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Simone Martinetto – Cinema interiore
In galleria sono esposti due lavori fotografici: UNEXPECTED CINEMA e I SHUT MY EYES IN ORDER TO SEE che esplorano l’immaginario cinematografico e quello spirituale attraverso immagini poetiche, evocative, contemplative e raffinate.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 21 gennaio 2023 alle ore 16,30 inaugura negli gli spazi di Studio Cenacchi
Arte Contemporanea, in Via Santo Stefano 63 a Bologna CINEMA INTERIORE,
mostra personale di Simone Martinetto. L’esposizione è a cura di Maria Chiara
Wang, autrice del testo critico.
In galleria sono esposte due ricerche fotografiche: UNEXPECTED CINEMA e I
SHUT MY EYES IN ORDER TO SEE. Distinte nello spunto che le ha originate, le
due serie sono presentate insieme perché unite dalla peculiare sensibilità dello
sguardo di Martinetto che connota il suo lavoro di fotografo come la sua vita. Una
profondità poetica che attraverso il potere simbolico dell’evocazione e della
contemplazione traduce le immagini in piccole sorprese visive, raffinate ed originali.
Scrive Maria Chiara Wang nel testo critico:
In Unexpected Cinema vi è un ribaltamento di prospettiva: gli scatti
selezionati ritraggono quelle “presenze -fantasma”, persone e oggetti, che
animano la macchina del cinema restando solitamente nell’ombra e
rendendola possibile; sono piccole “e pifanie” colte e immortalate
dall’obiettivo del fotografo di scena, un cinema nel cinema, una storia che
corre parallela a quella principale, un altro racconto possibile e inaspettato.
In I Shut My Eyes in Order to See la visione diventa interiore, si tra sforma
in contemplazione, in silenzio, il ritmo rallenta, le immagini si quietano,
diventano paesaggi della mente. […] Nella caotica isola di Manhattan, nel
cuore della Grande Mela, c’è chi riesce a fermare il flusso, a restare nel
presente e a lasciare scivolare via i pensieri grazie alla pratica della
meditazione: Doyeon, giovane monaca buddista coreana, che vive in un
piccolo tempio in mezzo ai grattacieli, Cliff che lavora come broker
assicurativo e Michael che è un atleta nelle ultramarathon di cento k m di
lunghezza. Questa serie di trittici è, quindi, un invito - ripotando le parole
dello stesso Martinetto - a chiudere gli occhi per vedere davvero .
Parallelamente alla mostra citata si segnala l’altra personale di Simone Martinetto
SOLLEVARE LO SPECCHIO, che inaugurerà martedì 24 gennaio nello spazio
espositivo del Cinema Lumière in Piazzetta P.P.Pasolini 2/b presso la Cineteca di
Bologna. La mostra, incentrata sul lavoro di fotografo di cinema, chiuderà il 28
febbraio. Le fotografie in mostra presso la Cineteca sono in vendita tramite la
galleria.
SIMONE MARTINETTO
Simone Martinetto, laureato in filosofia con una tesi sul concetto di tempo in fotografia, nasce a Torino nel 1980 e lavora
come fotografo, regista, artista e insegnante di fotografia. Ha cominciato a fotografare quando il nonno gli ha regalato la
macchina fotografica che aveva comprato in occasione della sua nascita. Il nonno ha solo il tempo di dargli alcuni
essenziali consigli prima di ammalarsi e morire dopo qualche mese.
La sua ricerca artistica utilizza la fotografia quale mezzo privilegiato ma si avvale anche di video, installazione, scrittura.
Attraverso un linguaggio fotografico fortemente emotivo ed evocativo, racconta storie spesso minime, con profondi
significati simbolici. Il suo lavoro è una continua investigazione sulla memoria, la libertà, le coincidenze, le relazioni, il
mondo onirico, l’immaginario interiore.
Ha esposto in oltre sessanta mostre in Europa e Stati Uniti, tra le quali si ricordano quelle presso il Frost Art Museum di
Miami, l’ISCP Gallery di New York, i 49B Studios di New York, la galleria d’arte Claudio Bottello Contemporary di Torino,
la Cineteca di Bologna, la Farnesina di Roma, la Biennale Italia-Cina presso l’Arca di Vercelli (gestita dalla Fondazione
Guggenheim). Le sue opere hanno partecipato a una quindicina di importanti festival di fotografia e arte contemporanea,
tra i quali il Festival International de la Photographie Sociale di Parigi, il SI FEST di Savignano sul Rubicone,
Creativamente Roero e Jeune Creation Europeenne, salone d’arte contemporanea itinerante presso sei paesi europei,
Francia, Lituania, Austria, Italia, Spagna, Portogallo.
Ha vinto diversi premi e riconoscimenti sia come artista che come fotografo di scena, tra cui il Primo Premio al Portfolio
Italia 2004 – Gran Premio Epson, vincitore del SI FEST Festival di Fotografia di Savignano nel 2004, Giovane Talento
Fotografico FNAC 2004, Cliciak 2005 e 2009, il Premio Luca Pron 2011, il Premio ISCP New York 2011.
Come fotografo di scena per il cinema ha lavorato su una ventina di importanti produzioni cinematografiche degli ultimi
anni, seguendone interamente la produzione e fotografando alcuni dei più noti registi e attori italiani e francesi tra cui:
Marco Bellocchio, Saverio Costanzo, Giuliano Montaldo, Lina Wertmuller, Isabella Rossellini, Alba Rohrwacher, Kasia
Smutniak, Margherita Buy, Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Luca Marinelli, Giancarlo Giannini, Ninetto Davoli,
Giuseppe Battiston, Berenice Bejo ed Emmanuelle Devos.
Come regista ha girato il film documentario “Beati! La gioia non è mai al singolare” proiettato in anteprima a Bologna in
Piazza Maggiore durante l’importante rassegna “Sotto le stelle del cinema” curata dalla Cineteca di Bologna.
Come docente, ha avuto oltre 2500 allievi dai 3 ai 90 anni, ha insegnato e tenuto workshop, laboratori e seminari presso
l’Università di Bologna, il Comune di Torino, scuole private di fotografia e di cinema e presso moltissime scuole superiori,
tra cui il Liceo artistico Arcangeli e il Liceo Galvani di Bologna. Ha ricevuto il premio Arte Plurale come miglior docente
per un laboratorio fotografico tenuto per il Comune di Torino con persone con disturbi psichiatrici.
Ha pubblicato i libri fotografici “Senza la memoria” e “Il lavoro quotidiano” con Pazzini Editore e preso parte volume
“Nonostante la vostra cortese ospitalità. Fotografia e disagio mentale oggi” con Editrice Quinlan. Sue fotografie sono
state pubblicate sui principali periodici italiani e in alcuni cataloghi e copertine di libri.
Nel 2012 ha vissuto e lavorato come artista a New York grazie al Premio ISCP New York organizzato da Seat Pagine
Gialle e dal Ministero Italiano della Cultura.
Sui suoi lavori hanno scritto alcuni importanti critici d’arte e registi italiani, tra cui Claudio Marra, Francesco Poli, Marisa
Vescovo, Patrizia Rossello, Olga Gambari, Marco Bellocchio.
STUDIO CENACCHI
La galleria d’arte Studio Cenacchi, fondata nel 2016, nasce dalla ricerca e passione di Jacopo Cenacchi per l’arte
contemporanea.
Lo spazio espositivo, di oltre 150 mq, si sviluppa su tre piani dello storico Palazzo Ghiselli Vasselli, in Via Santo Stefano,
nel pieno centro di Bologna. La location, fortemente connotata da volte, resti di affreschi cinquecenteschi e capitelli è stata
scelta anche per far dialogare proficuamente lo spazio, insolito per una galleria d’arte contemporanea, e le opere di volta
in volta esposte.
Studio Cenacchi ha un rapporto diretto con gli artisti che promuove, o con i loro eredi. Vengono proposti artisti storicizzati
e contemporanei, italiani e di altre nazionalità, con una attenta scelta di qualità e senza distinzione di medium o anagrafe.
Si fornisce inoltre un attento servizio di consulenza per l’acquisto di opere d’arte e vengono effettuati sopralluoghi
presso i domicili dei clienti, per realizzare progetti volti alla collocazione delle opere d’arte negli ambienti abitativi e di
lavoro.
Tra le mostre si segnalano:
Tempera di Giorgio Zucchini
Carnival di Francesco Bocchini
Tutto il silenzio che c’era di Marco Rigamonti
La grafica di Sigfrido Bartolini
I luoghi della polvere di Augusto Gadea
Berlin, Brandenburger Tor 1989 di Massimo Golfieri
Bologna, dalle periferie al centro di Maurizio Tangerini
Imago Pietatis di Elena Franco
From London to free Derry di Gian Butturini
Ars curandi di Elena Franco
Ad lunam di Daniele Cabri
Testa carbonara di Francesco Bocchini
Arte Contemporanea, in Via Santo Stefano 63 a Bologna CINEMA INTERIORE,
mostra personale di Simone Martinetto. L’esposizione è a cura di Maria Chiara
Wang, autrice del testo critico.
In galleria sono esposte due ricerche fotografiche: UNEXPECTED CINEMA e I
SHUT MY EYES IN ORDER TO SEE. Distinte nello spunto che le ha originate, le
due serie sono presentate insieme perché unite dalla peculiare sensibilità dello
sguardo di Martinetto che connota il suo lavoro di fotografo come la sua vita. Una
profondità poetica che attraverso il potere simbolico dell’evocazione e della
contemplazione traduce le immagini in piccole sorprese visive, raffinate ed originali.
Scrive Maria Chiara Wang nel testo critico:
In Unexpected Cinema vi è un ribaltamento di prospettiva: gli scatti
selezionati ritraggono quelle “presenze -fantasma”, persone e oggetti, che
animano la macchina del cinema restando solitamente nell’ombra e
rendendola possibile; sono piccole “e pifanie” colte e immortalate
dall’obiettivo del fotografo di scena, un cinema nel cinema, una storia che
corre parallela a quella principale, un altro racconto possibile e inaspettato.
In I Shut My Eyes in Order to See la visione diventa interiore, si tra sforma
in contemplazione, in silenzio, il ritmo rallenta, le immagini si quietano,
diventano paesaggi della mente. […] Nella caotica isola di Manhattan, nel
cuore della Grande Mela, c’è chi riesce a fermare il flusso, a restare nel
presente e a lasciare scivolare via i pensieri grazie alla pratica della
meditazione: Doyeon, giovane monaca buddista coreana, che vive in un
piccolo tempio in mezzo ai grattacieli, Cliff che lavora come broker
assicurativo e Michael che è un atleta nelle ultramarathon di cento k m di
lunghezza. Questa serie di trittici è, quindi, un invito - ripotando le parole
dello stesso Martinetto - a chiudere gli occhi per vedere davvero .
Parallelamente alla mostra citata si segnala l’altra personale di Simone Martinetto
SOLLEVARE LO SPECCHIO, che inaugurerà martedì 24 gennaio nello spazio
espositivo del Cinema Lumière in Piazzetta P.P.Pasolini 2/b presso la Cineteca di
Bologna. La mostra, incentrata sul lavoro di fotografo di cinema, chiuderà il 28
febbraio. Le fotografie in mostra presso la Cineteca sono in vendita tramite la
galleria.
SIMONE MARTINETTO
Simone Martinetto, laureato in filosofia con una tesi sul concetto di tempo in fotografia, nasce a Torino nel 1980 e lavora
come fotografo, regista, artista e insegnante di fotografia. Ha cominciato a fotografare quando il nonno gli ha regalato la
macchina fotografica che aveva comprato in occasione della sua nascita. Il nonno ha solo il tempo di dargli alcuni
essenziali consigli prima di ammalarsi e morire dopo qualche mese.
La sua ricerca artistica utilizza la fotografia quale mezzo privilegiato ma si avvale anche di video, installazione, scrittura.
Attraverso un linguaggio fotografico fortemente emotivo ed evocativo, racconta storie spesso minime, con profondi
significati simbolici. Il suo lavoro è una continua investigazione sulla memoria, la libertà, le coincidenze, le relazioni, il
mondo onirico, l’immaginario interiore.
Ha esposto in oltre sessanta mostre in Europa e Stati Uniti, tra le quali si ricordano quelle presso il Frost Art Museum di
Miami, l’ISCP Gallery di New York, i 49B Studios di New York, la galleria d’arte Claudio Bottello Contemporary di Torino,
la Cineteca di Bologna, la Farnesina di Roma, la Biennale Italia-Cina presso l’Arca di Vercelli (gestita dalla Fondazione
Guggenheim). Le sue opere hanno partecipato a una quindicina di importanti festival di fotografia e arte contemporanea,
tra i quali il Festival International de la Photographie Sociale di Parigi, il SI FEST di Savignano sul Rubicone,
Creativamente Roero e Jeune Creation Europeenne, salone d’arte contemporanea itinerante presso sei paesi europei,
Francia, Lituania, Austria, Italia, Spagna, Portogallo.
Ha vinto diversi premi e riconoscimenti sia come artista che come fotografo di scena, tra cui il Primo Premio al Portfolio
Italia 2004 – Gran Premio Epson, vincitore del SI FEST Festival di Fotografia di Savignano nel 2004, Giovane Talento
Fotografico FNAC 2004, Cliciak 2005 e 2009, il Premio Luca Pron 2011, il Premio ISCP New York 2011.
Come fotografo di scena per il cinema ha lavorato su una ventina di importanti produzioni cinematografiche degli ultimi
anni, seguendone interamente la produzione e fotografando alcuni dei più noti registi e attori italiani e francesi tra cui:
Marco Bellocchio, Saverio Costanzo, Giuliano Montaldo, Lina Wertmuller, Isabella Rossellini, Alba Rohrwacher, Kasia
Smutniak, Margherita Buy, Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Luca Marinelli, Giancarlo Giannini, Ninetto Davoli,
Giuseppe Battiston, Berenice Bejo ed Emmanuelle Devos.
Come regista ha girato il film documentario “Beati! La gioia non è mai al singolare” proiettato in anteprima a Bologna in
Piazza Maggiore durante l’importante rassegna “Sotto le stelle del cinema” curata dalla Cineteca di Bologna.
Come docente, ha avuto oltre 2500 allievi dai 3 ai 90 anni, ha insegnato e tenuto workshop, laboratori e seminari presso
l’Università di Bologna, il Comune di Torino, scuole private di fotografia e di cinema e presso moltissime scuole superiori,
tra cui il Liceo artistico Arcangeli e il Liceo Galvani di Bologna. Ha ricevuto il premio Arte Plurale come miglior docente
per un laboratorio fotografico tenuto per il Comune di Torino con persone con disturbi psichiatrici.
Ha pubblicato i libri fotografici “Senza la memoria” e “Il lavoro quotidiano” con Pazzini Editore e preso parte volume
“Nonostante la vostra cortese ospitalità. Fotografia e disagio mentale oggi” con Editrice Quinlan. Sue fotografie sono
state pubblicate sui principali periodici italiani e in alcuni cataloghi e copertine di libri.
Nel 2012 ha vissuto e lavorato come artista a New York grazie al Premio ISCP New York organizzato da Seat Pagine
Gialle e dal Ministero Italiano della Cultura.
Sui suoi lavori hanno scritto alcuni importanti critici d’arte e registi italiani, tra cui Claudio Marra, Francesco Poli, Marisa
Vescovo, Patrizia Rossello, Olga Gambari, Marco Bellocchio.
STUDIO CENACCHI
La galleria d’arte Studio Cenacchi, fondata nel 2016, nasce dalla ricerca e passione di Jacopo Cenacchi per l’arte
contemporanea.
Lo spazio espositivo, di oltre 150 mq, si sviluppa su tre piani dello storico Palazzo Ghiselli Vasselli, in Via Santo Stefano,
nel pieno centro di Bologna. La location, fortemente connotata da volte, resti di affreschi cinquecenteschi e capitelli è stata
scelta anche per far dialogare proficuamente lo spazio, insolito per una galleria d’arte contemporanea, e le opere di volta
in volta esposte.
Studio Cenacchi ha un rapporto diretto con gli artisti che promuove, o con i loro eredi. Vengono proposti artisti storicizzati
e contemporanei, italiani e di altre nazionalità, con una attenta scelta di qualità e senza distinzione di medium o anagrafe.
Si fornisce inoltre un attento servizio di consulenza per l’acquisto di opere d’arte e vengono effettuati sopralluoghi
presso i domicili dei clienti, per realizzare progetti volti alla collocazione delle opere d’arte negli ambienti abitativi e di
lavoro.
Tra le mostre si segnalano:
Tempera di Giorgio Zucchini
Carnival di Francesco Bocchini
Tutto il silenzio che c’era di Marco Rigamonti
La grafica di Sigfrido Bartolini
I luoghi della polvere di Augusto Gadea
Berlin, Brandenburger Tor 1989 di Massimo Golfieri
Bologna, dalle periferie al centro di Maurizio Tangerini
Imago Pietatis di Elena Franco
From London to free Derry di Gian Butturini
Ars curandi di Elena Franco
Ad lunam di Daniele Cabri
Testa carbonara di Francesco Bocchini
21
gennaio 2023
Simone Martinetto – Cinema interiore
Dal 21 gennaio al 04 marzo 2023
arte contemporanea
fotografia
fotografia
Location
STUDIO CENACCHI ARTE CONTEMPORANEA
Bologna, Via Santo Stefano, 63, (Bologna)
Bologna, Via Santo Stefano, 63, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-19,30 o su appuntamento
orari straordinari Art City:
29/01: 16-19,30
02/02: 10-13 e 15-20
03/02: 10-13 e 15-20
04/02: 10-13 e 15-24 ART CITY WHITE NIGHT
Sonata per macchine fotografiche e pianoforte.
Performance dell'artista di 5' nei seguenti orari: 19, 21.30, 23
05/02: 10-13 e 15-20
Vernissage
21 Gennaio 2023, 16,30
presentazione alle 17
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