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Slowly. Elogio della lentezza
L’idea centrale della mostra è che la lentezza, intesa non tanto come pigrizia o inoperosità ma come modo di vivere più naturale e salutare, debba essere considerata la migliore alternativa agli anni di crisi e difficoltà non solo economiche ma anche valoriali e culturali che stiamo vivendo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 13 febbraio, Dislocata inaugura le attività del 2016 con una nuova mostra, nata dalla collaborazione con la Fondazione CMM di San Cesareo (Roma).
In Slowly. Elogio della lentezza, il curatore Raffaele Quattrone torna su alcuni temi caratterizzanti la propria ricerca come per esempio l’arte intesa come via d’uscita da un mondo burocratico ed economizzato, il rapporto etica/estetica, la valorizzazione della cultura umanistica.
L’idea centrale della mostra che vede alcune opere storiche della collezione CMM come quelle di Getulio Alviani, Piero Dorazio e Vettor Pisani in dialogo con le nuove acquisizioni e alcuni artisti contemporanei tra i più interessanti del momento, è che la lentezza, intesa non tanto come pigrizia o inoperosità ma come modo di vivere più naturale e salutare, debba essere considerata la migliore alternativa agli anni di crisi e difficoltà non solo economiche ma anche valoriali e culturali che stiamo vivendo.
Dal Festina lente (Affrettati lentamente) dell’Imperatore Augusto, alla Tartaruga con la vela dipinta dal Vasari per rappresentare il modo di agire di Cosimo de’ Medici, l’invito alla lentezza arriva fino ai giorni nostri con la celebrazione annuale (13 maggio) della giornata mondiale della lentezza. La società contemporanea corre. Spesso senza un reale bisogno o meta diversa dalla crescita materiale ed economica. Una velocità che, nella maggior parte dei casi, diventa impossibilità o rifiuto di ponderare scelte consapevoli appiattite per lo più su modelli sociali di massa consumistici e postcapitalistici.
Ludwig Wittgenstein afferma, «vince chi sa correre più lentamente». Luis Sepulveda dedica un libro alla Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza affermando, «quando un umano faceva domande scomode, del tipo: è necessario andare così in fretta?» lo chiamavano ribelle. Lamberto Maffei, presidente dell’Accademia dei Lincei ed ex direttore dell’istituto di neuroscienza del Cnr, ha di recente pubblicato il testo Elogio della lentezza argomentando scientificamente come il nostro cervello è essenzialmente una macchina lenta.
In un mondo caratterizzato da frenesia, fretta, velocità, la lentezza non può più essere associata al concetto di perder tempo ma diventa un gesto rivoluzionario, una nuova forma di resistenza, un valore alternativo.
In occasione della giornata inaugurale, alcune opere video saranno proiettate all'interno del Teatro Cantelli di Vignola, di fronte a Dislocata.
Le attività di Dislocata sono realizzate dall'associazione WunderKammer, con il contributo della Fondazione di Vignola.
In Slowly. Elogio della lentezza, il curatore Raffaele Quattrone torna su alcuni temi caratterizzanti la propria ricerca come per esempio l’arte intesa come via d’uscita da un mondo burocratico ed economizzato, il rapporto etica/estetica, la valorizzazione della cultura umanistica.
L’idea centrale della mostra che vede alcune opere storiche della collezione CMM come quelle di Getulio Alviani, Piero Dorazio e Vettor Pisani in dialogo con le nuove acquisizioni e alcuni artisti contemporanei tra i più interessanti del momento, è che la lentezza, intesa non tanto come pigrizia o inoperosità ma come modo di vivere più naturale e salutare, debba essere considerata la migliore alternativa agli anni di crisi e difficoltà non solo economiche ma anche valoriali e culturali che stiamo vivendo.
Dal Festina lente (Affrettati lentamente) dell’Imperatore Augusto, alla Tartaruga con la vela dipinta dal Vasari per rappresentare il modo di agire di Cosimo de’ Medici, l’invito alla lentezza arriva fino ai giorni nostri con la celebrazione annuale (13 maggio) della giornata mondiale della lentezza. La società contemporanea corre. Spesso senza un reale bisogno o meta diversa dalla crescita materiale ed economica. Una velocità che, nella maggior parte dei casi, diventa impossibilità o rifiuto di ponderare scelte consapevoli appiattite per lo più su modelli sociali di massa consumistici e postcapitalistici.
Ludwig Wittgenstein afferma, «vince chi sa correre più lentamente». Luis Sepulveda dedica un libro alla Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza affermando, «quando un umano faceva domande scomode, del tipo: è necessario andare così in fretta?» lo chiamavano ribelle. Lamberto Maffei, presidente dell’Accademia dei Lincei ed ex direttore dell’istituto di neuroscienza del Cnr, ha di recente pubblicato il testo Elogio della lentezza argomentando scientificamente come il nostro cervello è essenzialmente una macchina lenta.
In un mondo caratterizzato da frenesia, fretta, velocità, la lentezza non può più essere associata al concetto di perder tempo ma diventa un gesto rivoluzionario, una nuova forma di resistenza, un valore alternativo.
In occasione della giornata inaugurale, alcune opere video saranno proiettate all'interno del Teatro Cantelli di Vignola, di fronte a Dislocata.
Le attività di Dislocata sono realizzate dall'associazione WunderKammer, con il contributo della Fondazione di Vignola.
13
febbraio 2016
Slowly. Elogio della lentezza
Dal 13 al 28 febbraio 2016
arte contemporanea
Location
DISLOCATA
Vignola, Via Jacopo Cantelli, 3/1, (Modena)
Vignola, Via Jacopo Cantelli, 3/1, (Modena)
Orario di apertura
venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30
altri giorni su prenotazione tel. 348 931 5462
Vernissage
13 Febbraio 2016, ore 18.00
Autore
Curatore