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Sit number 7 : Art away – Non conventional Xmas
Artisti differenti. Tecniche, supporti, materiali e tematiche libere. Unico denominatore comune: il formato.
Comunicato stampa
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Fernando MONTÀ Vive e lavora a Torino. L’attività inizia con gli studi accademici e con il conseguimento nel 1974, a Varese, del premio nazionale Pernod per la Grafica, sezione studenti delle Accademie de Belle Arti. Si dedica all’incisione ed alla pittura figurativa con temi legati all’ecologia e alla difesa dell’ambiente .Agli inizi degli anni ’90 giunge ad una ricerca sul segno, è del 1993 la mostra “Monadi-Nomadi” con realizzazione di video-catalogo. L’attività prosegue con opere composte da moduli che si espandono nello spazio e che hanno per soggetto la Collina e la Luna. Ultimamente, la ricerca è focalizzata sull’elemento Vento, che agita vorticosamente la natura ed il paesaggio. E’ presente ad eventi e mostre in Italia ed all’Estero. “Il suo fare pittorico è un tentativo di ricostruire qualcosa che non c'è o che non c'è più, di ristabilire un rispetto troppo spesso violato per l'ambiente naturale, un desiderio di armonia tra l'uomo e il mondo, una ricerca, quasi nostalgica, di ritrovare luoghi incontaminati dal progresso urbano.” E. Tolosano
Mariella BOGLIACINO Vive e lavora a Torino, dove insegna Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico statale "Renato Cottini". Dopo gli studi artistici: Liceo ed Accademia di Belle Arti, ha iniziato l'attività sul fronte della pittura figurativa. Impegnata nell'investigazione del colore e della materia, è arrivata, verso la fine degli anni '80, ad un lavoro pittorico e contemporaneamente plastico con uso di tecniche miste in simbiosi con materiali e soggetti; dal '93 la ricerca si è estesa all'indagine sul libro "Libro d'Artista", dove la tela, il legno e la carta diventano i supporti ideali per creare un "oggetto" su cui trasferire la sostanza pittorica nella quale sono immersi sensazioni, studi e pensieri. I temi della ricerca: la Natura, la Mitologia. Partecipa ad eventi e mostre in Italia e all’estero. “Lembi di fuoco fuoriescono dalle trame sulla tela, sensuali e morbide curve impresse alla traiettoria della spaccata sezione del vulcano come pure le fluenti onde del mare obbligate a seguire le intemperanti movimentate linee tracciate dai delfini.” A. Calella Benlupo
Mauro TRUCANO Nato nel 1965 a Castellamonte , vive e lavora tra Torino e la Val di Susa. Espone in personali e collettive in Italia e all’estero dal 1999. Trucano stupisce con l’energia e la vitalità delle sue opere. Rabbia, critica al mondo contemporaneo e ai suoi disvalori e nel contempo entusiasmo, vitalità e la tensione fiduciosa verso ciò che di genuino esiste e lotta per sopravvivere. “L'espressionismo di Trucano appartiene alla contemporaneità delle nostre città. ..Spazio che diventa l'elemento comune tra il jazz e il masai, la musica rock e gli occhi abissali di Al Pacino, il volto amazzonico e Mick Jagger, icone di una galleria ideale di Trucano… Tutta una letteratura, una musica, un cinema, cresciuti in una dimensione urbana sempre più caratterizzata tra un conflitto non risolto tra epica della festa e del desiderio e la logica del sacrificio e della violenza… Trucano si rivela così un artista visionario di una contemporaneità che ha lasciato alle sue spalle le antiche chimere ma che non si è inchinato al cinismo.” A. Miredi
NËRI Ceccarelli Nëri (Ranieri Ceccarelli) è nato a Torino nel 1962. Ha frequentato il Liceo Artistico, L'Accademia di Belle Arti e la Facoltà di Architettura. Artista poliedrico e nomade... quasi una doppia vita: innanzitutto pittore e scultore, ma anche designer e art director per importanti gruppi internazionali. Pensa che queste esperienze da “viaggiatore”, sia nella professione che nella vita, tornino sempre sulla tela, concepisce il quadro come “pagina di un diario di bordo”. Uno stile raffinato e personale, consacrato dalla Veuve Clicquot nel 2006 al Musée d'Orsay di Parigi. Il viaggio nel reale nelle opere di Nëri si sublima in affascinante icona dell'irreale. Un modo di affrontare l'Arte da “uomo di confine” tra discipline e culture.“Non potrò non confermarmi, l’ottima informazione e la consapevolezza di un lavoro non mutuato ai manifesti di largo disimpegno e di raccomandata adozione. Il frammento mnemonico riaffiora per ricomporsi in un “qualsiasi luogo”, immagine postuma del nastro biografico, ingresso all’immaginario.” G. Gorza
Nicola BOURSIER Nato a Torino, dove attualmente vive e lavora. Fondatore di freecards, le sue foto sono usate per campagne pubblicitarie in tutto il mondo e, negli ultimi dieci anni, hanno fatto la differenza per le cartoline pubblicitarie in Italia. Grafico, è professionista da oltre dieci anni ed ha lavorato come creativo nel campo dell’editoria e della pubblicità, collaborando con riviste e periodici, case editrici ed agenzie di pubblicità. Nelle sue immagini la realtà è ricondotta al sogno attraverso una mediazione tecnica tramite un processo di scomposizione e ricomposizione del colore che filtra dalla fotografia i contenuti evocativi e li distilla. “C’è un gran lavoro tra il clic e l’immagine di Nicola Boursier, grafico e fotografo professionista torinese. Un lavoro da artista grafico che usa la fotografia come materia prima per sfrenate saturazioni di colore e di luce. Una sorta di ri-fotografia che traduce tulipani, papaveri e rose in visioni accese, piccole orge di colori fauves, selvaggi. Vortici di rossi e gialli, lampi colorati che incrociano sogni e passioni e li riportano alla luce con evidenza abbagliante e, a volte, dolorosa…Fiori anche a tinte smorte, come di carne delusa, espressione di sentimenti più intimi e delicati” O. Perera
Oscar BAGNOLI Nato a Settimo Torinese nel 1962. Diplomato nel 1980 presso il I° Liceo Artistico di Torino in seguito, frequenta la scuola di Grafica della facoltà di Architettura. Partecipa a stage dove approfondisce lo studio dell’acquaforte e delle tecniche incisorie sotto la guida di docenti dell’Accademia Albertina. Dal 2001 coordina e organizza corsi di pittura e disegno. Espone in collettive e personali dal 1996. “La sua pittura,costantemente autocritica, resta il ritratto migliore della sua ricerca continua tesa verso una nostalgia della bellezza che traspare oggi, e si sostanzia nella stessa gestualità pittorica, nella tecnica sublimante e libera, dell’armonia dei segni di un suo proprio espressionismo astratto, espressione dei gesti e dei colori con la passione del ricercatore, anzi del geo psichico esploratore della natura e, insieme, dell’animo umano. Le opere recenti sono un felice aggiornamento dei suoi viaggi nella pittura ovvero sono metamorfiche immagini di seduzione di quel sogno piacevole, ma a volte inquietante, per irraggiungibile bellezza, che si chiama ancora pittura” G. Auneddu
Paolo COTZA Pietro Paolo Cotza nasce a Villamassargia (Cagliari) nel 1955, vive e lavora a Torino. Espone dal 1975 in mostre a carattere nazionale e internazionale. Fino agli anni ’80 sviluppa una pittura a carattere visionario, fantastico, psichedelico, che si trasforma in un linguaggio di genere “Citazionista” fino al decennio successivo. Negli anni ’90 teorizza il “Pensiero Reticolare”, ovvero la dilatazione progressiva della sfera di azione artistica, con interventi di natura estremamente diversa che coinvolgono tutti i mezzi espressivi: dal pennello al computer. Organizza eventi quali “Metafora di viaggio”, “Trasformazione” e “Filosofia della plastica”. La passione per le materie plastiche (celluloide, bachelite,..) spinge Cotza per un decennio a una metodica raccolta di oggetti che poi lo porta a considerare la valigia il contenitore ideale per conservare e catalogare tali oggetti. Nel ’93, all’’idea del “progetto valigie” circoscritta a quaranta esponenti delle avanguardie torinesi rispondono con entusiasmo un centinaio di artisti lasciando una panoramica piuttosto corposa dell’arte torinese.“Nulla si crea, nulla si distrugge. Tutto si trasforma.” A. L. Lavoisier
PIER De Felice Vive e lavora a Torino, autodidatta dipinge dagli anni '80. Espone in personali e collettive dal 1998. Nei suoi quadri emozioni forti e contrastanti vengono svelate e affiorano sulla tela. I simboli che ricorrono nell'arte di Pier sono cuori che trasudano vita, croci dorate di amor passionale, figure eteree e stilizzate che emergono da spazi rarefatti eppur pieni, densi di atmosfere e sentimento. La masonite, materiale prediletto, é una preziosa alleata che al contempo trattiene e lascia emergere pezzi di vita, momenti evocativi dell'esistenza dell'artista. Mentre nel suo ciclo precedente WAITING FOR EVORA, Pier analizzava la figura umana,in questi nuovi lavori, l’attenzione si focalizza sui paesaggi scarni, anemici, monocromi, che nonostante il collage e la pittura a volte materica, mantengono una delicatezza ed una leggerezza acuta e toccante e trascinano per l’appunto in un buon posto per dimenticare.“Pier indaga le potenzialità espressive della pittura, e lo fa raccontando se stesso agli altri… Il realismo appartiene ad un campo semantico lontano dalle logiche compositive di Pier, si può parlare, tutt'al più di un certo espressionismo, nella sua definizione primordiale.” D. Salani
Piero ARIOTTI , nato a Nizza Monferrato nel 1940, pittore, incisore e scultore. Tra il 1962 e il 1967 è allievo di Mario Gellato, con il quale stabilisce un prezioso sodalizio di comune sentire e di profonda amicizia. Giunge tardi all’espressione artistica, dopo i vent’anni, esplorando però forme di elaborazione più diverse. Come incisore ha sperimentato l’acquaforte, l’acquatinta, la xilografia ed il linoleum. Da scultore, con poche ed informali opere, ha sperimentato legno e pietra, sovente abbinandole al colore. Sue opere sono presenti in collezioni private in Italia, Argentina, Messico e Croazia. Ha partecipato a mostre collettive, dove ha ottenuto riconoscimenti e favorevoli recensioni. Scrive Piero:.. ma quando un’opera è da ritenersi finita, completata e da consegnarsi all’occhio di chi la guarda? Personalmente ritengo che la vera completezza non si raggiunga mai. E’ quasi una necessità il “mai finito” completamente, la sensazione di apertura continua, un itinerante “vedere” ed un progressivo intervenire. “La pittura è un linguaggio per ciechi:uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, che è poi ciò che dice a se stesso a riguardo di ciò che ha visto.” P. Picasso
RADÀ (Giovanna Radaelli), nata a Varese , laureata a Milano, in prestito a Torino. Un giorno, ricordandomi il soprannome che mi avevano dato , mi sono resa conto che era tutto racchiuso lì. Un bisillabo semplice, sonoro, un po' scanzonato. E proprio questo nome è diventata la mia firma per quadri, ceramiche e mobili. Laureatami con una tesi sull'illustrazione per libri per ragazzi nell'ottocento, mi sono dedicata allo studio del design, dell'architettura d'interni e del mondo artistico della letteratura di Paesi lontani, dal Giappone, alla Malesia, dal Messico al sud America. Ho frequentato per anni uno studio artistico dedicandomi alla ricerca sui materiali, per realizzare quadri che avessero una loro matericità , una ricerca del gesto. Sedimenti successivi di studi, di emozioni e di esperienze che assumano una vita propria.“Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di sfuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in sé stesso…” P.Neruda
Umberto GRATI, nato ad Ancona nel 1964, diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte di Ancona e presso l’Istituto per l’Arte e il Restauro nella sezione Grafica Pubblicitaria a Firenze. Grafico e illustratore, collabora come free-lance con case discografiche, agenzie pubblicitarie e case editrici di Milano. Parallelamente produce opere pittoriche con varie tecniche su carta , tela e legno. La ricerca espressiva si orienta prevalentemente sulla forza del segno, nell’armonia delle forme stilizzate e nella vibrazione dei colori. Espone dal 1987 in mostre collettive e personali. Nel 2007 ha partecipato al festival jazz The Sculptured Sound Music Festival come pittore digitale improvvisando sulle note dell’Ensamble di R. Workman alla St.Peter Church di New York, esponendo opere ad olio su tela . “L’illustrazione ed il segno di Umberto Grati ci restituiscono una dimensione calda e avvolgente dello stupore. Nonostante la grazia e la gentilezza del tocco, non manca la forza della provocazione ed il riferimento al difficile compito di vivere: i personaggi… del suo microcosmo restano sospesi fra il male e il bene, fra il cielo e la terra, senza alcuna nostalgia per la gravità, turbati e muti ma pronti alla fuga.” F. Ferretti
Mariella BOGLIACINO Vive e lavora a Torino, dove insegna Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico statale "Renato Cottini". Dopo gli studi artistici: Liceo ed Accademia di Belle Arti, ha iniziato l'attività sul fronte della pittura figurativa. Impegnata nell'investigazione del colore e della materia, è arrivata, verso la fine degli anni '80, ad un lavoro pittorico e contemporaneamente plastico con uso di tecniche miste in simbiosi con materiali e soggetti; dal '93 la ricerca si è estesa all'indagine sul libro "Libro d'Artista", dove la tela, il legno e la carta diventano i supporti ideali per creare un "oggetto" su cui trasferire la sostanza pittorica nella quale sono immersi sensazioni, studi e pensieri. I temi della ricerca: la Natura, la Mitologia. Partecipa ad eventi e mostre in Italia e all’estero. “Lembi di fuoco fuoriescono dalle trame sulla tela, sensuali e morbide curve impresse alla traiettoria della spaccata sezione del vulcano come pure le fluenti onde del mare obbligate a seguire le intemperanti movimentate linee tracciate dai delfini.” A. Calella Benlupo
Mauro TRUCANO Nato nel 1965 a Castellamonte , vive e lavora tra Torino e la Val di Susa. Espone in personali e collettive in Italia e all’estero dal 1999. Trucano stupisce con l’energia e la vitalità delle sue opere. Rabbia, critica al mondo contemporaneo e ai suoi disvalori e nel contempo entusiasmo, vitalità e la tensione fiduciosa verso ciò che di genuino esiste e lotta per sopravvivere. “L'espressionismo di Trucano appartiene alla contemporaneità delle nostre città. ..Spazio che diventa l'elemento comune tra il jazz e il masai, la musica rock e gli occhi abissali di Al Pacino, il volto amazzonico e Mick Jagger, icone di una galleria ideale di Trucano… Tutta una letteratura, una musica, un cinema, cresciuti in una dimensione urbana sempre più caratterizzata tra un conflitto non risolto tra epica della festa e del desiderio e la logica del sacrificio e della violenza… Trucano si rivela così un artista visionario di una contemporaneità che ha lasciato alle sue spalle le antiche chimere ma che non si è inchinato al cinismo.” A. Miredi
NËRI Ceccarelli Nëri (Ranieri Ceccarelli) è nato a Torino nel 1962. Ha frequentato il Liceo Artistico, L'Accademia di Belle Arti e la Facoltà di Architettura. Artista poliedrico e nomade... quasi una doppia vita: innanzitutto pittore e scultore, ma anche designer e art director per importanti gruppi internazionali. Pensa che queste esperienze da “viaggiatore”, sia nella professione che nella vita, tornino sempre sulla tela, concepisce il quadro come “pagina di un diario di bordo”. Uno stile raffinato e personale, consacrato dalla Veuve Clicquot nel 2006 al Musée d'Orsay di Parigi. Il viaggio nel reale nelle opere di Nëri si sublima in affascinante icona dell'irreale. Un modo di affrontare l'Arte da “uomo di confine” tra discipline e culture.“Non potrò non confermarmi, l’ottima informazione e la consapevolezza di un lavoro non mutuato ai manifesti di largo disimpegno e di raccomandata adozione. Il frammento mnemonico riaffiora per ricomporsi in un “qualsiasi luogo”, immagine postuma del nastro biografico, ingresso all’immaginario.” G. Gorza
Nicola BOURSIER Nato a Torino, dove attualmente vive e lavora. Fondatore di freecards, le sue foto sono usate per campagne pubblicitarie in tutto il mondo e, negli ultimi dieci anni, hanno fatto la differenza per le cartoline pubblicitarie in Italia. Grafico, è professionista da oltre dieci anni ed ha lavorato come creativo nel campo dell’editoria e della pubblicità, collaborando con riviste e periodici, case editrici ed agenzie di pubblicità. Nelle sue immagini la realtà è ricondotta al sogno attraverso una mediazione tecnica tramite un processo di scomposizione e ricomposizione del colore che filtra dalla fotografia i contenuti evocativi e li distilla. “C’è un gran lavoro tra il clic e l’immagine di Nicola Boursier, grafico e fotografo professionista torinese. Un lavoro da artista grafico che usa la fotografia come materia prima per sfrenate saturazioni di colore e di luce. Una sorta di ri-fotografia che traduce tulipani, papaveri e rose in visioni accese, piccole orge di colori fauves, selvaggi. Vortici di rossi e gialli, lampi colorati che incrociano sogni e passioni e li riportano alla luce con evidenza abbagliante e, a volte, dolorosa…Fiori anche a tinte smorte, come di carne delusa, espressione di sentimenti più intimi e delicati” O. Perera
Oscar BAGNOLI Nato a Settimo Torinese nel 1962. Diplomato nel 1980 presso il I° Liceo Artistico di Torino in seguito, frequenta la scuola di Grafica della facoltà di Architettura. Partecipa a stage dove approfondisce lo studio dell’acquaforte e delle tecniche incisorie sotto la guida di docenti dell’Accademia Albertina. Dal 2001 coordina e organizza corsi di pittura e disegno. Espone in collettive e personali dal 1996. “La sua pittura,costantemente autocritica, resta il ritratto migliore della sua ricerca continua tesa verso una nostalgia della bellezza che traspare oggi, e si sostanzia nella stessa gestualità pittorica, nella tecnica sublimante e libera, dell’armonia dei segni di un suo proprio espressionismo astratto, espressione dei gesti e dei colori con la passione del ricercatore, anzi del geo psichico esploratore della natura e, insieme, dell’animo umano. Le opere recenti sono un felice aggiornamento dei suoi viaggi nella pittura ovvero sono metamorfiche immagini di seduzione di quel sogno piacevole, ma a volte inquietante, per irraggiungibile bellezza, che si chiama ancora pittura” G. Auneddu
Paolo COTZA Pietro Paolo Cotza nasce a Villamassargia (Cagliari) nel 1955, vive e lavora a Torino. Espone dal 1975 in mostre a carattere nazionale e internazionale. Fino agli anni ’80 sviluppa una pittura a carattere visionario, fantastico, psichedelico, che si trasforma in un linguaggio di genere “Citazionista” fino al decennio successivo. Negli anni ’90 teorizza il “Pensiero Reticolare”, ovvero la dilatazione progressiva della sfera di azione artistica, con interventi di natura estremamente diversa che coinvolgono tutti i mezzi espressivi: dal pennello al computer. Organizza eventi quali “Metafora di viaggio”, “Trasformazione” e “Filosofia della plastica”. La passione per le materie plastiche (celluloide, bachelite,..) spinge Cotza per un decennio a una metodica raccolta di oggetti che poi lo porta a considerare la valigia il contenitore ideale per conservare e catalogare tali oggetti. Nel ’93, all’’idea del “progetto valigie” circoscritta a quaranta esponenti delle avanguardie torinesi rispondono con entusiasmo un centinaio di artisti lasciando una panoramica piuttosto corposa dell’arte torinese.“Nulla si crea, nulla si distrugge. Tutto si trasforma.” A. L. Lavoisier
PIER De Felice Vive e lavora a Torino, autodidatta dipinge dagli anni '80. Espone in personali e collettive dal 1998. Nei suoi quadri emozioni forti e contrastanti vengono svelate e affiorano sulla tela. I simboli che ricorrono nell'arte di Pier sono cuori che trasudano vita, croci dorate di amor passionale, figure eteree e stilizzate che emergono da spazi rarefatti eppur pieni, densi di atmosfere e sentimento. La masonite, materiale prediletto, é una preziosa alleata che al contempo trattiene e lascia emergere pezzi di vita, momenti evocativi dell'esistenza dell'artista. Mentre nel suo ciclo precedente WAITING FOR EVORA, Pier analizzava la figura umana,in questi nuovi lavori, l’attenzione si focalizza sui paesaggi scarni, anemici, monocromi, che nonostante il collage e la pittura a volte materica, mantengono una delicatezza ed una leggerezza acuta e toccante e trascinano per l’appunto in un buon posto per dimenticare.“Pier indaga le potenzialità espressive della pittura, e lo fa raccontando se stesso agli altri… Il realismo appartiene ad un campo semantico lontano dalle logiche compositive di Pier, si può parlare, tutt'al più di un certo espressionismo, nella sua definizione primordiale.” D. Salani
Piero ARIOTTI , nato a Nizza Monferrato nel 1940, pittore, incisore e scultore. Tra il 1962 e il 1967 è allievo di Mario Gellato, con il quale stabilisce un prezioso sodalizio di comune sentire e di profonda amicizia. Giunge tardi all’espressione artistica, dopo i vent’anni, esplorando però forme di elaborazione più diverse. Come incisore ha sperimentato l’acquaforte, l’acquatinta, la xilografia ed il linoleum. Da scultore, con poche ed informali opere, ha sperimentato legno e pietra, sovente abbinandole al colore. Sue opere sono presenti in collezioni private in Italia, Argentina, Messico e Croazia. Ha partecipato a mostre collettive, dove ha ottenuto riconoscimenti e favorevoli recensioni. Scrive Piero:.. ma quando un’opera è da ritenersi finita, completata e da consegnarsi all’occhio di chi la guarda? Personalmente ritengo che la vera completezza non si raggiunga mai. E’ quasi una necessità il “mai finito” completamente, la sensazione di apertura continua, un itinerante “vedere” ed un progressivo intervenire. “La pittura è un linguaggio per ciechi:uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, che è poi ciò che dice a se stesso a riguardo di ciò che ha visto.” P. Picasso
RADÀ (Giovanna Radaelli), nata a Varese , laureata a Milano, in prestito a Torino. Un giorno, ricordandomi il soprannome che mi avevano dato , mi sono resa conto che era tutto racchiuso lì. Un bisillabo semplice, sonoro, un po' scanzonato. E proprio questo nome è diventata la mia firma per quadri, ceramiche e mobili. Laureatami con una tesi sull'illustrazione per libri per ragazzi nell'ottocento, mi sono dedicata allo studio del design, dell'architettura d'interni e del mondo artistico della letteratura di Paesi lontani, dal Giappone, alla Malesia, dal Messico al sud America. Ho frequentato per anni uno studio artistico dedicandomi alla ricerca sui materiali, per realizzare quadri che avessero una loro matericità , una ricerca del gesto. Sedimenti successivi di studi, di emozioni e di esperienze che assumano una vita propria.“Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di sfuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in sé stesso…” P.Neruda
Umberto GRATI, nato ad Ancona nel 1964, diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte di Ancona e presso l’Istituto per l’Arte e il Restauro nella sezione Grafica Pubblicitaria a Firenze. Grafico e illustratore, collabora come free-lance con case discografiche, agenzie pubblicitarie e case editrici di Milano. Parallelamente produce opere pittoriche con varie tecniche su carta , tela e legno. La ricerca espressiva si orienta prevalentemente sulla forza del segno, nell’armonia delle forme stilizzate e nella vibrazione dei colori. Espone dal 1987 in mostre collettive e personali. Nel 2007 ha partecipato al festival jazz The Sculptured Sound Music Festival come pittore digitale improvvisando sulle note dell’Ensamble di R. Workman alla St.Peter Church di New York, esponendo opere ad olio su tela . “L’illustrazione ed il segno di Umberto Grati ci restituiscono una dimensione calda e avvolgente dello stupore. Nonostante la grazia e la gentilezza del tocco, non manca la forza della provocazione ed il riferimento al difficile compito di vivere: i personaggi… del suo microcosmo restano sospesi fra il male e il bene, fra il cielo e la terra, senza alcuna nostalgia per la gravità, turbati e muti ma pronti alla fuga.” F. Ferretti
30
novembre 2007
Sit number 7 : Art away – Non conventional Xmas
Dal 30 novembre 2007 al 26 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
NON PERMANENT GALLERY
Torino, Via Montemagno, 37, (Torino)
Torino, Via Montemagno, 37, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15.30-19.30 o su appuntamento
Vernissage
30 Novembre 2007, ore 18.30
Autore