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Small
8 artisti che, seguendo un proprio progetto individuale, daranno vita ad un percorso che andrà ad intersecarsi con quello degli altri, proprio come la trama di una tela, determinando una nuova e feconda apertura nei confronti del linguaggio espressivo contemporaneo.
Comunicato stampa
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“SMALL”, mostra collettiva di arte contemporanea presentata da laranarossa gallery, non è una mostra a tema. Gli otto artisti partecipanti sono stati invitati ad esprimersi e confrontarsi su opere di piccolo formato, un’occasione di incontro e confronto tra stili ed identità artistiche differenti, in un luogo in cui, cio’ che conta realmente, non è l’ordine rigoroso, senza sbavature, ma l’accostamento di visioni artistiche tra loro distanti, la possibilità per gli artisti di dialogare tra loro, condividendo non solo uno spazio, ma un’esperienza, una “fusione” tra diverse espressioni dell’arte contemporanea.
Gabriele Boetto, Alessandro Di Gregorio, Giuseppe Donnici, Laura Giusti, Elisabetta Marangon, Raffaele Mollo, Emanuele Puzziello ed Ersilia Sarrecchia, seguendo un proprio progetto individuale, daranno vita ad un percorso che andrà ad intersecarsi con quello degli altri, proprio come la trama di una tela, determinando una nuova e feconda apertura nei confronti del linguaggio espressivo contemporaneo.
Gabriele Boetto – Diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino dove vive e lavora. “..Da diversi anni si assite periodicamente ad un annunciato "ritorno alla pittura", in parte come reazione all'accademismo concettuale ed in parte come risposta al mercato che riconosce nel quadro dipinto un oggetto più funzionale al consumo artistico rispetto ad un'installazione o ad una performance. In verità "il ritorno alla pittura" in questi termini è un terribile malinteso, che diventa evidente quando ci si imbatte in artisti che fanno della pratica pittorica una ricerca assidua. E' il caso di Gabriele Boetto, nel cui lavoro si intuisce il possibile approdo ad una pittura classica, non certo negli esiti formali più esteriori, quanto piuttosto nel superamento di categorie che la pittura intesa nella sua accezione più autentica semplicemente non comprende. Ecco spiegato il rifiuto di un'impalcatura concettuale come sostegno di una pittura addomesticata, che attinge il più delle volte ad un repertorio iconografico appiattito sull'immagine pubblicitaria o televisiva, e perciò rassicurante e digeribile da chiunque. A questa omologazione concettualizzata, Boetto oppone la consapevole visione di una pittura che, in quanto linguaggio autonomo, è intrinsecamente concettuale. In questo senso, non c'è nel suo lavoro la minima ricerca artigianale..” (Alberto Goglio)
Alessandro Di Gregorio – Formazione accademica, vive e lavora a Fondi (Lt). La serie pittorica Il sogno cattivo nasce dalla possibilità di interpretare mondi possibili, intimi ed alternativi. Il sogno cattivo è una delle tante biografie che si possono consumare ogni giorno, è una possibilità tra le possibilità: è la visione di una storia, vera o non vera, dove si presenta una concorrenzialità continua tra stimoli, soluzioni narrative, visioni del mondo che non trovano mai pace; la circolarità, (uno dei fil rouge è la tonalità di tutta la narrazione) è il segno che non c’è mai la possibilità di condurre la storia a termine, rimandando tutto al compromesso e alla costante rielaborazione dei fatti.
Laura Giusti – Formazione accademica, vive lavora a Sezze (Lt). Nelle sue opere pittoriche i soggetti del mondo animale e vegetale, sempre richiamati dalla memoria, trovano una collocazione nei paesaggi astratti. Alberi, uccelli, fiori, fili d’erba, pesci e più raramente uomini, sono avvolti in una luce che è un’aura magica. Un mondo ai suoi albori o ritrovato in un sogno ma sempre prezioso nei suoi colori, tessuti, frammenti di materiali, collage. La scrittura, che sempre si accompagna alla pittura, completa e arricchisce le opere.
Elisabetta Marangon – Vive e lavora a Latina. Il suo racconto fotografico si intitola R.E.M. ed è ambientato nei cortili delle case private e in alcuni dei parchi giochi pubblici della sua città, Latina, da lei considerati una parte significativa dei luoghi della contemporaneità. I bambini sono ritratti nell’atto di smarrirsi all’interno delle strutture a loro dedicate, il cui ambiente è scrutato dal loro punto di vista, sulle tracce della loro libertà espressiva ed immaginativa. R.E.M., come progetto documentario, è incentrato sulla messa a fuoco dei cambiamenti comportamentali e dei costumi dell’infanzia, attraverso lo sguardo svelato, e non, dei soggetti ritratti, l’ intento è quello di coglierne l’attività immaginativa e riflessiva nel suo divenire.
Raffaele Mollo – Vive e lavora a Formia (Lt). Diplomato all'Accademia delle Belle Arti di Roma, nel corso di Scultura. La formazione nasce quindi dallo studio della figura, mettendo in risalto la plasticità del corpo, attraverso la potenzialità espressiva del materiale usato, in particolare trasportando nella forma percepita il carattere, come traccia personale di distinzione. Riscopre la potenza del segno e lo utilizza come mezzo per mettersi a nudo, per concretizzare ed esternizzare i conflitti che sente emergere prepotentemente nel proprio io. I disegni mantengono come cifra caratterizzante principale una fusione tra linguaggio adulto e linguaggio infantile, tra sogno e realtà, tra passato e presente, ma soprattutto tra pittura e scultura. Il segno come traccia della sua provenienza simbiotica prenatale. Ogni opera di Mollo è una composizione affollata di immagini di grande impatto figurativo, in alcuni disegni appaiono parole, frasi, apparentemente prive di significato, ma che fondendosi in un unicum con le immagini, si trasformano in un flusso di coscienza. La scrittura finalizzata all’evocazione, diviene immagine essa stessa. (Federica Miraglia)
Emanuele Puzziello - Vive e lavora a Modena. Le tappe del cammino interiore dell'artista corrispondono alle scelte che contraddistinguono la sua produzione degli ultimi anni. Il lavoro più recente testimonia il passaggio dell'artista dall'altra parte, oltre la realtà distorta ad arte per farla traballare, dietro lo sguardo del mistico. È l' inaspettato che l'artista evoca, mentre si confronta con la complessità, mettendo in gioco la sua cultura e la sua esperienza nella pratica pittorica. Emanuele non cerca di stupire o di concentrarsi su un suo mondo privato, ma allo stesso tempo non auspica uno sconfinamento del ruolo del fruitore perché si attui una forma di comunicazione tra la realtà esterna e quella interna al quadro. Questi lavori sono enunciati chiusi, incomprensibili ad un processo di lettura attuato secondo un sistema di segni condiviso, immediatamente intuibili se accettati come piccole, sottili illuminazioni.
Ersilia Sarrecchia – Formazione accademica, vive e lavora a Latina. "Pagine" è il titolo di questo nuovo ciclo di lavori. Il progetto diventa sintesi di un lungo processo creativo e metamorfico dello stile. Punto di incontro e momento di riflessione, intimi stralci di un diario personale che racchiudono (testimoniano) fragilità, sogni e ricordi.. (..del mondo femminile) (..dell'artista e della donna) che attraversa come una analisi storiografica, quelli che sono stati i punti fermi della sua produzione artistica. Nella visione delle opere, torna l'acerba giovinezza stilistica, il controllo del segno si fonde come e’ in chi pratica la sua Arte, nella contemporaneita’ del linguaggio e del proprio vissuto. La forza segnica e materica con vivida propagazione manifesta la personalità dell’artista. (Marco Ramundo)
Gabriele Boetto, Alessandro Di Gregorio, Giuseppe Donnici, Laura Giusti, Elisabetta Marangon, Raffaele Mollo, Emanuele Puzziello ed Ersilia Sarrecchia, seguendo un proprio progetto individuale, daranno vita ad un percorso che andrà ad intersecarsi con quello degli altri, proprio come la trama di una tela, determinando una nuova e feconda apertura nei confronti del linguaggio espressivo contemporaneo.
Gabriele Boetto – Diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino dove vive e lavora. “..Da diversi anni si assite periodicamente ad un annunciato "ritorno alla pittura", in parte come reazione all'accademismo concettuale ed in parte come risposta al mercato che riconosce nel quadro dipinto un oggetto più funzionale al consumo artistico rispetto ad un'installazione o ad una performance. In verità "il ritorno alla pittura" in questi termini è un terribile malinteso, che diventa evidente quando ci si imbatte in artisti che fanno della pratica pittorica una ricerca assidua. E' il caso di Gabriele Boetto, nel cui lavoro si intuisce il possibile approdo ad una pittura classica, non certo negli esiti formali più esteriori, quanto piuttosto nel superamento di categorie che la pittura intesa nella sua accezione più autentica semplicemente non comprende. Ecco spiegato il rifiuto di un'impalcatura concettuale come sostegno di una pittura addomesticata, che attinge il più delle volte ad un repertorio iconografico appiattito sull'immagine pubblicitaria o televisiva, e perciò rassicurante e digeribile da chiunque. A questa omologazione concettualizzata, Boetto oppone la consapevole visione di una pittura che, in quanto linguaggio autonomo, è intrinsecamente concettuale. In questo senso, non c'è nel suo lavoro la minima ricerca artigianale..” (Alberto Goglio)
Alessandro Di Gregorio – Formazione accademica, vive e lavora a Fondi (Lt). La serie pittorica Il sogno cattivo nasce dalla possibilità di interpretare mondi possibili, intimi ed alternativi. Il sogno cattivo è una delle tante biografie che si possono consumare ogni giorno, è una possibilità tra le possibilità: è la visione di una storia, vera o non vera, dove si presenta una concorrenzialità continua tra stimoli, soluzioni narrative, visioni del mondo che non trovano mai pace; la circolarità, (uno dei fil rouge è la tonalità di tutta la narrazione) è il segno che non c’è mai la possibilità di condurre la storia a termine, rimandando tutto al compromesso e alla costante rielaborazione dei fatti.
Laura Giusti – Formazione accademica, vive lavora a Sezze (Lt). Nelle sue opere pittoriche i soggetti del mondo animale e vegetale, sempre richiamati dalla memoria, trovano una collocazione nei paesaggi astratti. Alberi, uccelli, fiori, fili d’erba, pesci e più raramente uomini, sono avvolti in una luce che è un’aura magica. Un mondo ai suoi albori o ritrovato in un sogno ma sempre prezioso nei suoi colori, tessuti, frammenti di materiali, collage. La scrittura, che sempre si accompagna alla pittura, completa e arricchisce le opere.
Elisabetta Marangon – Vive e lavora a Latina. Il suo racconto fotografico si intitola R.E.M. ed è ambientato nei cortili delle case private e in alcuni dei parchi giochi pubblici della sua città, Latina, da lei considerati una parte significativa dei luoghi della contemporaneità. I bambini sono ritratti nell’atto di smarrirsi all’interno delle strutture a loro dedicate, il cui ambiente è scrutato dal loro punto di vista, sulle tracce della loro libertà espressiva ed immaginativa. R.E.M., come progetto documentario, è incentrato sulla messa a fuoco dei cambiamenti comportamentali e dei costumi dell’infanzia, attraverso lo sguardo svelato, e non, dei soggetti ritratti, l’ intento è quello di coglierne l’attività immaginativa e riflessiva nel suo divenire.
Raffaele Mollo – Vive e lavora a Formia (Lt). Diplomato all'Accademia delle Belle Arti di Roma, nel corso di Scultura. La formazione nasce quindi dallo studio della figura, mettendo in risalto la plasticità del corpo, attraverso la potenzialità espressiva del materiale usato, in particolare trasportando nella forma percepita il carattere, come traccia personale di distinzione. Riscopre la potenza del segno e lo utilizza come mezzo per mettersi a nudo, per concretizzare ed esternizzare i conflitti che sente emergere prepotentemente nel proprio io. I disegni mantengono come cifra caratterizzante principale una fusione tra linguaggio adulto e linguaggio infantile, tra sogno e realtà, tra passato e presente, ma soprattutto tra pittura e scultura. Il segno come traccia della sua provenienza simbiotica prenatale. Ogni opera di Mollo è una composizione affollata di immagini di grande impatto figurativo, in alcuni disegni appaiono parole, frasi, apparentemente prive di significato, ma che fondendosi in un unicum con le immagini, si trasformano in un flusso di coscienza. La scrittura finalizzata all’evocazione, diviene immagine essa stessa. (Federica Miraglia)
Emanuele Puzziello - Vive e lavora a Modena. Le tappe del cammino interiore dell'artista corrispondono alle scelte che contraddistinguono la sua produzione degli ultimi anni. Il lavoro più recente testimonia il passaggio dell'artista dall'altra parte, oltre la realtà distorta ad arte per farla traballare, dietro lo sguardo del mistico. È l' inaspettato che l'artista evoca, mentre si confronta con la complessità, mettendo in gioco la sua cultura e la sua esperienza nella pratica pittorica. Emanuele non cerca di stupire o di concentrarsi su un suo mondo privato, ma allo stesso tempo non auspica uno sconfinamento del ruolo del fruitore perché si attui una forma di comunicazione tra la realtà esterna e quella interna al quadro. Questi lavori sono enunciati chiusi, incomprensibili ad un processo di lettura attuato secondo un sistema di segni condiviso, immediatamente intuibili se accettati come piccole, sottili illuminazioni.
Ersilia Sarrecchia – Formazione accademica, vive e lavora a Latina. "Pagine" è il titolo di questo nuovo ciclo di lavori. Il progetto diventa sintesi di un lungo processo creativo e metamorfico dello stile. Punto di incontro e momento di riflessione, intimi stralci di un diario personale che racchiudono (testimoniano) fragilità, sogni e ricordi.. (..del mondo femminile) (..dell'artista e della donna) che attraversa come una analisi storiografica, quelli che sono stati i punti fermi della sua produzione artistica. Nella visione delle opere, torna l'acerba giovinezza stilistica, il controllo del segno si fonde come e’ in chi pratica la sua Arte, nella contemporaneita’ del linguaggio e del proprio vissuto. La forza segnica e materica con vivida propagazione manifesta la personalità dell’artista. (Marco Ramundo)
10
dicembre 2011
Small
Dal 10 dicembre 2011 al 10 febbraio 2012
fotografia
arte contemporanea
serata - evento
giovane arte
disegno e grafica
arte contemporanea
serata - evento
giovane arte
disegno e grafica
Location
RANAROSSA 3.0
Modena, Via Montevecchio, 21, (Modena)
Modena, Via Montevecchio, 21, (Modena)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 17.30-19.30 e sabato dalle 17.00 alle 20.00
Vernissage
10 Dicembre 2011, h 18.00
Autore
Curatore