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Simone Marini – Nuove Direzioni
Nell’ambito dell’art week, l’Autostazione di Bologna ospita nell’ingresso l’installazione Nuove Direzioni dell’artista Simone Marini, un progetto a cura di Alice Zannoni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nell'ambito dell'art week, l'Autostazione di Bologna ospita nell'ingresso l'installazione Nuove Direzioni dell'artista Simone Marini, un progetto a cura di Alice Zannoni.
L'opera mette a fuoco con intelligenza poetica e una sottile ironia lo scenario sociologico dalle nuove forme di comunicazione, dei nuovi spazi di incontro e della nuova geografia, con una personale interpretazione dell'odonomastica (dal greco hodós 'via', e onomastikòs, 'atto a denominare') che è l'insieme dei nomi delle strade, delle piazze, di tutte le aree di circolazione e la relativa disciplina che ne studia l'aspetto storico-linguistico.
Nella rivisitazione dell'artista a dare il nome alle vie sono sono Google, Internet, Facebook, Twitter, Twitter, Istagram, Messanger, Youtube, Whatsapp, Youporn, Tinder: la piazza, che era luogo di incontro, oggi è sostituita da una spazio virtuale; la via, che era un riferimento, oggi è un punto su una mappa interattiva; l'indirizzo è diventato per lo più un www; le relazioni sono gestite attraverso app per incontri e l'istantaneità della messaggistica on line ha generato uno spazio di informazioni e di scambio dati che viaggiano su nuove vie di comunicazione eteree e universali.
I nomi delle vie, al pari di tutti gli altri nomi propri, sono strumenti che permettono di leggere e interpretare la realtà e la società che li ha visti nascere rispondendo a esigenze di identificazione che connettono l'uomo alla società e al proprio territorio. L'opera così mette mano alla distribuzione spaziale fatta di strati di comunicazione che si aggiungono al sistema sociale e che nella forma di “nuove direzioni” danno voce a nuovo sistema identitario.
Coerente con lo spirito “pop” dell'opera, Alice Zannoni apre la riflessione critica con la visionaria citazione tratta da Ritorno al Futuro, quando nel 1989 si pensava all'allóra lontano 2015: “Strade? Dove stiamo andando non c'è bisogno di... strade!”. Quel futuro ora è diventato il presente, le strade esistono eccome, seppur con una forma che molto probabilmente nessuno si sarebbe mai immaginato: una rete di vie chiamata network. Il mondo si evolve, la tecnologia si appropria dei nostri gesti e il cyberspazio occupa sempre più importanza nei mass media, ma in fondo noi essere umani siamo sempre lì, fatti allo stesso modo, con gli stessi bisogni primordiali e sempre alla ricerca di Nuove Direzioni.
L'esposizione è fortemente voluta dal Presidente dell'Autostazione, David Pierinelli, che afferma: “L'Autostazione si è già dimostrata negli anni precedenti un luogo ideale per valorizzare la cultura offrendosi come spazio deputato ad arte e ciò sarà anche la peculiarità del progetto futuro di riqualificazione della stessa che prevede la connessione tra oltre gli oltre 8 milioni e mezzo di utenti e la città. L'obiettivo è qualificare la struttura non solo come principale snodo internazionale per il transito veicolare, ma anche come punto nevralgico della città, in grado di offrire servizi di cui la cultura è parte integrante”.
Simone Marini
Nasce a Roma nel 1971 dove vive e lavora.
Autodidatta, inizia il suo percorso artistico sedicenne, scrivendo poesie che sono state pubblicate su riviste del settore. Nello sviluppo della sua poetica sperimenta i mezzi espressivi facendo uso della fotografia, della scultura e della pittura. La recente mostra Nuove Direzioni presso la Galleria Pio Monti Arte Contemporanea a Roma, con testi in catalogo di Achille Bonito Oliva e Miltos Manetas ne ha conclamato il successo attirando l'attenzione delle istituzioni. Le sue opere sono esposte in collezione pubbliche e private.
L'opera mette a fuoco con intelligenza poetica e una sottile ironia lo scenario sociologico dalle nuove forme di comunicazione, dei nuovi spazi di incontro e della nuova geografia, con una personale interpretazione dell'odonomastica (dal greco hodós 'via', e onomastikòs, 'atto a denominare') che è l'insieme dei nomi delle strade, delle piazze, di tutte le aree di circolazione e la relativa disciplina che ne studia l'aspetto storico-linguistico.
Nella rivisitazione dell'artista a dare il nome alle vie sono sono Google, Internet, Facebook, Twitter, Twitter, Istagram, Messanger, Youtube, Whatsapp, Youporn, Tinder: la piazza, che era luogo di incontro, oggi è sostituita da una spazio virtuale; la via, che era un riferimento, oggi è un punto su una mappa interattiva; l'indirizzo è diventato per lo più un www; le relazioni sono gestite attraverso app per incontri e l'istantaneità della messaggistica on line ha generato uno spazio di informazioni e di scambio dati che viaggiano su nuove vie di comunicazione eteree e universali.
I nomi delle vie, al pari di tutti gli altri nomi propri, sono strumenti che permettono di leggere e interpretare la realtà e la società che li ha visti nascere rispondendo a esigenze di identificazione che connettono l'uomo alla società e al proprio territorio. L'opera così mette mano alla distribuzione spaziale fatta di strati di comunicazione che si aggiungono al sistema sociale e che nella forma di “nuove direzioni” danno voce a nuovo sistema identitario.
Coerente con lo spirito “pop” dell'opera, Alice Zannoni apre la riflessione critica con la visionaria citazione tratta da Ritorno al Futuro, quando nel 1989 si pensava all'allóra lontano 2015: “Strade? Dove stiamo andando non c'è bisogno di... strade!”. Quel futuro ora è diventato il presente, le strade esistono eccome, seppur con una forma che molto probabilmente nessuno si sarebbe mai immaginato: una rete di vie chiamata network. Il mondo si evolve, la tecnologia si appropria dei nostri gesti e il cyberspazio occupa sempre più importanza nei mass media, ma in fondo noi essere umani siamo sempre lì, fatti allo stesso modo, con gli stessi bisogni primordiali e sempre alla ricerca di Nuove Direzioni.
L'esposizione è fortemente voluta dal Presidente dell'Autostazione, David Pierinelli, che afferma: “L'Autostazione si è già dimostrata negli anni precedenti un luogo ideale per valorizzare la cultura offrendosi come spazio deputato ad arte e ciò sarà anche la peculiarità del progetto futuro di riqualificazione della stessa che prevede la connessione tra oltre gli oltre 8 milioni e mezzo di utenti e la città. L'obiettivo è qualificare la struttura non solo come principale snodo internazionale per il transito veicolare, ma anche come punto nevralgico della città, in grado di offrire servizi di cui la cultura è parte integrante”.
Simone Marini
Nasce a Roma nel 1971 dove vive e lavora.
Autodidatta, inizia il suo percorso artistico sedicenne, scrivendo poesie che sono state pubblicate su riviste del settore. Nello sviluppo della sua poetica sperimenta i mezzi espressivi facendo uso della fotografia, della scultura e della pittura. La recente mostra Nuove Direzioni presso la Galleria Pio Monti Arte Contemporanea a Roma, con testi in catalogo di Achille Bonito Oliva e Miltos Manetas ne ha conclamato il successo attirando l'attenzione delle istituzioni. Le sue opere sono esposte in collezione pubbliche e private.
29
gennaio 2019
Simone Marini – Nuove Direzioni
Dal 29 gennaio al 03 febbraio 2019
arte contemporanea
Location
AUTOSTAZIONE
Bologna, Piazza XX Settembre, 6, (Bologna)
Bologna, Piazza XX Settembre, 6, (Bologna)
Orario di apertura
24 ore su 24
Ufficio stampa
CULTURALIA
Autore
Curatore