Quanti sono coloro che saprebbero dire come la crisi ha coinvolto economicamente il mondo dell’arte? Ci giungono notizie di battitori d’asta che giungono a cifre milionarie per pezzi di artisti che il mercato e la fortuna ha reso star e nessun analista può sapere i dati reali del movimento di danaro attorno a piccole e grandi opere. Sicuro è che la valutazione economica di un’opera d’arte è intrinsecamente incerta.
Quanto può costare? Chi decide il prezzo? A partire dall’artista e per finire al compratore, il prezzo diventa sempre più alto e a volte se basso considerato troppo poco sicura la sua “qualità”. Ma resta certamente il fatto che l’arte, se affrontata con criterio, può effettivamente essere una forma di investimento da non sottovalutare, soprattutto per chi punta ad investimenti con respiro a medio-lungo termine
Un’opera d’arte è frutto di studio, ingegno, tecnica, lavoro, tempo, dedizione, talento e istinto.
Per una volta gli artisti decidono che il prezzo lo fanno loro, con lo sconto, purché l’opera possa essere fruita in spazi vivi e non invisibile nell’angolo nascosto di uno studio impegnato con opere in divenire e processi creativi in fermento.
Opere in saldo, dunque, per rinnovo dell’attività creativa.
In questo modo Mara Brioni, Valentina Lasagni, La Signorina Gorza, Claus Laus e Sara Scaramelli ripropongono opere rappresentative del loro percorso artistico, ma non inedite, a prezzo ribassato e avvicinabile da chi generalmente è escluso dal collezionismo per motivi economici, a maggior ragione oggi che la crisi è meno che mai superata nel nostro paese.
In concomitanza con i saldi invernali dei negozi di abbigliamento anche la galleria Skin mette a disposizione una vendita eccezionale e promozionale: non capi di moda, bensì opere d’arte!
Un modo per rendere l’arte accessibile a tutti e meno elittaria.