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Sistemica
Mostra collettiva. Da una contemplazione dell’esistente si rileva quell’unità di senso primordiale che lega le parti nell’universo. E ancora tutto è interconnesso. A muovere lo sguardo è il colore, punto di congiunzione sentimentale con il creato.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sistemica, Spazio cavo con Isabella Nazzarri, Myvanwy Gibson, Giuseppe De Siati
Da una contemplazione dell'esistente si rileva quell'unità di senso primordiale che lega le parti
nell'universo. E ancora tutto è interconnesso.
A muovere lo sguardo è il colore, punto di congiunzione sentimentale con il creato.
Una visione poetica del mondo dà accesso all'essenza del reale considerando il suo apparire un
insieme organico, il colore e l'atto del dipingere e la manipolazione della materia e le singole unità,
ad ogni suo apparire il visibile riformula la dialettica dell'originario e tutto torna ad essere insieme.
Rinvenendo immagini che nascono da una osservazione della naturalità, il corpo dell'opera, nel suo
farsi, è causa di un sentimento panico. "Per comprendere tali transustansazioni, bisogna ritrovare il
corpo operante ed effettuale, che non è una porzione di spazio, un fascio di funzioni, che è un
intreccio di visione e di movimento". (Merleau-Ponty ne L'occhio e lo spirito). L'apparenza
cromatica con cui la natura dell'opera si dona all'uomo congiunge la soggettività al mondo esterno,
l'occhio ne permette la visione e il sentire di questo intreccio organico della vita.
Sentire la natura, insistendo lo sguardo con un atteggiamento non dominante per percepire
l'originario in una visione sistemica. Cézanne dice “Bisogna sottomettersi a quest’opera perfetta.
Tutto ci proviene da essa, per essa noi esistiamo; dimentichiamo tutto il resto.” Scrive il maestro di
Rochefort: “Cézanne non ha creduto di dover scegliere tra sensazione e pensiero come caos e
ordine. Non vuole separare le cose fisse che appaiono sotto il nostro sguardo e la loro labile maniera
di apparire, vuole dipingere la materia che si sta dando una forma, l’ordine nascente attraverso
un’organizzazione spontanea.” Una ricerca tesa a cogliere l'essenza degli enti nella natura attraverso
la percezione di una natura in cui nulla vive ancora in opposizione. È una ricerca della primigenia
nascita dell’essenza degli enti nella natura, che così è accolta originariamente. Una percezione in
alcun modo dominante. Da questa fusione spontanea tra lo sguardo dell’uomo e lo sguardo del
mondo scaturisce l’in sé delle cose. (Il sorgere dell’essenza delle cose: Cézanne e Merleau-Ponty
indagano la “percezione”, L. Banfi, Artslife.com, 9 nov. 2015).
Non c'è nessuna ricerca spaziale, bensì un guardare in profondità l'apparire del mondo nell'opera.
È una proposta per immaginare e sentire il mondo attreverso tre punti di vista.
Giuseppe De Siati
in foto: didascalia foto: Il colore del silenzio, olio su tela, 50x50cm, Isabella Nazzarri, 2013 - 2019
Da una contemplazione dell'esistente si rileva quell'unità di senso primordiale che lega le parti
nell'universo. E ancora tutto è interconnesso.
A muovere lo sguardo è il colore, punto di congiunzione sentimentale con il creato.
Una visione poetica del mondo dà accesso all'essenza del reale considerando il suo apparire un
insieme organico, il colore e l'atto del dipingere e la manipolazione della materia e le singole unità,
ad ogni suo apparire il visibile riformula la dialettica dell'originario e tutto torna ad essere insieme.
Rinvenendo immagini che nascono da una osservazione della naturalità, il corpo dell'opera, nel suo
farsi, è causa di un sentimento panico. "Per comprendere tali transustansazioni, bisogna ritrovare il
corpo operante ed effettuale, che non è una porzione di spazio, un fascio di funzioni, che è un
intreccio di visione e di movimento". (Merleau-Ponty ne L'occhio e lo spirito). L'apparenza
cromatica con cui la natura dell'opera si dona all'uomo congiunge la soggettività al mondo esterno,
l'occhio ne permette la visione e il sentire di questo intreccio organico della vita.
Sentire la natura, insistendo lo sguardo con un atteggiamento non dominante per percepire
l'originario in una visione sistemica. Cézanne dice “Bisogna sottomettersi a quest’opera perfetta.
Tutto ci proviene da essa, per essa noi esistiamo; dimentichiamo tutto il resto.” Scrive il maestro di
Rochefort: “Cézanne non ha creduto di dover scegliere tra sensazione e pensiero come caos e
ordine. Non vuole separare le cose fisse che appaiono sotto il nostro sguardo e la loro labile maniera
di apparire, vuole dipingere la materia che si sta dando una forma, l’ordine nascente attraverso
un’organizzazione spontanea.” Una ricerca tesa a cogliere l'essenza degli enti nella natura attraverso
la percezione di una natura in cui nulla vive ancora in opposizione. È una ricerca della primigenia
nascita dell’essenza degli enti nella natura, che così è accolta originariamente. Una percezione in
alcun modo dominante. Da questa fusione spontanea tra lo sguardo dell’uomo e lo sguardo del
mondo scaturisce l’in sé delle cose. (Il sorgere dell’essenza delle cose: Cézanne e Merleau-Ponty
indagano la “percezione”, L. Banfi, Artslife.com, 9 nov. 2015).
Non c'è nessuna ricerca spaziale, bensì un guardare in profondità l'apparire del mondo nell'opera.
È una proposta per immaginare e sentire il mondo attreverso tre punti di vista.
Giuseppe De Siati
in foto: didascalia foto: Il colore del silenzio, olio su tela, 50x50cm, Isabella Nazzarri, 2013 - 2019
27
giugno 2019
Sistemica
Dal 27 giugno all'otto settembre 2019
arte contemporanea
Location
SPAZIO CAVO – 14 MQ
Milano, via Paolo Paruta, 59, (Milano)
Milano, via Paolo Paruta, 59, (Milano)
Orario di apertura
su appuntamento al 3349498643
Vernissage
27 Giugno 2019, h 18:30
Autore