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Sirio Salimbeni 1917-2006
L’Accademia delle Arti del Disegno dedica una mostra al pittore Sirio Salimbeni in occasione del centenario dalla nascita dell’artista che fu esponente di grande valore della pittura fiorentina nel secondo dopoguerra, dal 1946 assistente alla cattedra di Anatomia Artistica del policlinico di Careggi e per tutta la vita professionale docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze
Comunicato stampa
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L’Accademia delle Arti del Disegno dedica una mostra al pittore Sirio Salimbeni in occasione del centenario dalla nascita dell’artista che fu esponente di grande valore della pittura fiorentina nel secondo dopoguerra, dal 1946 assistente alla cattedra di Anatomia Artistica del policlinico di Careggi e per tutta la vita professionale docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
L’esposizione “Sirio Salimbeni 1917-2006”, visitabile con ingresso gratuito dal 4 al 28 febbraio 2018, nella Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno, in Via Ricasoli n.68 (angolo Piazza San Marco), a Firenze, a cura di Domenico Viggiano ed Enrico Sartoni, rappresenta un omaggio a una personalità che ha rappresentato pienamente quel Novecento fiorentino e toscano nel quale le arti visive e la poesia si compenetravano, ispirandosi a vicenda, e gli artisti erano sollecitati a sperimentare la parola lirica, nelle forme di un ermetismo irreversibile.
Sirio Salimbeni si formò al liceo classico Michelangiolo, poi al liceo artistico e all’Accademia di Belle Arti di Firenze, sotto la guida di Felice Carena e Carlo Rivalta, in seguito intraprese un percorso che, seppur ricco di sperimentazione e varie declinazioni, non si distaccò mai dalla tradizione figurativa. Autentico umanista, Salimbeni fu letterato e poeta, osservatore attento di ogni fenomeno riguardante l’essere umano, manifestò sempre grande sensibilità verso i temi sociali. Testimone della tragedia collettiva dell’alluvione nel 1966, s’impegnò in prima persona nella Firenze della ricostruzione, trasmettendo il suo impegno umano e civile a generazioni di allievi.
Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, sottolinea come “la continua ricerca nel campo artistico ha indotto in Salimbeni evoluzioni e trasformazioni, comportanti anche assestamenti e sterzate nello stile, con la pratica di vari generi: il ritratto, il paesaggio, la natura morta. I suoi soggetti, anche umili e marginali, anche tratti dalle periferie della città in espansione, s’impongono come eredi dell’autorevole ritrattistica di origine rinascimentale per la dignità e perfino la maestà con la quale si presentano all’osservatore, occupando con pienezza assertiva lo spazio virtuale della tela”.
Schivo e riservato, quanto arguto, ironico, erudito, “Sirio Salimbeni è stata una figura simbolo del Novecento fiorentino – dichiarano i curatori Domenico Viggiano e Enrico Sartoni – in continua tensione tra le istanze sociali e la forza dei sentimenti familiari, in rapporto con critici e letterari e allo stesso tempo profondamente impegnato nella docenza presso l’Accademia di Belle Arti. Un uomo che ha privilegiato la ricerca personale al mercato e che non ha mai voluto arrendersi all’astratto o all’informale, ma che ha raccontato le gioie, le angosce con i colori della sua esistenza”.
Il 30 marzo 1967 Salimbeni fu eletto Accademico dell’Accademia delle Arti del Disegno e l’Accademia gli dedica una retrospettiva che raccoglie 70 (settanta) opere di pittura e di grafica riconducibili a un ampio arco cronologico che va dal 1935 al 2000, scelte dalla raccolta familiare conservata dai figli Renato, Cecilia e Nicoletta e dal nipote Stefano, con il proposito di tracciare il suo percorso umano e artistico attraverso commenti critici, testimonianze e ricerche archivistiche.
Tele di ogni genere, tavole di compensato, perfino telai di finestre, una gamma severa di colori, dai toni bruciati o plumbei, una pennellata vibrante, sono gli elementi che testimoniano il ricordo, il dolore e le difficoltà degli anni della guerra. Nel 1956 la Galleria d’Arte Moderna di Firenze acquisì l’opera Piani dell’Aspromonte e, nel 1968, la Figura di Giovinetta, dipinta da Salimbeni nel 1938, a testimonianza del grande riconoscimento per il lavoro dell’artista.
All’inaugurazione interverranno Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, Domenico Viggiano, Direttore della Sala Mostre e Curatore della mostra, Andrea Granchi, Presidente della Classe di Pittura dell’Accademia, Cecilia Salimbeni, Nicoletta Salimbeni e Renato Salimbeni, figli dell’artista.
A corredo della mostra è stato realizzato un catalogo a cura di Domenico Viggiano ed Enrico Sartoni, con i testi di Cristina Acidini, Domenico Viggiano, Giuse Benignetti, Roberto Ciabani e Enrico Sartoni, pubblicato da Polistampa.
L’esposizione “Sirio Salimbeni 1917-2006”, visitabile con ingresso gratuito dal 4 al 28 febbraio 2018, nella Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno, in Via Ricasoli n.68 (angolo Piazza San Marco), a Firenze, a cura di Domenico Viggiano ed Enrico Sartoni, rappresenta un omaggio a una personalità che ha rappresentato pienamente quel Novecento fiorentino e toscano nel quale le arti visive e la poesia si compenetravano, ispirandosi a vicenda, e gli artisti erano sollecitati a sperimentare la parola lirica, nelle forme di un ermetismo irreversibile.
Sirio Salimbeni si formò al liceo classico Michelangiolo, poi al liceo artistico e all’Accademia di Belle Arti di Firenze, sotto la guida di Felice Carena e Carlo Rivalta, in seguito intraprese un percorso che, seppur ricco di sperimentazione e varie declinazioni, non si distaccò mai dalla tradizione figurativa. Autentico umanista, Salimbeni fu letterato e poeta, osservatore attento di ogni fenomeno riguardante l’essere umano, manifestò sempre grande sensibilità verso i temi sociali. Testimone della tragedia collettiva dell’alluvione nel 1966, s’impegnò in prima persona nella Firenze della ricostruzione, trasmettendo il suo impegno umano e civile a generazioni di allievi.
Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, sottolinea come “la continua ricerca nel campo artistico ha indotto in Salimbeni evoluzioni e trasformazioni, comportanti anche assestamenti e sterzate nello stile, con la pratica di vari generi: il ritratto, il paesaggio, la natura morta. I suoi soggetti, anche umili e marginali, anche tratti dalle periferie della città in espansione, s’impongono come eredi dell’autorevole ritrattistica di origine rinascimentale per la dignità e perfino la maestà con la quale si presentano all’osservatore, occupando con pienezza assertiva lo spazio virtuale della tela”.
Schivo e riservato, quanto arguto, ironico, erudito, “Sirio Salimbeni è stata una figura simbolo del Novecento fiorentino – dichiarano i curatori Domenico Viggiano e Enrico Sartoni – in continua tensione tra le istanze sociali e la forza dei sentimenti familiari, in rapporto con critici e letterari e allo stesso tempo profondamente impegnato nella docenza presso l’Accademia di Belle Arti. Un uomo che ha privilegiato la ricerca personale al mercato e che non ha mai voluto arrendersi all’astratto o all’informale, ma che ha raccontato le gioie, le angosce con i colori della sua esistenza”.
Il 30 marzo 1967 Salimbeni fu eletto Accademico dell’Accademia delle Arti del Disegno e l’Accademia gli dedica una retrospettiva che raccoglie 70 (settanta) opere di pittura e di grafica riconducibili a un ampio arco cronologico che va dal 1935 al 2000, scelte dalla raccolta familiare conservata dai figli Renato, Cecilia e Nicoletta e dal nipote Stefano, con il proposito di tracciare il suo percorso umano e artistico attraverso commenti critici, testimonianze e ricerche archivistiche.
Tele di ogni genere, tavole di compensato, perfino telai di finestre, una gamma severa di colori, dai toni bruciati o plumbei, una pennellata vibrante, sono gli elementi che testimoniano il ricordo, il dolore e le difficoltà degli anni della guerra. Nel 1956 la Galleria d’Arte Moderna di Firenze acquisì l’opera Piani dell’Aspromonte e, nel 1968, la Figura di Giovinetta, dipinta da Salimbeni nel 1938, a testimonianza del grande riconoscimento per il lavoro dell’artista.
All’inaugurazione interverranno Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, Domenico Viggiano, Direttore della Sala Mostre e Curatore della mostra, Andrea Granchi, Presidente della Classe di Pittura dell’Accademia, Cecilia Salimbeni, Nicoletta Salimbeni e Renato Salimbeni, figli dell’artista.
A corredo della mostra è stato realizzato un catalogo a cura di Domenico Viggiano ed Enrico Sartoni, con i testi di Cristina Acidini, Domenico Viggiano, Giuse Benignetti, Roberto Ciabani e Enrico Sartoni, pubblicato da Polistampa.
03
febbraio 2018
Sirio Salimbeni 1917-2006
Dal 03 al 28 febbraio 2018
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO – VIA RICASOLI
Firenze, Via Ricasoli, 68, (Firenze)
Firenze, Via Ricasoli, 68, (Firenze)
Orario di apertura
Da martedì a sabato: ore 10.00-13.00 /17.00-19.00
Domenica: ore 10.00-13.00
Lunedì chiuso
Vernissage
3 Febbraio 2018, h 17
Editore
POLISTAMPA
Autore
Curatore