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Slaves
In occasione del cinquecentesimo anniversario dall’inizio del traffico sistematico
di schiavi dall’Africa all’America (a partire dal 1510) una collettiva di artisti si
interroga sul tema della schiavitù oggi sia dal punto di vista sociale che
psicologico.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
SLAVES
Group Show a cura di Lori Adragna per NUfactory
Artisti partecipanti:
Paolo Angelosanto, Jacopo Benassi, Arianna Carossa, Pierluigi Febbraio,
Jessica Iapino, Riccardo Murelli, Matteo Sanna, Alessandro Scarabello,
Fernanda Veron.
Dal 29 novembre al 23 dicembre 2010
@ Palladium Università RomaTre
Piazza Bartolomeo Romano, Garbatella, Roma
ingresso libero negli orari di apertura del teatro
Vernissage Lunedi 29 novembre 2010 18h00
Cobram Party Boys: Chill-Out, Ambient DJset
Palladium Shop: Catalogo Slaves
T-shirt, Libri, Serigrafie, Poster, Wall Sticker
Info: T: +39 3391798650 M: info@nufactory.it W: www.nufactory.it
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In occasione del cinquecentesimo anniversario dall'inizio del traffico sistematico
di schiavi dall'Africa all'America (a partire dal 1510) una collettiva di artisti si
interroga sul tema della schiavitù oggi sia dal punto di vista sociale che
psicologico.
Le moderne forme di schiavismo prendono nomi diversi, ma hanno un comune
denominatore: la costrizione di esseri umani divenuti in qualche modo
‘proprietà’ di un'altra persona o di un intero sistema.
La mostra indaga il tema attraverso la pittura, l’installazione, la scultura, la
video-arte e la fotografia In una contaminazione sinergica di tecniche e stili
diversi, espressione della pluralità contemporanea e al tempo stesso, della
possibilità dell’arte di farsi luogo di incontro e di convivenza delle differenze.
Paolo Angelosanto attraverso una foto proiezione smaterializza il valore iconico
del Tricolore esaltandone non senza ironia, quello di metaforico schermo
d’ambivalenze.
Jacopo Benassi fotografa alcune pagine del suo blog talkin/ass come a
bloccare in una doppia morte simbolica la fruizione virtuale di lampi
d’esistenza. Feroce archivio del quotidiano protocolla senza minime forzature di
giudizio immagini del consumismo e del disorientamento sociale.
Arianna Carossa focalizza la sua riflessione sull’oggetto e l’estetica
dell'imprevisto analizzando la spirale, figura archetipa del divenire, della
perpetua ciclicità, qui indicatore borderline della ‘coazione a ripetere’.
Pierluigi Febbraio riproduce attraverso la sua opera la condizione di prigione
mentale in cui l'individuo si trova costretto in perfetto equilibrio tra la possibilità
di decidere se perseverare nelle proprie certezze oppure fuggirne.
Jessica Iapino nel suo video costruisce un’atmosfera pregna d’inquietudine.
Contrappone in inquadrature fisse la staticità dell’ambiente, un metaforico
sotterraneo, al movimento compulsivo di un ambiguo personaggio dalle
connotazioni religiose, segregato in quel luogo.
Riccardo Murelli mediante una scultura rivela il conflitto tra spazio interiore e
spazio urbano, fra necessità e invasione. Prigioniera del suo stesso perimetro
quadrangolare la struttura introspettiva enfatizza tensioni di geometrie vissute
come elementi impulsivi nel caotico ordine di vettori multidirezionali.
Matteo Sanna nella sua installazione rappresenta il triangolo familiare come
prigione affettiva e microcosmo di celati abusi o violenza: due ventilatori,
‘scontrandosi’ infliggono alla lampadina centrale, un movimento oscillatorio
che la consegna ad una condizione di perenne incertezza.
Alessandro Scarabello nel suo dittico dai colori acidi evoca le conseguenze
dell'agire umano, la scelta che ciascun uomo ha di incidere sulla propria vita,
su quella altrui, sull'ambiente e sulla società in modo da contribuire all'equilibrio
del pianeta oppure di sconvolgerlo.
Fernanda Veron denuncia attraverso una foto-manifesto, l’indifesa nudità e la
cecità dell’uomo contemporaneo costretto dal sistema e dalle sue armi
mediatiche ad un sonno profondo, in un mondo divenuto contenitore
stroboscopico di illusioni mentali.
Dal testo critico di Lori Adragna
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
NUfactory è un network nato nel 2007 con l’intento di valorizzare i fermenti
artistici della capitale attraverso una formula innovativa ed in continua
evoluzione, lontana da schemi di proposta culturale convenzionali, rivolgendosi
ad un target attento che non ama sentirsi catalogato. NUfactory si è affermata
in pochi anni attraverso un percorso eterogeneo articolato intorno agli eventi
NUcircus al Rialto Sant’Ambrogio nel 2007, e che si è arricchito della
collaborazione del Palladium Università Roma Tre nel quartiere di Garbatella,
dove dal 2008 vengono allestite con una frequenza mensile mostre collettive e
personali. Oltre alla presenza nella scena propriamente culturale NUfactory si
propone sul mercato della comunicazione e degli eventi offrendo un
ampio network dall’alto contenuto artistico, creativo e culturale capace di
raggiungere obiettivi legati ad esigenze di marketing e applicazioni new
media. NUfactory rappresenta oggi un anello di giuntura tra il circuito museale
o galleristico e quello underground ed è oggi una realtà in crescita e sempre
più riconosciuta, sulla quale fanno affidamento circa 70 artisti, oltre a registi,
videomaker, fotografi, designer e art director che ne condividono il progetto e
lo spirito. Un vero team di creativi ed esperti d’arte contemporanea, uno staff
giovane e qualificato che condivide gli stessi valori d’innovazione ed
eclettismo, propone un nuovo linguaggio comunicativo caratterizzato da una
forte matrice culturale.
Cornershop L’apertura della stagione 2010-2011 ha visto l'inaugurazione di un
cornershop frutto della collaborazione tra NUfactory e la Fondazione
Romaeuropa dove sarà possibile trovare cataloghi delle mostre,serigrafie,T-shirt
e gadget realizzati dagli artisti coinvolti.
Presso il cornershop, è possibile ottenere informazioni sulle mostre e sui prezzi
delle opere esposte. In alternativa, si può prendere direttamente contatto con
lo staff di NUfactory, scrivendo a info@nufactory.it
Group Show a cura di Lori Adragna per NUfactory
Artisti partecipanti:
Paolo Angelosanto, Jacopo Benassi, Arianna Carossa, Pierluigi Febbraio,
Jessica Iapino, Riccardo Murelli, Matteo Sanna, Alessandro Scarabello,
Fernanda Veron.
Dal 29 novembre al 23 dicembre 2010
@ Palladium Università RomaTre
Piazza Bartolomeo Romano, Garbatella, Roma
ingresso libero negli orari di apertura del teatro
Vernissage Lunedi 29 novembre 2010 18h00
Cobram Party Boys: Chill-Out, Ambient DJset
Palladium Shop: Catalogo Slaves
T-shirt, Libri, Serigrafie, Poster, Wall Sticker
Info: T: +39 3391798650 M: info@nufactory.it W: www.nufactory.it
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In occasione del cinquecentesimo anniversario dall'inizio del traffico sistematico
di schiavi dall'Africa all'America (a partire dal 1510) una collettiva di artisti si
interroga sul tema della schiavitù oggi sia dal punto di vista sociale che
psicologico.
Le moderne forme di schiavismo prendono nomi diversi, ma hanno un comune
denominatore: la costrizione di esseri umani divenuti in qualche modo
‘proprietà’ di un'altra persona o di un intero sistema.
La mostra indaga il tema attraverso la pittura, l’installazione, la scultura, la
video-arte e la fotografia In una contaminazione sinergica di tecniche e stili
diversi, espressione della pluralità contemporanea e al tempo stesso, della
possibilità dell’arte di farsi luogo di incontro e di convivenza delle differenze.
Paolo Angelosanto attraverso una foto proiezione smaterializza il valore iconico
del Tricolore esaltandone non senza ironia, quello di metaforico schermo
d’ambivalenze.
Jacopo Benassi fotografa alcune pagine del suo blog talkin/ass come a
bloccare in una doppia morte simbolica la fruizione virtuale di lampi
d’esistenza. Feroce archivio del quotidiano protocolla senza minime forzature di
giudizio immagini del consumismo e del disorientamento sociale.
Arianna Carossa focalizza la sua riflessione sull’oggetto e l’estetica
dell'imprevisto analizzando la spirale, figura archetipa del divenire, della
perpetua ciclicità, qui indicatore borderline della ‘coazione a ripetere’.
Pierluigi Febbraio riproduce attraverso la sua opera la condizione di prigione
mentale in cui l'individuo si trova costretto in perfetto equilibrio tra la possibilità
di decidere se perseverare nelle proprie certezze oppure fuggirne.
Jessica Iapino nel suo video costruisce un’atmosfera pregna d’inquietudine.
Contrappone in inquadrature fisse la staticità dell’ambiente, un metaforico
sotterraneo, al movimento compulsivo di un ambiguo personaggio dalle
connotazioni religiose, segregato in quel luogo.
Riccardo Murelli mediante una scultura rivela il conflitto tra spazio interiore e
spazio urbano, fra necessità e invasione. Prigioniera del suo stesso perimetro
quadrangolare la struttura introspettiva enfatizza tensioni di geometrie vissute
come elementi impulsivi nel caotico ordine di vettori multidirezionali.
Matteo Sanna nella sua installazione rappresenta il triangolo familiare come
prigione affettiva e microcosmo di celati abusi o violenza: due ventilatori,
‘scontrandosi’ infliggono alla lampadina centrale, un movimento oscillatorio
che la consegna ad una condizione di perenne incertezza.
Alessandro Scarabello nel suo dittico dai colori acidi evoca le conseguenze
dell'agire umano, la scelta che ciascun uomo ha di incidere sulla propria vita,
su quella altrui, sull'ambiente e sulla società in modo da contribuire all'equilibrio
del pianeta oppure di sconvolgerlo.
Fernanda Veron denuncia attraverso una foto-manifesto, l’indifesa nudità e la
cecità dell’uomo contemporaneo costretto dal sistema e dalle sue armi
mediatiche ad un sonno profondo, in un mondo divenuto contenitore
stroboscopico di illusioni mentali.
Dal testo critico di Lori Adragna
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NUfactory è un network nato nel 2007 con l’intento di valorizzare i fermenti
artistici della capitale attraverso una formula innovativa ed in continua
evoluzione, lontana da schemi di proposta culturale convenzionali, rivolgendosi
ad un target attento che non ama sentirsi catalogato. NUfactory si è affermata
in pochi anni attraverso un percorso eterogeneo articolato intorno agli eventi
NUcircus al Rialto Sant’Ambrogio nel 2007, e che si è arricchito della
collaborazione del Palladium Università Roma Tre nel quartiere di Garbatella,
dove dal 2008 vengono allestite con una frequenza mensile mostre collettive e
personali. Oltre alla presenza nella scena propriamente culturale NUfactory si
propone sul mercato della comunicazione e degli eventi offrendo un
ampio network dall’alto contenuto artistico, creativo e culturale capace di
raggiungere obiettivi legati ad esigenze di marketing e applicazioni new
media. NUfactory rappresenta oggi un anello di giuntura tra il circuito museale
o galleristico e quello underground ed è oggi una realtà in crescita e sempre
più riconosciuta, sulla quale fanno affidamento circa 70 artisti, oltre a registi,
videomaker, fotografi, designer e art director che ne condividono il progetto e
lo spirito. Un vero team di creativi ed esperti d’arte contemporanea, uno staff
giovane e qualificato che condivide gli stessi valori d’innovazione ed
eclettismo, propone un nuovo linguaggio comunicativo caratterizzato da una
forte matrice culturale.
Cornershop L’apertura della stagione 2010-2011 ha visto l'inaugurazione di un
cornershop frutto della collaborazione tra NUfactory e la Fondazione
Romaeuropa dove sarà possibile trovare cataloghi delle mostre,serigrafie,T-shirt
e gadget realizzati dagli artisti coinvolti.
Presso il cornershop, è possibile ottenere informazioni sulle mostre e sui prezzi
delle opere esposte. In alternativa, si può prendere direttamente contatto con
lo staff di NUfactory, scrivendo a info@nufactory.it
29
novembre 2010
Slaves
Dal 29 novembre al 23 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
TEATRO PALLADIUM
Roma, Piazza Bartolomeo Romano, 8, (Roma)
Roma, Piazza Bartolomeo Romano, 8, (Roma)
Orario di apertura
ingresso libero negli orari di apertura del teatro
Vernissage
29 Novembre 2010, ore 18
Sito web
www.nufactory.it
Autore
Curatore