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So surreal so pop
La galleria Davico Arte conclude la stagione con una collettiva esplosiva “SO SURREAL SO POP”, due mondi tanto distanti quanto complementari.In mostra le opere di Andrea Berlinghieri, Angelo Barile, Sabino Galante, Tomoko Nagao, Sofia Rondelli e Fabrizio Roccatello.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Davico Arte conclude la stagione con una collettiva esplosiva “SO SURREAL SO POP”, due mondi tanto distanti quanto complementari. In mostra le opere di Andrea Berlinghieri, Angelo Barile, Sabino Galante, Tomoko Nagao, Sofia Rondelli e Fabrizio Roccatello, tutti artisti che giocano, con la loro arte, saltando qua e là tra il surreale e il pop e il pop surreale.
Andrea Berlinghieri nella sua ricerca esplora, attraverso cicli tematici, le relazioni tra mondo onirico e realtà, realizzando opere nelle quali il binomio tecnica - contenuto diventa cifra caratterizzante del suo lavoro.
Angelo Barile ha come tema conduttore il mondo infantile e le sue problematiche nei confronti dell'universo adulto. Si dedica, con la sua pittura, all'indagine della vastità interiore che ognuno di noi ha dentro sopita. La sua vena è decisamente pop surrealista.
Sabino Galante parla dell’uomo che, raffigurato secondo i canoni di bellezza e di perfezione della scultura classica e neoclassica, dialoga con se stesso, o meglio con una sua peculiarità, una sua caratteristica, una sua passione, un suo punto di forza o un suo tallone di Achille, rappresentato da un personaggio di fantasia derivato dal mondo degli gnomi e degli elfi.
Le opere di Tomoko Nagao reinterpretano e rendono cool (“kawaii”) i grandi capolavori dell’arte classica internazionale abbinati ai soggetti delle icone e dei brand presenti nell’immaginario collettivo. Rende “kawaii” le opere dei grandi maestri della storia dell’arte che rivisita e contamina con i brand globali. Le sue opere sono un’allegoria dell’epoca della globalizzazione, raccontata attraverso i suoi simboli e i suoi prodotti.
La poetica di Sofia Rondelli abbraccia il genere fantastico e si fa interprete di figure umane terse di melanconia. Presta un’attenzione sensibile verso la superficie di lavoro in vista di un raggiungimento equilibrato ed armonioso tra materia e forma all’interno della commistione pittorica.
Fabrizio Roccatello vive manipolando il legno e con lui ha un rapporto di profondo rispetto. Entra in sintonia esistenziale con la vera essenza del legno, che si lascia scolpire come cosa mai morta. Il legno diventa l’anima della scultura e acquisisce una valenza magica. Trovare la forma che già esiste dentro la materia richiede una profonda ricerca e il lavoro dello scultore sta nel togliere, per arrivare poi, dove la forma lo porta.
Andrea Berlinghieri nella sua ricerca esplora, attraverso cicli tematici, le relazioni tra mondo onirico e realtà, realizzando opere nelle quali il binomio tecnica - contenuto diventa cifra caratterizzante del suo lavoro.
Angelo Barile ha come tema conduttore il mondo infantile e le sue problematiche nei confronti dell'universo adulto. Si dedica, con la sua pittura, all'indagine della vastità interiore che ognuno di noi ha dentro sopita. La sua vena è decisamente pop surrealista.
Sabino Galante parla dell’uomo che, raffigurato secondo i canoni di bellezza e di perfezione della scultura classica e neoclassica, dialoga con se stesso, o meglio con una sua peculiarità, una sua caratteristica, una sua passione, un suo punto di forza o un suo tallone di Achille, rappresentato da un personaggio di fantasia derivato dal mondo degli gnomi e degli elfi.
Le opere di Tomoko Nagao reinterpretano e rendono cool (“kawaii”) i grandi capolavori dell’arte classica internazionale abbinati ai soggetti delle icone e dei brand presenti nell’immaginario collettivo. Rende “kawaii” le opere dei grandi maestri della storia dell’arte che rivisita e contamina con i brand globali. Le sue opere sono un’allegoria dell’epoca della globalizzazione, raccontata attraverso i suoi simboli e i suoi prodotti.
La poetica di Sofia Rondelli abbraccia il genere fantastico e si fa interprete di figure umane terse di melanconia. Presta un’attenzione sensibile verso la superficie di lavoro in vista di un raggiungimento equilibrato ed armonioso tra materia e forma all’interno della commistione pittorica.
Fabrizio Roccatello vive manipolando il legno e con lui ha un rapporto di profondo rispetto. Entra in sintonia esistenziale con la vera essenza del legno, che si lascia scolpire come cosa mai morta. Il legno diventa l’anima della scultura e acquisisce una valenza magica. Trovare la forma che già esiste dentro la materia richiede una profonda ricerca e il lavoro dello scultore sta nel togliere, per arrivare poi, dove la forma lo porta.
26
giugno 2014
So surreal so pop
Dal 26 giugno al 02 agosto 2014
arte contemporanea
Location
GALLERIA DAVICO
Torino, Galleria Subalpina, 30, (Torino)
Torino, Galleria Subalpina, 30, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10 alle 12.30 e 16 19.30
Vernissage
26 Giugno 2014, ore 18.30
Autore
Curatore