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Soda
Se la soda è l’elemento stabilizzatore del vetro durante la sua lavorazione, può a sua volta – e fino a che punto – essere il vetro l’elemento stabilizzatore dell’opera d’arte contemporanea durante il suo concepimento?
Comunicato stampa
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Venezia, settembre 2019. Nel contesto della settimana annuale dedicata al vetro in Laguna, s’inaugura martedì 10 settembre 2019 presso la galleria Made In Art Gallery la mostra SODA a cura di Alice Bortolazzo, nata da un progetto di Cantiere Corpo Luogo e ospitata nel contesto della terza edizione di The Venice Glass Week.
La mostra resterà aperta per tutta la durata della manifestazione veneziana e propone un espositivo inedito, all’interno del quale gli artisti – Alvise Bittente, Barbara Fragogna, Stefania Mazzola, Chiara Picardi, Eva Z. Schmitt, Eva Chiara Trevisan e Matteo Vettorello – sono invitati a considerare le possibilità concettuali che si celano alla base di una delle leggi chimico-fisiche fondamentali nella produzione del vetro: l’utilizzo della soda. Il carbonato di sodio è infatti il composto che regola lo stato della pasta vitrea durante la sua lavorazione. Più soda viene aggiunta durante la fusione del vetro, più questo si fa “lungo” e tende a raffreddarsi lentamente, permettendo una manipolazione precisa e graduale. Quando è presente meno soda nel composto, invece, questo tende a raffreddarsi rapidamente e ha quindi bisogno di più perizia nella lavorazione; il prodotto finale però risulterà più pulito e duraturo nel tempo, si opacizzerà meno facilmente. La mostra SODA trasla questo postulato nei linguaggi dell’arte contemporanea, rendendolo frutto di riflessione sui punti di incontro/scontro possibili del materiale vitreo con il processo di realizzazione di un’opera d’arte. Se la soda è l’elemento stabilizzatore del vetro durante la sua lavorazione, può a sua volta – e fino a che punto – essere il vetro l’elemento stabilizzatore dell’opera d’arte contemporanea durante il suo concepimento? I lavori di SODA rappresentano l’approdo di indagini personali su limiti e insieme potenzialità, a livello sia simbolico che prettamente materico, del materiale tradizionale veneziano, e spaziano dall’installazione site specific, alla scultura, all’interattività.
“Le opere di SODA indagano equilibri sottili e precari, che si fanno a tratti effimeri e delicati, a tratti scomodi e intricati. Nell’osservarle, ci chiedono di sondare noi stessi un limite, prestando attenzione a dove mettiamo mani, piedi e sguardi. Il risultato, come in una perfetta formula alchemica, è inevitabilmente – e volutamente – sperimentale.” (Alice Bortolazzo)
La mostra resterà aperta per tutta la durata della manifestazione veneziana e propone un espositivo inedito, all’interno del quale gli artisti – Alvise Bittente, Barbara Fragogna, Stefania Mazzola, Chiara Picardi, Eva Z. Schmitt, Eva Chiara Trevisan e Matteo Vettorello – sono invitati a considerare le possibilità concettuali che si celano alla base di una delle leggi chimico-fisiche fondamentali nella produzione del vetro: l’utilizzo della soda. Il carbonato di sodio è infatti il composto che regola lo stato della pasta vitrea durante la sua lavorazione. Più soda viene aggiunta durante la fusione del vetro, più questo si fa “lungo” e tende a raffreddarsi lentamente, permettendo una manipolazione precisa e graduale. Quando è presente meno soda nel composto, invece, questo tende a raffreddarsi rapidamente e ha quindi bisogno di più perizia nella lavorazione; il prodotto finale però risulterà più pulito e duraturo nel tempo, si opacizzerà meno facilmente. La mostra SODA trasla questo postulato nei linguaggi dell’arte contemporanea, rendendolo frutto di riflessione sui punti di incontro/scontro possibili del materiale vitreo con il processo di realizzazione di un’opera d’arte. Se la soda è l’elemento stabilizzatore del vetro durante la sua lavorazione, può a sua volta – e fino a che punto – essere il vetro l’elemento stabilizzatore dell’opera d’arte contemporanea durante il suo concepimento? I lavori di SODA rappresentano l’approdo di indagini personali su limiti e insieme potenzialità, a livello sia simbolico che prettamente materico, del materiale tradizionale veneziano, e spaziano dall’installazione site specific, alla scultura, all’interattività.
“Le opere di SODA indagano equilibri sottili e precari, che si fanno a tratti effimeri e delicati, a tratti scomodi e intricati. Nell’osservarle, ci chiedono di sondare noi stessi un limite, prestando attenzione a dove mettiamo mani, piedi e sguardi. Il risultato, come in una perfetta formula alchemica, è inevitabilmente – e volutamente – sperimentale.” (Alice Bortolazzo)
07
settembre 2019
Soda
Dal 07 al 15 settembre 2019
arte contemporanea
Location
MADE IN ART GALLERY
Venezia, Campiello Dei Lavadori De Lana, 270/d, (Venezia)
Venezia, Campiello Dei Lavadori De Lana, 270/d, (Venezia)
Orario di apertura
Dal martedì al sabato
Dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 18:30
Vernissage
10 Settembre 2019, Dalle 19:00 alle 21:00
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