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Solaris
La mostra Solaris presenta i lavori di dieci artisti internazionali, molti dei quali espongono per la prima volta in Italia. In un gioco di rimandi continui tra passato e futuro, gli artisti in Solaris tracciano paesaggi immaginari nei quali si muovono creature fantasmatiche, visioni oniriche e forme ipnotiche. Appropriandosi di tradizioni che spaziano dall!arte optical alla psichedelica, dall!architettura modernista al cinema documentario, gli artisti in mostra – tutti più o meno trentenni – esplorano mondi possibili in cui affiorano memorie sepolte e profezie di civiltà future.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Giò Marconi è lieta di annunciare la mostra Solaris, a cura di Cecilia Alemani.
Il titolo della mostra è ispirato all!omonimo romanzo di fantascienza di Stanislav Lem, autore di culto
degli anni Sessanta. Ambientato su un pianeta abitato da un!intelligenza aliena, Solaris narra di un
mondo in cui i desideri si avverano sotto forma di allucinazioni. I ricercatori che vivono nell!orbita di
Solaris sono affetti da una misteriosa psicosi: i loro ricordi più dolorosi, le passioni più dolci e i sensi di
colpa repressi si concretizzano fisicamente sotto forma di “ospiti”, replicanti perfetti degli amori e degli
affetti che gli astronauti hanno abbandonato sulla terra.
La mostra Solaris presenta i lavori di dieci artisti internazionali, molti dei quali espongono per la prima
volta in Italia. In un gioco di rimandi continui tra passato e futuro, gli artisti in Solaris tracciano
paesaggi immaginari nei quali si muovono creature fantasmatiche, visioni oniriche e forme ipnotiche.
Appropriandosi di tradizioni che spaziano dall!arte optical alla psichedelica, dall!architettura
modernista al cinema documentario, gli artisti in mostra – tutti più o meno trentenni – esplorano mondi
possibili in cui affiorano memorie sepolte e profezie di civiltà future.
Accostando i film nostalgici di Rosa Barba – che quest!anno espone alla Biennale di Venezia – alle
rovine desolate di David Maljkovic, mescolando le geometrie frattali di Philippe Decrauzat con le
identità multiple di Ryan Trecartin, la mostra compone un atlante di una nuova geografia del
desiderio. L!americana Lisa Oppenheim presenta una serie di tramonti fotografati da soldati americani
in Iraq, mentre Maria Antelman scruta la superficie della luna non ancora violata dai passi dell!uomo. I
collage di Haris Epaminonda – che ha di recente esposto alla Biennale di Sharjah – ritraggono équipe
di scienziati e speleologi che sondano le profondità della terra.
Un!atmosfera di stupore cosmico pervade la mostra che include più di trenta opere esposte su due
piani della galleria. Nei grandi dipinti di Kerstin Brätsch si materializzano intarsi preziosi di vortici
astratti e immagini auratiche. Nelle serigrafie su lino dell!australiano David Noonan – tra gli artisti
invitati all!ultima Triennale della Tate Britain – si avvicendano volti mascherati e corpi contorti.
Nell!installazione degli americani Lizzie Fitch e Ryan Trecartin esplode un nuovo teatro dell!assurdo in
cui avatar, cloni e altre creature geneticamente modificate cambiano sesso e identità seguendo solo
la traiettoria segreta dei nostri sogni.
Cecilia Alemani e! curatrice indipendente e critica che divide il suo tempo tra Milano e New York, dove
dirige lo spazio non profit X. Recentemente ha lavorato alla mostra *Italics. Arte Italiana tra tradizione
e rivoluzione,1968-2008*, curata da Francesco Bonami a Palazzo Grassi, Venezia (2008) e al
Museum Of Contemporary Art, Chicago (2009). Dal 2007 al 2008, ha lavorato come curatrice dei
progetti speciali di Artissima, Torino. Scrive regolarmente per artforum.com, Mousse e Domus
Il titolo della mostra è ispirato all!omonimo romanzo di fantascienza di Stanislav Lem, autore di culto
degli anni Sessanta. Ambientato su un pianeta abitato da un!intelligenza aliena, Solaris narra di un
mondo in cui i desideri si avverano sotto forma di allucinazioni. I ricercatori che vivono nell!orbita di
Solaris sono affetti da una misteriosa psicosi: i loro ricordi più dolorosi, le passioni più dolci e i sensi di
colpa repressi si concretizzano fisicamente sotto forma di “ospiti”, replicanti perfetti degli amori e degli
affetti che gli astronauti hanno abbandonato sulla terra.
La mostra Solaris presenta i lavori di dieci artisti internazionali, molti dei quali espongono per la prima
volta in Italia. In un gioco di rimandi continui tra passato e futuro, gli artisti in Solaris tracciano
paesaggi immaginari nei quali si muovono creature fantasmatiche, visioni oniriche e forme ipnotiche.
Appropriandosi di tradizioni che spaziano dall!arte optical alla psichedelica, dall!architettura
modernista al cinema documentario, gli artisti in mostra – tutti più o meno trentenni – esplorano mondi
possibili in cui affiorano memorie sepolte e profezie di civiltà future.
Accostando i film nostalgici di Rosa Barba – che quest!anno espone alla Biennale di Venezia – alle
rovine desolate di David Maljkovic, mescolando le geometrie frattali di Philippe Decrauzat con le
identità multiple di Ryan Trecartin, la mostra compone un atlante di una nuova geografia del
desiderio. L!americana Lisa Oppenheim presenta una serie di tramonti fotografati da soldati americani
in Iraq, mentre Maria Antelman scruta la superficie della luna non ancora violata dai passi dell!uomo. I
collage di Haris Epaminonda – che ha di recente esposto alla Biennale di Sharjah – ritraggono équipe
di scienziati e speleologi che sondano le profondità della terra.
Un!atmosfera di stupore cosmico pervade la mostra che include più di trenta opere esposte su due
piani della galleria. Nei grandi dipinti di Kerstin Brätsch si materializzano intarsi preziosi di vortici
astratti e immagini auratiche. Nelle serigrafie su lino dell!australiano David Noonan – tra gli artisti
invitati all!ultima Triennale della Tate Britain – si avvicendano volti mascherati e corpi contorti.
Nell!installazione degli americani Lizzie Fitch e Ryan Trecartin esplode un nuovo teatro dell!assurdo in
cui avatar, cloni e altre creature geneticamente modificate cambiano sesso e identità seguendo solo
la traiettoria segreta dei nostri sogni.
Cecilia Alemani e! curatrice indipendente e critica che divide il suo tempo tra Milano e New York, dove
dirige lo spazio non profit X. Recentemente ha lavorato alla mostra *Italics. Arte Italiana tra tradizione
e rivoluzione,1968-2008*, curata da Francesco Bonami a Palazzo Grassi, Venezia (2008) e al
Museum Of Contemporary Art, Chicago (2009). Dal 2007 al 2008, ha lavorato come curatrice dei
progetti speciali di Artissima, Torino. Scrive regolarmente per artforum.com, Mousse e Domus
26
maggio 2009
Solaris
Dal 26 maggio al 24 luglio 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA GIO’ MARCONI
Milano, Via Alessandro Tadino, 20, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 20, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a sabato 10:30-12:30, 15:30-19:00
Dal 08 giugno al 24 luglio 2009 da lunedì a venerdì 10:30-12:30, 15:30-19:00
Vernissage
26 Maggio 2009, dalle ore 18.00 alle 21.00
Ufficio stampa
CRISTINA PARISET
Autore
Curatore