioni o in bilico tra passato tradizionale e progresso tecnologico.
Gli oggetti di indagine di Simone Falso mirano così a far emergere nei “teatri del mondo” le possibili differenze sociali, culturali e storiche, diventando simbolo di una comune identità, di luoghi nei quali riconoscersi e in cui ritrovare una propria dimensione.
TDW3, la prima serie esposta in mostra, coinvolge il cantiere navale veneziano Fincantieri e la zona industriale di Marghera. E’ un’area, questa, in cui si manifesta un nuovo rapporto tra l'uomo e la macchina, rappresentato in tre grandi strisce che accostano ciascuna cinque distinte fotografie in bianco e nero. In alcune immagini la fabbrica si unisce alle persone per costituire un'unica forma, in altre viene a mancare il senso della proporzione per dar luogo ad un nuovo paesaggio industriale che volge all'astrazione.
Diversa la ricerca, svolta tra il 2000 e il 2002, chiamata TDW4, legata alle performance, incentrata sullo sguardo dell’altro. Simone Falso, in questo caso, ha scelto di muoversi nella città, per le strade, sui mezzi pubblici e nei supermercati per cogliere il momento in cui i protagonisti occasionali si accorgono di essere inquadrati, come la donna che, colta di sorpresa, rivolge uno sguardo né maligno né benevolo, o il gesto infastidito dell’anziano signore, che tenta di coprire l’obbiettivo con la mano. L’artista propone cosi’ una sequenza di foto oniriche, mosse e sfocate, come un reportage di luoghi comuni: sono immagini che scorrono davanti ai nostri occhi quotidianamente, spesso trascurate o meglio non percepite, quasi come se non lasciassero traccia nelle nostre coscienze, ma che nello stesso tempo rappresentano il ricordo della vita di tutti i giorni.
In TDW5 si analizza la sottile differenza tra l'astratto e il figurativo: qui il dettaglio a fuoco è sempre marginale e gli elementi che lo identificano sono tagliati fuori dal fotogramma. Si tratta di particolari in primo piano su uno sfondo volutamente sfocato, dove le presenze delle persone si risolvono in macchie di colore che ricordano atmosfere impressioniste. Sono immagini che in qualche modo invitano a riconoscere, in modo inedito e immaginifico, gli scenari scontati della vita quotidiana.
Infine il progetto più recente, TDW7 (tdLondon), che si sviluppa intorno all'architettura contemporanea, fotografata a Londra piuttosto che ad Algeri, in Messico o in Sicilia. In questi spazi l’uomo si inserisce a fatica, sopraffatto dalla grandiosità delle nuove costruzioni o in bilico tra passato tradizionale e progresso tecnologico.
Gli oggetti di indagine di Simone Falso mirano così a far emergere nei “teatri del mondo” le possibili differenze sociali, culturali e storiche, diventando simbolo di una comune identità, di luoghi nei quali riconoscersi e in cui ritrovare una propria dimensione.
25
giugno 2004
Simone Falso – Luoghi comuni
Dal 25 giugno al 04 settembre 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA SOTTOPASSO DELLA STUA
Padova, Largo Europa, (Padova)
Padova, Largo Europa, (Padova)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 11.00 – 13.00/ 15.00 – 19.00
Chiuso la domenica
Vernissage
25 Giugno 2004, ore 19.00
Autore
Curatore