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Simone Giovagnorio – MC1R (Red Heads)
Sei elaborazioni digitali di grande formato (100×150 cm) create appositamente per la sede espositiva dialogheranno con il pubblico all’interno di uno spazio abitativo essenziale che apre le sue porte all’arte
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Inaugura giovedì 23 marzo 2006, alle ore 18.00 la nuova stagione espositiva dell’House/Studio Alfonso Curcio con il lavoro fotografico site specific di Simone Giovagnorio MC1R (Red Heads).
Sei elaborazioni digitali di grande formato (100x150 cm) create appositamente per la sede espositiva dialogheranno con il pubblico all’interno di uno spazio abitativo essenziale che apre le sue porte all’arte.
L’House/Studio intende promuovere una ricerca che si collochi tra confronto intellettuale e mecenatismo attraverso la figura di Alfonso Curcio, ultimogenito dell’editore Alfredo Curcio. Il collezionismo di maestri contemporanei (che da Rauschenberg e Oldenburg passa per Rotella, Schifano, Festa, Angeli, Manera ed arriva a Pareja, Bachis e lo stesso Giovagnorio), nonché la frequentazione di gallerie e studi d’artista, conducono Alfonso Curcio ad un coinvolgimento attivo e ad una partecipazione professionale nell’arte (l’House/Studio esordisce nel 2004 con la mostra “Dobermann Cap. II” di Lidia Bachis).
Da qui la volontà di affermare e condividere, all’interno della propria abitazione-galleria situata in uno dei quartieri più eleganti della capitale, le sue più recenti proposte ed acquisizioni, trasformando lo spazio privato in luogo d’incontro confidenziale per appassionati e addetti ai lavori.
Il gene MC1R, la cui mutazione comporta nella razza umana la nascita di individui dai capelli rossi, diventa per Giovagnorio spunto scientifico per l’analisi delle diversità celate e dell’estromissione naturale tra simili.
Dal testo di Stefano Elena, curatore della mostra:
“…l’impegno digitale di Giovagnorio conferma in MC1R le potenzialità alte di una pittura per pixel che arriva qui ad emulare la perizia chirurgica di un intervento estetico, per il suo ridisegnare e colorare gli sguardi, perfezionare le ciglia, costruire lentiggini e infoltire capelli, provvedendo ad un (re)make-up in miniatura che descrive.
Mutazioni, anzi ritorni, protagonisti in primo piano di storie intere da guardare e sentire, grazie all’original soundtrack composta da Simone Haggiag che accompagnerà la mostra.”
L’evento intratterrà il pubblico attraverso le serate di vernissage e finissage, rispettivamente il 23 marzo ed il 13 aprile.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo contenente, oltre al testo di Stefano Elena, la riproduzione dell’intero corpus MC1R, l’intervista di Alfonso Curcio a Simone Giovagnorio e l’intervento scientifico di Beatrice Vallone, professore ordinario presso l’università La Sapienza di Roma.
Sei elaborazioni digitali di grande formato (100x150 cm) create appositamente per la sede espositiva dialogheranno con il pubblico all’interno di uno spazio abitativo essenziale che apre le sue porte all’arte.
L’House/Studio intende promuovere una ricerca che si collochi tra confronto intellettuale e mecenatismo attraverso la figura di Alfonso Curcio, ultimogenito dell’editore Alfredo Curcio. Il collezionismo di maestri contemporanei (che da Rauschenberg e Oldenburg passa per Rotella, Schifano, Festa, Angeli, Manera ed arriva a Pareja, Bachis e lo stesso Giovagnorio), nonché la frequentazione di gallerie e studi d’artista, conducono Alfonso Curcio ad un coinvolgimento attivo e ad una partecipazione professionale nell’arte (l’House/Studio esordisce nel 2004 con la mostra “Dobermann Cap. II” di Lidia Bachis).
Da qui la volontà di affermare e condividere, all’interno della propria abitazione-galleria situata in uno dei quartieri più eleganti della capitale, le sue più recenti proposte ed acquisizioni, trasformando lo spazio privato in luogo d’incontro confidenziale per appassionati e addetti ai lavori.
Il gene MC1R, la cui mutazione comporta nella razza umana la nascita di individui dai capelli rossi, diventa per Giovagnorio spunto scientifico per l’analisi delle diversità celate e dell’estromissione naturale tra simili.
Dal testo di Stefano Elena, curatore della mostra:
“…l’impegno digitale di Giovagnorio conferma in MC1R le potenzialità alte di una pittura per pixel che arriva qui ad emulare la perizia chirurgica di un intervento estetico, per il suo ridisegnare e colorare gli sguardi, perfezionare le ciglia, costruire lentiggini e infoltire capelli, provvedendo ad un (re)make-up in miniatura che descrive.
Mutazioni, anzi ritorni, protagonisti in primo piano di storie intere da guardare e sentire, grazie all’original soundtrack composta da Simone Haggiag che accompagnerà la mostra.”
L’evento intratterrà il pubblico attraverso le serate di vernissage e finissage, rispettivamente il 23 marzo ed il 13 aprile.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo contenente, oltre al testo di Stefano Elena, la riproduzione dell’intero corpus MC1R, l’intervista di Alfonso Curcio a Simone Giovagnorio e l’intervento scientifico di Beatrice Vallone, professore ordinario presso l’università La Sapienza di Roma.
23
marzo 2006
Simone Giovagnorio – MC1R (Red Heads)
Dal 23 marzo al 05 maggio 2006
arte contemporanea
Location
HOUSE/STUDIO ALFONSO CURCIO
Roma, Via Appennini, 47, (Roma)
Roma, Via Appennini, 47, (Roma)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
23 Marzo 2006, ore 18-24
Ufficio stampa
MARIA BONMASSAR
Autore
Curatore