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Sin Nada
Sin Nada è la prima mostra personale di Calixto Ramírez (Reynosa, Messico, 1980) alla Galleria Alessandra Bonomo. Il progetto espositivo nasce a margine della residenza che l’artista messicano ha effettuato nell’estate del 2022 in Umbria, in particolare nell’area di Monteluco.
Comunicato stampa
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Sin Nada è la prima mostra personale di Calixto Ramírez (Reynosa, Messico, 1980) alla Galleria Alessandra Bonomo. Il progetto espositivo nasce a margine della residenza che l’artista messicano ha effettuato nell’estate del 2022 in Umbria, in particolare nell’area di Monteluco, un’altura occupata da un fitto bosco che si erge proprio di fronte alla città di Spoleto.
Nel corso della sua permanenza a Monteluco, Ramírez ha realizzato una serie di opere particolarmente nutrita, nata dallo stretto contatto con l’ambiente naturale circostante. Fotografie, video, sculture e lavori su carta sono l’esito di questo incontro: in linea con l’approccio che da anni ne caratterizza la ricerca, l’artista ha utilizzato il proprio corpo come metro di misura della realtà che lo circonda. L’interpretazione dei luoghi attraverso il proprio fisico è forse la cifra principale della poetica di Ramírez. Nelle opere in mostra vediamo l’artista imitare il paesaggio fino a quasi incorporarlo, fondersi con i suoi elementi, attivando con essi una relazione viscerale e a tratti ludica.
Il corpo di Ramírez diventa così estensione del paesaggio, lasciandosi modellare e modellandolo: accade, per esempio, nelle fotografie che mostrano elementi vegetali “ritagliati” dall’artista, nel tentativo di stabilire una relazione con i profili geometrico-concettuali dei disegni che Sol LeWitt ha realizzato nello stesso luogo; oppure nella serie di sculture ottenute a partire da oggetti trovati – legno, rocce, corde, vetro – assemblati secondo una logica che ne sottolinea le tensioni, tra bilanciamento, sospensione e contrazione.
Nei video, la presenza dell’artista si fa più esplicita: sullo sfondo del Bosco sacro di Monteluco, attraversato da San Francesco all’inizio del XIII secolo, Ramírez registra eventi effimeri (l’oscillazione di un ramo, il tramonto del sole…), che vengono enfatizzati e “commentati” attraverso azioni e gesti paradossali compiuti dallo stesso artista (si pensi al grido “Finisce tutto! Finisce!” che accompagna il video Tutto, ispirato a una scritta osservata casualmente alla Rocca di Spoleto, in linea con il sentimento provato da Ramírez contemplando il tramonto).
Lo spazio della galleria è infine punteggiato da una serie di opere su carta che rimandano alle caratteristiche di Monteluco, con le sue rocce e la sua verticalità. Dipinti con colori acrilici e pastelli a olio, questi lavori si collocano a metà tra pittura e disegno, tra figurazione e astrazione, suggerendo un’ipotesi di paesaggio.
Il titolo dell’esposizione, Sin Nada, richiama l’essenzialità radicale della pratica di Ramírez, caratterizzata da un’economia di mezzi che, tuttavia, nulla toglie allo slancio e alla generosità con cui l’artista ha realizzato l’intera mostra.
Nel corso della sua permanenza a Monteluco, Ramírez ha realizzato una serie di opere particolarmente nutrita, nata dallo stretto contatto con l’ambiente naturale circostante. Fotografie, video, sculture e lavori su carta sono l’esito di questo incontro: in linea con l’approccio che da anni ne caratterizza la ricerca, l’artista ha utilizzato il proprio corpo come metro di misura della realtà che lo circonda. L’interpretazione dei luoghi attraverso il proprio fisico è forse la cifra principale della poetica di Ramírez. Nelle opere in mostra vediamo l’artista imitare il paesaggio fino a quasi incorporarlo, fondersi con i suoi elementi, attivando con essi una relazione viscerale e a tratti ludica.
Il corpo di Ramírez diventa così estensione del paesaggio, lasciandosi modellare e modellandolo: accade, per esempio, nelle fotografie che mostrano elementi vegetali “ritagliati” dall’artista, nel tentativo di stabilire una relazione con i profili geometrico-concettuali dei disegni che Sol LeWitt ha realizzato nello stesso luogo; oppure nella serie di sculture ottenute a partire da oggetti trovati – legno, rocce, corde, vetro – assemblati secondo una logica che ne sottolinea le tensioni, tra bilanciamento, sospensione e contrazione.
Nei video, la presenza dell’artista si fa più esplicita: sullo sfondo del Bosco sacro di Monteluco, attraversato da San Francesco all’inizio del XIII secolo, Ramírez registra eventi effimeri (l’oscillazione di un ramo, il tramonto del sole…), che vengono enfatizzati e “commentati” attraverso azioni e gesti paradossali compiuti dallo stesso artista (si pensi al grido “Finisce tutto! Finisce!” che accompagna il video Tutto, ispirato a una scritta osservata casualmente alla Rocca di Spoleto, in linea con il sentimento provato da Ramírez contemplando il tramonto).
Lo spazio della galleria è infine punteggiato da una serie di opere su carta che rimandano alle caratteristiche di Monteluco, con le sue rocce e la sua verticalità. Dipinti con colori acrilici e pastelli a olio, questi lavori si collocano a metà tra pittura e disegno, tra figurazione e astrazione, suggerendo un’ipotesi di paesaggio.
Il titolo dell’esposizione, Sin Nada, richiama l’essenzialità radicale della pratica di Ramírez, caratterizzata da un’economia di mezzi che, tuttavia, nulla toglie allo slancio e alla generosità con cui l’artista ha realizzato l’intera mostra.
08
maggio 2023
Sin Nada
Dall'otto maggio al 21 luglio 2023
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALESSANDRA BONOMO
Roma, Via del Gesù, 62, (Roma)
Roma, Via del Gesù, 62, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 11:30 - 18:30
sabato 12:00 - 16:00
Autore
Curatore