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Sissy Rizzato – Risonanze Cromatiche
L’astrattismo che lo caratterizza, e la tecnica del collage che l’artista milanese predilige, percorrono, come si sa, tutto il XX secolo. E’ questa koine’ che sottende il suo lavoro, mentre riferimenti piu’ evidenti a singoli autori appaiono solo occasionalmente qua e là.
Comunicato stampa
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Due artiste molto diverse: da una parte un'arte informale, un collage di colori, ritagliati e ricontestualizzati rispetto alle riviste patinate; dall'altra un'arte figurativa, dove la danza dei colori si trasforma nella danza di donne sensuali, abbandonate a uomini che sanno come accompagnare le donne. Da una parte un'acuta -scultrice- del colore, dall'altro un'ironica disegnatrice di psicologie femminili.
Sissy Rizzato: Risonanze Cromatiche
Schegge di colore
di Vanni Pasca
Il lavoro di Sissy Rizzatto mi ha colpito sin dagli inizi: per la felicità cromatica, che si segnala a prima vista, ma anche, e cio' a distanza di tempo si riconferma pienamente, per la libertà compositiva. C'e' in esso, infatti, una sorta di non ostentata ma ostinata
autonomia che rende difficile rintracciare discendenze o genealogie, come i critici amano fare. L'astrattismo che lo caratterizza, e la tecnica del collage che l'artista milanese predilige, percorrono, come si sa, tutto il XX secolo. E' questa koine' che sottende il suo lavoro, mentre riferimenti piu' evidenti a singoli autori appaiono solo occasionalmente qua e là.
C'e', mi sembra, un solo riferimento esplicito, presente nel titolo di alcune sue opere: To Frank. Si presume si tratti di Frank Stella, e sembra trattarsi di stima e ammirazione personali piu' che di debito figurativo. C'e' un altro aspetto: la tranquilla convinzione che il mondo reale, nella sua complessità cromatica, venga incessantemente consegnato ad un archivio in fieri costituito da libri, riviste, cataloghi, e dalle loro pagine colorate: un mondo di artefatti che, va ricordato, sono prodotti industrialmente, sono parte di una seconda natura, quella in cui realmente viviamo. Ma l'artista non procede con operazioni di spostamento semantico o di spiazzamento, non si tratta di ready made quanto di assemblage che si realizzano attraverso una serie progressiva di scelte.
L'artista sceglie i colori, cioe' le pagine colorate; le ritaglia in sagome definite in vista di una loro ri-composizione su un supporto cartaceo o di altro tipo; nel ri-comporle le trasforma in elementi costitutivi di composizioni astratte ma in qualche modo -reali- (Van Doesburg definiva -astratto-reali- gli artefatti De Stijl).
E felicità cromatica e autonomia linguistica definiscono cosi' un singolare percorso che appare interamente -progettato-, realizzato cioe' attraverso una serie di scelte operate dall'artista, al di là dell'apparente felice facilità con cui si presentano le singole composizioni: schegge di mondi colorati, ipotesi di aperture su infiniti mondi possibili, forse collegati tra loro ma che dal nostro procedono.
..............................
Giuliana Maldini: Colori in ballo
Di Lella Costa
A me i quadri della Giuliana fanno venire in mente la musica. E non soltanto perche' le donne della Giuliana sono ballerine e danzatrici e acrobate e equilibriste della vita, no: e' proprio che, guardandole, par di sentire una colonna sonora fatta di voci diverse, suggestioni, ritmi, canto. Un po' ironica, un po' romantica, mai rancorosa o drammatica, a volte con uno swing imprevedinile, un rap inatteso, Paolo Conte, per cominciare - mica per niente son quasi compaesani, lui e la Giiuliana - con le sue -donne d'inverno- e la sua -tenerezza internazionale-. E poi tante voci femminili - Carol King e Joni Mitchell, Patti Smith e Nina Simone, Billie Holiday e Tracy Chapman. Qualche cantautore non solo nostrano, un po' di Bob Dylan, un po' di Beatles (Lovely Rita, meter maid, where would I be without you?...).
E poi, Maria Callas. Non puo' essere che la sua voce ad accompagnare il sonno volante sulle città, i fiori, gli uomini; una voce che ha dimenticato ogni livore e sa chiedere senza astio, sa raccontarsi senza autocommiserazione: «Oh, reponds a ma tendresse», eccola di nuovo la tenerezza, ironica e leggera come una ballerina. E d'altra parte l'ha detto anche Vecchioni, no? -Costano, le donne costano piu' dei gioielli dei motori e delle lacrime ballano, le donne ballano, ma quelle vere sono rare e non ritornano puoi farle piangere-. ma non rimpiangere...- Secondo me stava pensando alla Giuliana.
Giuliana Maldini e' stata la prima donna in Italia a pubblicare un libro di vignette, nel 1978. È anche pittrice, scultrice, autrice di storie a fumetti, di libri per bambini e di libri satirici.
Sissy Rizzato: Risonanze Cromatiche
Schegge di colore
di Vanni Pasca
Il lavoro di Sissy Rizzatto mi ha colpito sin dagli inizi: per la felicità cromatica, che si segnala a prima vista, ma anche, e cio' a distanza di tempo si riconferma pienamente, per la libertà compositiva. C'e' in esso, infatti, una sorta di non ostentata ma ostinata
autonomia che rende difficile rintracciare discendenze o genealogie, come i critici amano fare. L'astrattismo che lo caratterizza, e la tecnica del collage che l'artista milanese predilige, percorrono, come si sa, tutto il XX secolo. E' questa koine' che sottende il suo lavoro, mentre riferimenti piu' evidenti a singoli autori appaiono solo occasionalmente qua e là.
C'e', mi sembra, un solo riferimento esplicito, presente nel titolo di alcune sue opere: To Frank. Si presume si tratti di Frank Stella, e sembra trattarsi di stima e ammirazione personali piu' che di debito figurativo. C'e' un altro aspetto: la tranquilla convinzione che il mondo reale, nella sua complessità cromatica, venga incessantemente consegnato ad un archivio in fieri costituito da libri, riviste, cataloghi, e dalle loro pagine colorate: un mondo di artefatti che, va ricordato, sono prodotti industrialmente, sono parte di una seconda natura, quella in cui realmente viviamo. Ma l'artista non procede con operazioni di spostamento semantico o di spiazzamento, non si tratta di ready made quanto di assemblage che si realizzano attraverso una serie progressiva di scelte.
L'artista sceglie i colori, cioe' le pagine colorate; le ritaglia in sagome definite in vista di una loro ri-composizione su un supporto cartaceo o di altro tipo; nel ri-comporle le trasforma in elementi costitutivi di composizioni astratte ma in qualche modo -reali- (Van Doesburg definiva -astratto-reali- gli artefatti De Stijl).
E felicità cromatica e autonomia linguistica definiscono cosi' un singolare percorso che appare interamente -progettato-, realizzato cioe' attraverso una serie di scelte operate dall'artista, al di là dell'apparente felice facilità con cui si presentano le singole composizioni: schegge di mondi colorati, ipotesi di aperture su infiniti mondi possibili, forse collegati tra loro ma che dal nostro procedono.
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Giuliana Maldini: Colori in ballo
Di Lella Costa
A me i quadri della Giuliana fanno venire in mente la musica. E non soltanto perche' le donne della Giuliana sono ballerine e danzatrici e acrobate e equilibriste della vita, no: e' proprio che, guardandole, par di sentire una colonna sonora fatta di voci diverse, suggestioni, ritmi, canto. Un po' ironica, un po' romantica, mai rancorosa o drammatica, a volte con uno swing imprevedinile, un rap inatteso, Paolo Conte, per cominciare - mica per niente son quasi compaesani, lui e la Giiuliana - con le sue -donne d'inverno- e la sua -tenerezza internazionale-. E poi tante voci femminili - Carol King e Joni Mitchell, Patti Smith e Nina Simone, Billie Holiday e Tracy Chapman. Qualche cantautore non solo nostrano, un po' di Bob Dylan, un po' di Beatles (Lovely Rita, meter maid, where would I be without you?...).
E poi, Maria Callas. Non puo' essere che la sua voce ad accompagnare il sonno volante sulle città, i fiori, gli uomini; una voce che ha dimenticato ogni livore e sa chiedere senza astio, sa raccontarsi senza autocommiserazione: «Oh, reponds a ma tendresse», eccola di nuovo la tenerezza, ironica e leggera come una ballerina. E d'altra parte l'ha detto anche Vecchioni, no? -Costano, le donne costano piu' dei gioielli dei motori e delle lacrime ballano, le donne ballano, ma quelle vere sono rare e non ritornano puoi farle piangere-. ma non rimpiangere...- Secondo me stava pensando alla Giuliana.
Giuliana Maldini e' stata la prima donna in Italia a pubblicare un libro di vignette, nel 1978. È anche pittrice, scultrice, autrice di storie a fumetti, di libri per bambini e di libri satirici.
14
gennaio 2009
Sissy Rizzato – Risonanze Cromatiche
Dal 14 al 31 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
SPAZIO TADINI
Milano, Via Niccolò Jommelli, 24, (Milano)
Milano, Via Niccolò Jommelli, 24, (Milano)
Orario di apertura
lun-sabe ore 15,30-19
Curatore