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Sogni e trasparenze dell’universo femminile
La Mostra Collettiva d’Arte Contemporanea “Sogni e trasparenze dell’universo femminile”, organizzata dall’Associazione Immaginecolore.com e curata da Sabrina Falzone, nasce con lo scopo di delineare l’odierna concezione dell’universo femminile, valorizzandone le peculiarità formali e cromatiche.
Comunicato stampa
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Il tema della mostra è dedicato alla donna, alle sue doti fisiche e virtù morali. Il percorso espositivo diviene, così, un viaggio immaginario nel mondo interiore della donna alla ricerca della sua essenza resa possibile attraverso una pluralità di tecniche mai vista.
L’itinerario artistico si sviluppa nel passaggio graduale dal cromatismo pregnante di Clara Nicese e Margherita Fascione ai raffinati scatti in bianco e nero di Sasha Preve e Irene Scovero, fino ad arrivare all’apice monocromatico raggiunto dalle opere di Giorgia Longo-Turri e Giancarlo Madella Amedei.
Il colore viene oltremodo enfatizzato dalla pittura di Giuseppe Sebastiano Devoti e di Paola Ferraris. Mentre Devoti si proietta nel passato rinascimentale (di cui ne costituisce una testimonianza la nuova ed esilarante rilettura della Gioconda a tinte tanto vivaci quanto inedite), Ferraris si immerge nell’attualità con il suo “Omaggio a Benazir Bhutto” ricordando, in un momento bellico particolarmente delicato, una donna pakistana di grande coraggio, nonché simbolo di democrazia, che il 27 dicembre scorso è stata assassinata dai terroristi.
La forza del carattere femminile emerge in tutta la sua carica erotica negli scatti voluttuosi del fotografo spagnolo Alfredo J. Andres Recuero che immortala una donna audace, dominatrice e aggressiva, piena di sensualità, a cui fa da contraltare la figura femminile proposta da Roberta Lucca che si presenta pudica e composta nella spontaneità del colore, tenue e suggestivo, non senza un rimando all’arte ottocentesca.
Il Nudo artistico è espresso con geniale estro dagli artisti Marco Menghini e Antonio Clemente e rivisitato attraverso una insolita concezione bidimensionale dal pittore portoghese Ricardo Passos e da Margherita Fascione.
Singolari quanto inaspettate analogie presentano due opere in esposizione, provenienti da diverse aree geografiche: la tela “Labirinto” dipinta ad olio da Menghini e l’acrilico intitolato “Maternidadae” della pittrice brasiliana Paula Navarro proveniente dal Portogallo. Entrambe le opere rievocano le forme femminili da un fondo scuro mediante un segno morbido che fonde indissolubilmente la carnalità allo spirito.
Il tema della maternità viene elaborato attraverso la sintesi del segno da Navarro, ora in senso tradizionale e quasi sacrale (come in Devoti), ora in senso dissacrante con la concezione rivoluzionaria di Carlo De Angelis.
Sognano ad occhi chiusi le donne raffigurate da Marta Bernareggi, Clara Nicese e Anita Chieppa, quest’ultima richiama in maniera trascendentale le immagini rituali dell’arte africana tribale con i suoi ritratti, aspirando ad un contatto divino per la ricerca della propria essenza.
Pure lo sguardo artistico di Alessandra Veccia si spinge lontano, posandosi sulle donne africane e analizzandone con attenzione la storia e la cultura.
Su un sottile gioco di trasparenze è imperniata la ricerca fotografica di Barbara Forneris che rivolge il suo sguardo alla donna e ai suoi più intimi pensieri, indagando in profondità le pareti della sua coscienza, percorrendo i reconditi abissi della mente e cogliendo l’impercettibile leggerezza dell’essere come accade, sia pure con un’accezione diversa, negli scatti di Chiara Cerri.
In mostra anche una coppia di paralumi di Sabrina Baldi dal carattere sperimentale e i ritratti femminili di Enzo Casale, sui quali è impressa l’inclemenza della vita e la durezza del quotidiano in un’espressione tanto intensa quanto complessa.
L’itinerario artistico si sviluppa nel passaggio graduale dal cromatismo pregnante di Clara Nicese e Margherita Fascione ai raffinati scatti in bianco e nero di Sasha Preve e Irene Scovero, fino ad arrivare all’apice monocromatico raggiunto dalle opere di Giorgia Longo-Turri e Giancarlo Madella Amedei.
Il colore viene oltremodo enfatizzato dalla pittura di Giuseppe Sebastiano Devoti e di Paola Ferraris. Mentre Devoti si proietta nel passato rinascimentale (di cui ne costituisce una testimonianza la nuova ed esilarante rilettura della Gioconda a tinte tanto vivaci quanto inedite), Ferraris si immerge nell’attualità con il suo “Omaggio a Benazir Bhutto” ricordando, in un momento bellico particolarmente delicato, una donna pakistana di grande coraggio, nonché simbolo di democrazia, che il 27 dicembre scorso è stata assassinata dai terroristi.
La forza del carattere femminile emerge in tutta la sua carica erotica negli scatti voluttuosi del fotografo spagnolo Alfredo J. Andres Recuero che immortala una donna audace, dominatrice e aggressiva, piena di sensualità, a cui fa da contraltare la figura femminile proposta da Roberta Lucca che si presenta pudica e composta nella spontaneità del colore, tenue e suggestivo, non senza un rimando all’arte ottocentesca.
Il Nudo artistico è espresso con geniale estro dagli artisti Marco Menghini e Antonio Clemente e rivisitato attraverso una insolita concezione bidimensionale dal pittore portoghese Ricardo Passos e da Margherita Fascione.
Singolari quanto inaspettate analogie presentano due opere in esposizione, provenienti da diverse aree geografiche: la tela “Labirinto” dipinta ad olio da Menghini e l’acrilico intitolato “Maternidadae” della pittrice brasiliana Paula Navarro proveniente dal Portogallo. Entrambe le opere rievocano le forme femminili da un fondo scuro mediante un segno morbido che fonde indissolubilmente la carnalità allo spirito.
Il tema della maternità viene elaborato attraverso la sintesi del segno da Navarro, ora in senso tradizionale e quasi sacrale (come in Devoti), ora in senso dissacrante con la concezione rivoluzionaria di Carlo De Angelis.
Sognano ad occhi chiusi le donne raffigurate da Marta Bernareggi, Clara Nicese e Anita Chieppa, quest’ultima richiama in maniera trascendentale le immagini rituali dell’arte africana tribale con i suoi ritratti, aspirando ad un contatto divino per la ricerca della propria essenza.
Pure lo sguardo artistico di Alessandra Veccia si spinge lontano, posandosi sulle donne africane e analizzandone con attenzione la storia e la cultura.
Su un sottile gioco di trasparenze è imperniata la ricerca fotografica di Barbara Forneris che rivolge il suo sguardo alla donna e ai suoi più intimi pensieri, indagando in profondità le pareti della sua coscienza, percorrendo i reconditi abissi della mente e cogliendo l’impercettibile leggerezza dell’essere come accade, sia pure con un’accezione diversa, negli scatti di Chiara Cerri.
In mostra anche una coppia di paralumi di Sabrina Baldi dal carattere sperimentale e i ritratti femminili di Enzo Casale, sui quali è impressa l’inclemenza della vita e la durezza del quotidiano in un’espressione tanto intensa quanto complessa.
02
febbraio 2008
Sogni e trasparenze dell’universo femminile
Dal 02 al 16 febbraio 2008
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ARS HABITAT – PALAZZO RATTO-PICASSO
Genova, Via San Luca, 14/4, (Genova)
Genova, Via San Luca, 14/4, (Genova)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-19
Vernissage
2 Febbraio 2008, ore 18.00
Autore
Curatore