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Snow Art. Dolomiti Romantiche
La maestosità dei paesaggi dolomitici raccontata attraverso lo sguardo di tre fotografi d’eccezione: dal 4 gennaio al 7 aprile 2019 Lagazuoi Expo Dolomiti, a quota 2.778 metri, ospita gli scatti di Pierluigi Orler, Gustav Willeit e Stefano Zardini, artisti di valenza internazionale che hanno le loro radici in questo territorio.
Comunicato stampa
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Un nuovo appuntamento al Lagazuoi EXPO Dolomiti: venerdì 8 febbraio 2019 alle ore 15 è in programma il vernissage della mostra temporanea “Snow Art.Dolomiti Romantiche”, in occasione della settimana dei giornalisti GIS nella conca ampezzana. L’esposizione fotografica, visitabile fino al 7 aprile, e patrocinata da Regole d’Ampezzo, Fondazione Cortina 2021, Dolomiti Superski e Anef, racconta la maestosità dei paesaggi dolomitici attraverso lo sguardo di Pierluigi Orler, Gustav Willeit e Stefano Zardini.
Cortina d’Ampezzo, 31 gennaio 2019_ Un osservatorio sulla bellezza nel cuore delle Dolomiti: a 2.778 metri di altezza, a raccontare la montagna sono i suoi abitanti, chi la vive da sempre. Un paesaggio naturale, quello delle Dolomiti, che si sovrappone al paesaggio culturale, l’espressione materiale di una cultura elaborata da chi lo abita, sedimentata nel tempo. Ecco perché, all’interno di Lagazuoi EXPO Dolomiti, la montagna è raccontata da tre fotografi che nella roccia affondano da sempre piedi e radici – capaci, per questo motivo, di comprendere il linguaggio della montagna e tradurlo in eleganti immagini che restano impresse negli occhi di chi guarda.
L’appuntamento con gli scatti di Pierluigi Orler, Gustav Willeit e Stefano Zardini è per venerdì 8 febbraio 2019, dalle 15, per il vernissage della mostra “Snow Art.Dolomiti Romantiche”, in occasione della settimana dei giornalisti GIS a Cortina. La mostra, visitabile fino al 7 aprile 2019, regala un affascinante gioco di rimandi tra interno ed esterno, panorama ed immagini, anche grazie a un sapiente uso della tecnologia: al Lagazuoi EXPO Dolomiti, infatti, gli scatti dei tre fotografi sono proiettati sulle pareti della struttura. Siamo nel cuore del comprensorio Dolomiti Superski, a metà strada tra Cortina d’Ampezzo e l’Alta Badia: in pochi minuti la funivia Lagazuoi conduce in una dimensione speciale e “altra”, di fronte alla maestosità di una natura sconfinata che ha preso forma in milioni di anni.
Pierluigi Orler, Gustav Willeit e Stefano Zardini, esponenti eclettici della Fine Art Photography e della Snow Art, hanno girato il mondo con la macchina fotografica al collo, ma sono “artisti di casa”: provengono rispettivamente dalla Val di Fiemme, dalla Val Badia e da Cortina d’Ampezzo. La loro sensibilità si è formata attraverso queste visioni, eppure hanno mantenuto intatta la capacità di meravigliarsi davanti a un paesaggio a loro familiare come se lo vedessero per la prima volta, trasfigurandolo in un’immagine nuova.
In fondo è il nostro sguardo umano e limitato a plasmare il panorama, a trasformare la realtà in un’esperienza di visione condivisibile con la collettività. Le montagne vengono restituite all’emozione di una ri-scoperta estetica. È un mondo nella sua essenza primitiva, immenso e fragile, catturato su pellicola da tre artisti visionari, capaci di lavorare per sottrazione, isolare frammenti di eternità e restituirceli intatti.
Pierluigi Orler, pioniere della Snow Art, è stato ricondotto in Val di Fiemme dalla sua grande passione per la montagna, dopo una carriera trascorsa firmando reportage di viaggio, ma anche food & wine e sport, e molte collaborazioni con le più importanti riviste di settore. Il BEST, pubblicazione del Comitato Olimpico che contiene le più belle foto sportive del mondo, lo ha premiato per due anni consecutivi, unico italiano presente nel libro. Il secondo protagonista, Gustav Willeit della Val Badia, ha subito precocemente la fascinazione dei paesaggi dolomitici, e ha elaborato un suo linguaggio affinandolo attraverso il viaggio e partecipando a numerose mostre collettive e personali in Europa. Le sue immagini giocano sul confine tra realtà e immaginazione, ma sono sempre vibranti di calore e umanità. Stefano Zardini – il più grande fotoreporter ampezzano, recentemente scomparso – nella sua lunga carriera ha pubblicato decine di libri fotografici, dal mondo fashion allo sport. Ma soprattutto ha viaggiato nelle regioni più inaccessibili al mondo, con reportage spesso estremi.
L’esposizione è curata da Simona Gavioli e Chiara Caliceti, organizzata da Lagazuoi Dolomiti, con il patrocinio di Regole d’Ampezzo, Fondazione Cortina 2021, Dolomiti Superski e Anef.
GLI ARTISTI
Pierluigi Orler
Da una goccia di rugiada magicamente appoggiata su un fiore a un infuocato tramonto sulle Dolomiti: è iniziata così la grande passione di Pierluigi Orler per la fotografia. Una passione trasmessa dal padre che sin da piccolo gli ha insegnato ad osservare, quasi a contemplare la realtà, per poi immortalarla in un'immagine in grado di dargli emozioni.
Ha collaborato per più di vent'anni con le principali testate di turismo italiane ed estere, documentando ogni angolo della terra con immagini di grande impatto. Appassionato di sport, ha seguito numerosi eventi Olimpici e Mondiali. Nel '97, è stato fotografo ufficiale della Fuji Film ai Mondiali del Sestriere. Il BEST, pubblicazione del Comitato Olimpico che contiene le più belle foto sportive fatte al mondo, lo ha premiato per due anni consecutivi come unico italiano presente nella rivista.
Lo affascinano le immagini legate al food and wine, agli chef e ai piatti. Tra i grandi nomi della cucina che ha ritratto: Gennaro Esposito, Heinz Beck, Pino Lavarra, Enrico Crippa, Riccardo Agostini. E’ stato protagonista di alcuni importanti eventi e mostre che hanno incontrato grande successo del pubblico tra i quali, una personale intitolata ©Snowart nella cornice del MART- Museo d’Arte Moderna di Rovereto.
Tra le sue mostre:
Olimpiadi invernali, Torino 2006
Motor show Bologna, in collaborazione con Fuji Film
Galleria San Fedele, Milano
Galleria Filo di Arianna, Bergamo
Galleria d'Arte Contemporanea, Cavalese (Tn) per Manifesta 2009
Galleria Open Mind, Milano
Landeck, Austria
"Geometri e Colori", Parma 2010
Sito: www.orlerimages.com
Gustav Willeit
Dal 2000 al 2004 ha compiuto gli studi presso la F+F Schule für Kunst und Design di Zurigo, acquisendo una capacità tecnica che si palesa chiaramente nell’impianto formale che supporta la sua innata visione poetica del mondo. Nel 2005 è stato assistente presso gli studi di vari fotografi a Zurigo. Dal 2006 è libero professionista tra l’Italia e la Svizzera.
Con la diffusione di massa di dispositivi che replicano all’infinito tutto ciò che facciamo, è difficile parlare di fotografia. E allora non parliamone. La fotografia non esiste. Esiste l’artista che utilizza la fotografia come strumento intellettuale e affettivo per relazionarsi con la complessità del mondo esterno in un intenso percorso di ricerca che finisce per coincidere con l’esistenza stessa. Ecco il tocco magico di Gustav: le immagini che crea raccontano. Come se il suo modo di fotografare appartenesse a un linguaggio scritto che si traduce in pixel. Non esiste il paesaggio: ci sono i cieli, le nuvole, le simmetrie, gli specchi, le rocce, la vita. Non solo solitudine e spaesamento. C’è avventura. Un temerario tentativo di ricomporre l’immagine di un luogo o di un volto o di un’architettura in bilico fra antropologia e geografia. Non è un caso che Gustav Willeit sintetizzi il suo essere in Guworld. Un mondo, quello colto da Gustav, che si esplicita in istantanee che annientano l’effimero per calarsi in una dimensione
di eternità. Attenzione però: non c’è nulla di salvifico in questo modo di agire e creare. Fateci attenzione, nelle immagini create da Gustav c’è sì la seduzione del sensibile e del presente, ma ci sono, ad uno sguardo profondo, anche delle crepe che annunciano, come le rughe di un volto, lo sgretolarsi della vita e della storia.
Francesco Ricci
Tra le sue mostre:
2018 Willy Verginer / Gustav Willeit
Galerie Van Vampen & Rochtus / ANTWERPEN - Belgium
EXHIB Sternbach Wohnen - Brunico
Contemporaneo Alpino Centro Arte Contemporanea - Cavalese
2017 Über den Bergen - Neue Münchner Künstlergenossenschaft - München
Mi crëp - Tubla da Nives - Ortisei
2016 0616 - Circolo - Ortisei
NowArt - Galleria InArte - Bergamo
Werkkunst - Mediolanum Art Gallery - Padova
Garten. - SKB . Hofburg - Bressanone
Cento Anni Di Verticalità - Museo Centr o D’Arte Cont emporanea - Ca valese
Perspe - Kunstraum Mitterhofer - Innichen
Sito: www.guworld.com
Stefano Zardini
Per oltre vent’anni è stato fotoreporter free-lance ed ha testimoniato situazioni di guerra e di emergenza in più di 60 paesi del mondo. Il suo film sulla siccità che ha colpito tutto il Sahel, dalla Mauritania alla Somalia è stato proiettato alla Casa Bianca, al Cremlino e al Palazzo di Vetro dell’ONU di New York.
In occasione del 50° anniversario della fondazione delle Nazioni Unite ha presentato, nella sede storica di Ginevra, una mostra sulla violazione dei diritti umani; il suo reportage sulla prostituzione ed i lavori di fatica realizzato a Calcutta, inoltre, è stato presentato al Festival Internazionale di Fotogiornalismo Visa d’Or di Perpignan.
Ha collaborato con le maggiori testate nazionali ed internazionali fra le quali: Der Spigel, The Times, Sette del Corriere della Sera, Panorama, Max, Airone, AD Architectural Digest, Vogue, Sport Week e molti altre riviste e House Organ. Negli ultimi anni si è maggiormente impegnato nella fotografia d’Arte e le sue opere sono presenti in molte collezioni private in Europa e non solo. E’ stato l’unico fotografo italiano selezionato per Art Masters 2016 a St. Moritz, e uno fra i 100 fotografi italiani presenti nel recente volume realizzato da Nital per celebrare il centenario del prestigioso marchio Nikon.
Attività nell’anno in corso:
Selezionato per la mostra a Palazzo Zenobio di Venezia della Triennale della Fotografia Italiana, dicembre - gennaio 2018.
E’ stato fra i fotografi veneti del ‘900 nella mostra organizzata in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, novembre - gennaio 2018.
Vincitore del premio Sarteano al MIA Photo fair 2018
Mostra a Cortina “Tre letture”, luglio – settembre 2018
In mostra al Castello di Sarteano (SI), luglio - settembre 2018.
Mostra a Cortina “Snowland”, dicembre – aprile 2019
In mostra al “Talvo”, una fra le più antiche case dell’Engadina, Dicembre - Giugno 2019.
Le opere di Stefano Zardini sono presenti in diverse collezioni private di arte contemporanea a:
St. Moritz - Roma - New York - Dusseldorf - Milano - Barcellona - Montecarlo - Bologna - Klosters - Parma - Brescia - Derbyshire - Prato - Zurigo - Parigi - Napoli - Londra - Vienna - Genova - Brentford - Ortisei - Sestriere - Cortina - Capalbio - Bari - Padova - Itaca - Bergamo - Torino - Lugano - Gstaad - Pordenone - Reggio Emilia - Firenze – Mosca - Pechino - Venezia - Engadina - Verona - Hannover - Klagenfurt - Malmö - Aix en Othe – Bruxelles - Kullavik.
Sito: http://stefano-zardini-fotografo.squarespace.com
Cortina d’Ampezzo, 31 gennaio 2019_ Un osservatorio sulla bellezza nel cuore delle Dolomiti: a 2.778 metri di altezza, a raccontare la montagna sono i suoi abitanti, chi la vive da sempre. Un paesaggio naturale, quello delle Dolomiti, che si sovrappone al paesaggio culturale, l’espressione materiale di una cultura elaborata da chi lo abita, sedimentata nel tempo. Ecco perché, all’interno di Lagazuoi EXPO Dolomiti, la montagna è raccontata da tre fotografi che nella roccia affondano da sempre piedi e radici – capaci, per questo motivo, di comprendere il linguaggio della montagna e tradurlo in eleganti immagini che restano impresse negli occhi di chi guarda.
L’appuntamento con gli scatti di Pierluigi Orler, Gustav Willeit e Stefano Zardini è per venerdì 8 febbraio 2019, dalle 15, per il vernissage della mostra “Snow Art.Dolomiti Romantiche”, in occasione della settimana dei giornalisti GIS a Cortina. La mostra, visitabile fino al 7 aprile 2019, regala un affascinante gioco di rimandi tra interno ed esterno, panorama ed immagini, anche grazie a un sapiente uso della tecnologia: al Lagazuoi EXPO Dolomiti, infatti, gli scatti dei tre fotografi sono proiettati sulle pareti della struttura. Siamo nel cuore del comprensorio Dolomiti Superski, a metà strada tra Cortina d’Ampezzo e l’Alta Badia: in pochi minuti la funivia Lagazuoi conduce in una dimensione speciale e “altra”, di fronte alla maestosità di una natura sconfinata che ha preso forma in milioni di anni.
Pierluigi Orler, Gustav Willeit e Stefano Zardini, esponenti eclettici della Fine Art Photography e della Snow Art, hanno girato il mondo con la macchina fotografica al collo, ma sono “artisti di casa”: provengono rispettivamente dalla Val di Fiemme, dalla Val Badia e da Cortina d’Ampezzo. La loro sensibilità si è formata attraverso queste visioni, eppure hanno mantenuto intatta la capacità di meravigliarsi davanti a un paesaggio a loro familiare come se lo vedessero per la prima volta, trasfigurandolo in un’immagine nuova.
In fondo è il nostro sguardo umano e limitato a plasmare il panorama, a trasformare la realtà in un’esperienza di visione condivisibile con la collettività. Le montagne vengono restituite all’emozione di una ri-scoperta estetica. È un mondo nella sua essenza primitiva, immenso e fragile, catturato su pellicola da tre artisti visionari, capaci di lavorare per sottrazione, isolare frammenti di eternità e restituirceli intatti.
Pierluigi Orler, pioniere della Snow Art, è stato ricondotto in Val di Fiemme dalla sua grande passione per la montagna, dopo una carriera trascorsa firmando reportage di viaggio, ma anche food & wine e sport, e molte collaborazioni con le più importanti riviste di settore. Il BEST, pubblicazione del Comitato Olimpico che contiene le più belle foto sportive del mondo, lo ha premiato per due anni consecutivi, unico italiano presente nel libro. Il secondo protagonista, Gustav Willeit della Val Badia, ha subito precocemente la fascinazione dei paesaggi dolomitici, e ha elaborato un suo linguaggio affinandolo attraverso il viaggio e partecipando a numerose mostre collettive e personali in Europa. Le sue immagini giocano sul confine tra realtà e immaginazione, ma sono sempre vibranti di calore e umanità. Stefano Zardini – il più grande fotoreporter ampezzano, recentemente scomparso – nella sua lunga carriera ha pubblicato decine di libri fotografici, dal mondo fashion allo sport. Ma soprattutto ha viaggiato nelle regioni più inaccessibili al mondo, con reportage spesso estremi.
L’esposizione è curata da Simona Gavioli e Chiara Caliceti, organizzata da Lagazuoi Dolomiti, con il patrocinio di Regole d’Ampezzo, Fondazione Cortina 2021, Dolomiti Superski e Anef.
GLI ARTISTI
Pierluigi Orler
Da una goccia di rugiada magicamente appoggiata su un fiore a un infuocato tramonto sulle Dolomiti: è iniziata così la grande passione di Pierluigi Orler per la fotografia. Una passione trasmessa dal padre che sin da piccolo gli ha insegnato ad osservare, quasi a contemplare la realtà, per poi immortalarla in un'immagine in grado di dargli emozioni.
Ha collaborato per più di vent'anni con le principali testate di turismo italiane ed estere, documentando ogni angolo della terra con immagini di grande impatto. Appassionato di sport, ha seguito numerosi eventi Olimpici e Mondiali. Nel '97, è stato fotografo ufficiale della Fuji Film ai Mondiali del Sestriere. Il BEST, pubblicazione del Comitato Olimpico che contiene le più belle foto sportive fatte al mondo, lo ha premiato per due anni consecutivi come unico italiano presente nella rivista.
Lo affascinano le immagini legate al food and wine, agli chef e ai piatti. Tra i grandi nomi della cucina che ha ritratto: Gennaro Esposito, Heinz Beck, Pino Lavarra, Enrico Crippa, Riccardo Agostini. E’ stato protagonista di alcuni importanti eventi e mostre che hanno incontrato grande successo del pubblico tra i quali, una personale intitolata ©Snowart nella cornice del MART- Museo d’Arte Moderna di Rovereto.
Tra le sue mostre:
Olimpiadi invernali, Torino 2006
Motor show Bologna, in collaborazione con Fuji Film
Galleria San Fedele, Milano
Galleria Filo di Arianna, Bergamo
Galleria d'Arte Contemporanea, Cavalese (Tn) per Manifesta 2009
Galleria Open Mind, Milano
Landeck, Austria
"Geometri e Colori", Parma 2010
Sito: www.orlerimages.com
Gustav Willeit
Dal 2000 al 2004 ha compiuto gli studi presso la F+F Schule für Kunst und Design di Zurigo, acquisendo una capacità tecnica che si palesa chiaramente nell’impianto formale che supporta la sua innata visione poetica del mondo. Nel 2005 è stato assistente presso gli studi di vari fotografi a Zurigo. Dal 2006 è libero professionista tra l’Italia e la Svizzera.
Con la diffusione di massa di dispositivi che replicano all’infinito tutto ciò che facciamo, è difficile parlare di fotografia. E allora non parliamone. La fotografia non esiste. Esiste l’artista che utilizza la fotografia come strumento intellettuale e affettivo per relazionarsi con la complessità del mondo esterno in un intenso percorso di ricerca che finisce per coincidere con l’esistenza stessa. Ecco il tocco magico di Gustav: le immagini che crea raccontano. Come se il suo modo di fotografare appartenesse a un linguaggio scritto che si traduce in pixel. Non esiste il paesaggio: ci sono i cieli, le nuvole, le simmetrie, gli specchi, le rocce, la vita. Non solo solitudine e spaesamento. C’è avventura. Un temerario tentativo di ricomporre l’immagine di un luogo o di un volto o di un’architettura in bilico fra antropologia e geografia. Non è un caso che Gustav Willeit sintetizzi il suo essere in Guworld. Un mondo, quello colto da Gustav, che si esplicita in istantanee che annientano l’effimero per calarsi in una dimensione
di eternità. Attenzione però: non c’è nulla di salvifico in questo modo di agire e creare. Fateci attenzione, nelle immagini create da Gustav c’è sì la seduzione del sensibile e del presente, ma ci sono, ad uno sguardo profondo, anche delle crepe che annunciano, come le rughe di un volto, lo sgretolarsi della vita e della storia.
Francesco Ricci
Tra le sue mostre:
2018 Willy Verginer / Gustav Willeit
Galerie Van Vampen & Rochtus / ANTWERPEN - Belgium
EXHIB Sternbach Wohnen - Brunico
Contemporaneo Alpino Centro Arte Contemporanea - Cavalese
2017 Über den Bergen - Neue Münchner Künstlergenossenschaft - München
Mi crëp - Tubla da Nives - Ortisei
2016 0616 - Circolo - Ortisei
NowArt - Galleria InArte - Bergamo
Werkkunst - Mediolanum Art Gallery - Padova
Garten. - SKB . Hofburg - Bressanone
Cento Anni Di Verticalità - Museo Centr o D’Arte Cont emporanea - Ca valese
Perspe - Kunstraum Mitterhofer - Innichen
Sito: www.guworld.com
Stefano Zardini
Per oltre vent’anni è stato fotoreporter free-lance ed ha testimoniato situazioni di guerra e di emergenza in più di 60 paesi del mondo. Il suo film sulla siccità che ha colpito tutto il Sahel, dalla Mauritania alla Somalia è stato proiettato alla Casa Bianca, al Cremlino e al Palazzo di Vetro dell’ONU di New York.
In occasione del 50° anniversario della fondazione delle Nazioni Unite ha presentato, nella sede storica di Ginevra, una mostra sulla violazione dei diritti umani; il suo reportage sulla prostituzione ed i lavori di fatica realizzato a Calcutta, inoltre, è stato presentato al Festival Internazionale di Fotogiornalismo Visa d’Or di Perpignan.
Ha collaborato con le maggiori testate nazionali ed internazionali fra le quali: Der Spigel, The Times, Sette del Corriere della Sera, Panorama, Max, Airone, AD Architectural Digest, Vogue, Sport Week e molti altre riviste e House Organ. Negli ultimi anni si è maggiormente impegnato nella fotografia d’Arte e le sue opere sono presenti in molte collezioni private in Europa e non solo. E’ stato l’unico fotografo italiano selezionato per Art Masters 2016 a St. Moritz, e uno fra i 100 fotografi italiani presenti nel recente volume realizzato da Nital per celebrare il centenario del prestigioso marchio Nikon.
Attività nell’anno in corso:
Selezionato per la mostra a Palazzo Zenobio di Venezia della Triennale della Fotografia Italiana, dicembre - gennaio 2018.
E’ stato fra i fotografi veneti del ‘900 nella mostra organizzata in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, novembre - gennaio 2018.
Vincitore del premio Sarteano al MIA Photo fair 2018
Mostra a Cortina “Tre letture”, luglio – settembre 2018
In mostra al Castello di Sarteano (SI), luglio - settembre 2018.
Mostra a Cortina “Snowland”, dicembre – aprile 2019
In mostra al “Talvo”, una fra le più antiche case dell’Engadina, Dicembre - Giugno 2019.
Le opere di Stefano Zardini sono presenti in diverse collezioni private di arte contemporanea a:
St. Moritz - Roma - New York - Dusseldorf - Milano - Barcellona - Montecarlo - Bologna - Klosters - Parma - Brescia - Derbyshire - Prato - Zurigo - Parigi - Napoli - Londra - Vienna - Genova - Brentford - Ortisei - Sestriere - Cortina - Capalbio - Bari - Padova - Itaca - Bergamo - Torino - Lugano - Gstaad - Pordenone - Reggio Emilia - Firenze – Mosca - Pechino - Venezia - Engadina - Verona - Hannover - Klagenfurt - Malmö - Aix en Othe – Bruxelles - Kullavik.
Sito: http://stefano-zardini-fotografo.squarespace.com
08
febbraio 2019
Snow Art. Dolomiti Romantiche
Dall'otto febbraio al 07 aprile 2019
fotografia
Location
LAGAZUOI EXPO DOLOMITI
Cortina D'ampezzo, (Belluno)
Cortina D'ampezzo, (Belluno)
Vernissage
8 Febbraio 2019, ore 15
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