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Small treasures
Small treasures presenta il lavoro di dodici artisti che si esprimono attraverso linguaggi e mezzi espressivi diversi, la cui ricerca è accomunata, in questa occasione, dal rispetto di precisi limiti dimensionali o di durata.
Comunicato stampa
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Si tratta di opere da osservare e scoprire da vicino, piccoli tesori in grado di liberare un’energia inattesa e di rivelare aspetti minimali o inediti del quotidiano. Il risultato è un giocoso accumulo di lavori eterogenei per stile e contenuto, che dialogano tra loro in accostamenti inusuali e inaspettati.
L’opera recente di Mariella Bettineschi si ispira alle teorie dell’universo formulate dagli antichi greci. Utilizzando la tecnologia digitale, l’artista elabora la sfera in quanto forma assoluta, che, privata della sua tridimensionalità costitutiva, diventa cerchio. Bettineschi stampa le sfere generate dal computer su strutture circolari di plexiglass, aggiungendo profondità di colori e toni, e creando installazioni in cui ogni singolo elemento diviene, contemporaneamente, unità in sé conclusa e parte di un sistema armonico e dialogante. La teoria delle sfere farà parte della mostra itinerante Americana che, dopo avere toccato alcuni musei statunitensi (Philadelphia, New York, Los Angeles, Detroit) tornerà in Italia al Castel dell’Ovo di Napoli.
Andrea Facco
sviluppa una ricerca pittorica legata ad una figurazione iper-narrativa, in un gioco costante di rimandi visivi e diegetici. Per Small Treasures Facco propone un vero e proprio zapping televisivo, un grande blob fatto di sequenze televisive appartenenti all’immaginario quotidiano e popolare e perciò perfettamente riconoscibili. La tv diviene un contenitore di immagini che lo spettatore percepisce in frammenti visivi e temporali e che ricompone come flusso ininterrotto, creando un proprio percorso sequenziale.
Il pongo, per la sua fragilità costitutiva di materiale e grazie al processo di lavorazione attraverso il quale l’artista lo trasforma e plasma, impreziosisce le scatole-scrigno di Sandra Tomboloni, contenitori magici di storie fantastiche e mondi segreti. L’opera di Sandra Tomboloni è tutta giocata sull’esperienza dell’infanzia, momento di crescita nella gioia, ma spesso anche difficile rapporto con un mondo che ha perso la sua ingenuità.
Nei quadri del colombiano Anibal Vallejo il disegno trova la sua definizione attraverso il ricamo e il cucito, in un lavoro che recupera una conoscenza manuale antica e femminile e che si svolge in una dimensione temporale dilatata. Sono immagini che prendono spunto da contesti culturali e visivi diversi, attraverso la sovrapposizione delle tecniche, attuano un continuo rimando di riferimenti e citazioni.
I lavori pittorici di Alessandro Casati sono frammenti di vita metropolitana nei quali folle indistinte si muovono in sottopassaggi, stazioni e centri commerciali, non luoghi della geografia urbana affollati eppure deserti, dove gli individui si perdono come massa anonima. La figura diventa indistinta macchia di colore, l’individuo immagine fantasmatica, percezione reciproca, veloce e distratta, di attimi.
I Globalgroove (Michele Andreoni e Fabio Toffolo) propongono una pittura dagli echi pop nella quale suggestioni derivate da un universo mediale e tecnologico vengono mixate con fotografia, installazione ed editoria. In Local News testo e immagini si alternano, tra realtà e finzione, in una sequenza di nove moduli, parte di un progetto più ampio iniziato nel 1998.
Andrea Mastrovito
presenta una serie di piccoli dipinti che conserva l’energia delle tele di più ampie dimensioni. In altri lavori la sagoma viene ritagliata, divenendo quasi un ricamo su carta, e i colori accesi scompaiono per lasciare spazio al bianco e a toni tenui. Si assiste ad una sorta di smaterializzazione della scena, nella rinuncia del colore e nella scarnificazione attraverso il ritaglio. Le storie raccontate dall’artista continuano ad attingere da un immaginario letterario, cinematografico e musicale, ma ora seguono, non solo metaforicamente, il filo del racconto.
Minimale e raffinato è l’intervento di Luca Trevisani. In The Holy Circle leggere impronte lasciate su uno strato di gel e sabbia restituiscono il segno di un passaggio e di una interazione avvenuta non sappiamo quando, come o perché. Si tratta di presenze accennate e poi scomparse di cui rimane una traccia sottile ed evocativa.
Utilizzando la fotografia pura, Andrea Galvani simula perfettamente la pulizia estetica del digitale, creando immagini stranianti sospese in una sorta di stasi spazio-temporale che aprono su un presente alternativo. Ogni immagine appartiene ad un universo parallelo caratterizzato dal proliferare di sistemi interconnessi ma allo stesso tempo indipendenti l’uno dall’altro, monadi di un complesso sistema iper-narrativo articolato in diversi livelli, nei quali la figura umana sembra immobilizzata in una beckettiana attesa senza fine.
Small
nel senso di brevità temporale: Nico Vascellari, neo vincitore del premio Iceberg 2004, presenta il trailer che anticipa l’uscita di The Perfect Circle, video realizzato a conclusione del progetto iniziato proprio negli spazi della galleria Biagiotti con Buio primario, proseguito con Secondary Glitter presso il TENT di Rotterdam e conclusosi con Nodo Terziario alla Galleria Civica di Monfalcone. In una ricerca che affianca il suono all’immagine, Vascellari realizza la colonna sonora del video col gruppo punk With Love.
L’artista americano Franco Mondini-Ruiz, attualmente a Roma per una residency all’American Academy, presenta una serie di piccole sculture che invadono gli spazi della galleria. I suoi lavori sono assemblaggi di object-trouvé, sculture recuperate in mercatini come quello di Porta Portese a Roma e stravolte in accostamenti dall’effetto di divertita sorpresa. E’ stato nominato da Artnews di novembre uno dei ‘venticinque personaggi più frizzanti (movers shakers and makers) del mondo dell’arte’.
Nel video di Robert Pettena un uomo dorme, in un istante dilatato nel tempo a misura di un vissuto quotidiano che riacquista la percezione di sé, mentre nel lavoro fotografico un albero diventa il centro di un mondo surreale e parallelo quanto iper-reale e romantico. Da qui parte il progetto che troverà la sua completa realizzazione nella mostra personale dell’artista presso la galleria Biagiotti il prossimo Aprile.
L’opera recente di Mariella Bettineschi si ispira alle teorie dell’universo formulate dagli antichi greci. Utilizzando la tecnologia digitale, l’artista elabora la sfera in quanto forma assoluta, che, privata della sua tridimensionalità costitutiva, diventa cerchio. Bettineschi stampa le sfere generate dal computer su strutture circolari di plexiglass, aggiungendo profondità di colori e toni, e creando installazioni in cui ogni singolo elemento diviene, contemporaneamente, unità in sé conclusa e parte di un sistema armonico e dialogante. La teoria delle sfere farà parte della mostra itinerante Americana che, dopo avere toccato alcuni musei statunitensi (Philadelphia, New York, Los Angeles, Detroit) tornerà in Italia al Castel dell’Ovo di Napoli.
Andrea Facco
sviluppa una ricerca pittorica legata ad una figurazione iper-narrativa, in un gioco costante di rimandi visivi e diegetici. Per Small Treasures Facco propone un vero e proprio zapping televisivo, un grande blob fatto di sequenze televisive appartenenti all’immaginario quotidiano e popolare e perciò perfettamente riconoscibili. La tv diviene un contenitore di immagini che lo spettatore percepisce in frammenti visivi e temporali e che ricompone come flusso ininterrotto, creando un proprio percorso sequenziale.
Il pongo, per la sua fragilità costitutiva di materiale e grazie al processo di lavorazione attraverso il quale l’artista lo trasforma e plasma, impreziosisce le scatole-scrigno di Sandra Tomboloni, contenitori magici di storie fantastiche e mondi segreti. L’opera di Sandra Tomboloni è tutta giocata sull’esperienza dell’infanzia, momento di crescita nella gioia, ma spesso anche difficile rapporto con un mondo che ha perso la sua ingenuità.
Nei quadri del colombiano Anibal Vallejo il disegno trova la sua definizione attraverso il ricamo e il cucito, in un lavoro che recupera una conoscenza manuale antica e femminile e che si svolge in una dimensione temporale dilatata. Sono immagini che prendono spunto da contesti culturali e visivi diversi, attraverso la sovrapposizione delle tecniche, attuano un continuo rimando di riferimenti e citazioni.
I lavori pittorici di Alessandro Casati sono frammenti di vita metropolitana nei quali folle indistinte si muovono in sottopassaggi, stazioni e centri commerciali, non luoghi della geografia urbana affollati eppure deserti, dove gli individui si perdono come massa anonima. La figura diventa indistinta macchia di colore, l’individuo immagine fantasmatica, percezione reciproca, veloce e distratta, di attimi.
I Globalgroove (Michele Andreoni e Fabio Toffolo) propongono una pittura dagli echi pop nella quale suggestioni derivate da un universo mediale e tecnologico vengono mixate con fotografia, installazione ed editoria. In Local News testo e immagini si alternano, tra realtà e finzione, in una sequenza di nove moduli, parte di un progetto più ampio iniziato nel 1998.
Andrea Mastrovito
presenta una serie di piccoli dipinti che conserva l’energia delle tele di più ampie dimensioni. In altri lavori la sagoma viene ritagliata, divenendo quasi un ricamo su carta, e i colori accesi scompaiono per lasciare spazio al bianco e a toni tenui. Si assiste ad una sorta di smaterializzazione della scena, nella rinuncia del colore e nella scarnificazione attraverso il ritaglio. Le storie raccontate dall’artista continuano ad attingere da un immaginario letterario, cinematografico e musicale, ma ora seguono, non solo metaforicamente, il filo del racconto.
Minimale e raffinato è l’intervento di Luca Trevisani. In The Holy Circle leggere impronte lasciate su uno strato di gel e sabbia restituiscono il segno di un passaggio e di una interazione avvenuta non sappiamo quando, come o perché. Si tratta di presenze accennate e poi scomparse di cui rimane una traccia sottile ed evocativa.
Utilizzando la fotografia pura, Andrea Galvani simula perfettamente la pulizia estetica del digitale, creando immagini stranianti sospese in una sorta di stasi spazio-temporale che aprono su un presente alternativo. Ogni immagine appartiene ad un universo parallelo caratterizzato dal proliferare di sistemi interconnessi ma allo stesso tempo indipendenti l’uno dall’altro, monadi di un complesso sistema iper-narrativo articolato in diversi livelli, nei quali la figura umana sembra immobilizzata in una beckettiana attesa senza fine.
Small
nel senso di brevità temporale: Nico Vascellari, neo vincitore del premio Iceberg 2004, presenta il trailer che anticipa l’uscita di The Perfect Circle, video realizzato a conclusione del progetto iniziato proprio negli spazi della galleria Biagiotti con Buio primario, proseguito con Secondary Glitter presso il TENT di Rotterdam e conclusosi con Nodo Terziario alla Galleria Civica di Monfalcone. In una ricerca che affianca il suono all’immagine, Vascellari realizza la colonna sonora del video col gruppo punk With Love.
L’artista americano Franco Mondini-Ruiz, attualmente a Roma per una residency all’American Academy, presenta una serie di piccole sculture che invadono gli spazi della galleria. I suoi lavori sono assemblaggi di object-trouvé, sculture recuperate in mercatini come quello di Porta Portese a Roma e stravolte in accostamenti dall’effetto di divertita sorpresa. E’ stato nominato da Artnews di novembre uno dei ‘venticinque personaggi più frizzanti (movers shakers and makers) del mondo dell’arte’.
Nel video di Robert Pettena un uomo dorme, in un istante dilatato nel tempo a misura di un vissuto quotidiano che riacquista la percezione di sé, mentre nel lavoro fotografico un albero diventa il centro di un mondo surreale e parallelo quanto iper-reale e romantico. Da qui parte il progetto che troverà la sua completa realizzazione nella mostra personale dell’artista presso la galleria Biagiotti il prossimo Aprile.
19
novembre 2004
Small treasures
Dal 19 novembre al 19 dicembre 2004
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE BIAGIOTTI PROGETTO ARTE
Firenze, Via Delle Belle Donne, 39r, (Firenze)
Firenze, Via Delle Belle Donne, 39r, (Firenze)
Vernissage
19 Novembre 2004, ore 18.00. Durante l’inaugurazione interverranno gli Arabeschi di latte con il progetto Cadeau