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Solitudine. E’ tornare a se stessi
mostra collettiva
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Solitudine…
è tornare a se stessi
Una volta la solitudine era un lusso di poche persone
privilegiate: artisti, santi, poeti, intellettuali ecc., oggi, per
l’uomo della civiltà industriale, la solitudine è diventata
sinonimo di malattia sociale. Mai l’essere umano si è sentito
così vicino fisicamente agli altri e così distaccato, così solo, ha
preso coscienza della propria solitudine come incapacità di
comunicare con gli altri. Lavoriamo insieme, viviamo insieme,
viaggiamo insieme, ma non “si è” insieme. Siamo una folla
anonima, siamo diventati numero, scheda, codice. Una
solitudine che addirittura ci spinge, paradossalmente, a
desiderare ed amare la solitudine, cioè la solitudine anche fisica.
Questa solitudine del collettivo, che l'uomo ha sperimentato in
momenti drammatici quali i campi di concentramento, le
guerre, le carceri, gli ospedali, oggi è diventata realtà quasi in
ogni circostanza della vita moderna. Questo tormento l'uomo lo
avverte continuamente, anche in famiglia. Eppure vi sono stati
e vi sono, ad esempio nel mondo dell'arte, esempi di solitudine
"positiva", di solitudine creativa, intesa come momento nel quale
l'artista trova una casa a lui congeniale, un luogo deputato alla
solitudine necessaria per creare le proprie opere, una sorta di
luogo ideale in cui si rifugia. Ed allora, come amava dire
Friedrich W. Nietzsche: "Io ho bisogno della solitudine, voglio
dire del ritorno a me stesso"
è tornare a se stessi
Una volta la solitudine era un lusso di poche persone
privilegiate: artisti, santi, poeti, intellettuali ecc., oggi, per
l’uomo della civiltà industriale, la solitudine è diventata
sinonimo di malattia sociale. Mai l’essere umano si è sentito
così vicino fisicamente agli altri e così distaccato, così solo, ha
preso coscienza della propria solitudine come incapacità di
comunicare con gli altri. Lavoriamo insieme, viviamo insieme,
viaggiamo insieme, ma non “si è” insieme. Siamo una folla
anonima, siamo diventati numero, scheda, codice. Una
solitudine che addirittura ci spinge, paradossalmente, a
desiderare ed amare la solitudine, cioè la solitudine anche fisica.
Questa solitudine del collettivo, che l'uomo ha sperimentato in
momenti drammatici quali i campi di concentramento, le
guerre, le carceri, gli ospedali, oggi è diventata realtà quasi in
ogni circostanza della vita moderna. Questo tormento l'uomo lo
avverte continuamente, anche in famiglia. Eppure vi sono stati
e vi sono, ad esempio nel mondo dell'arte, esempi di solitudine
"positiva", di solitudine creativa, intesa come momento nel quale
l'artista trova una casa a lui congeniale, un luogo deputato alla
solitudine necessaria per creare le proprie opere, una sorta di
luogo ideale in cui si rifugia. Ed allora, come amava dire
Friedrich W. Nietzsche: "Io ho bisogno della solitudine, voglio
dire del ritorno a me stesso"
17
settembre 2010
Solitudine. E’ tornare a se stessi
Dal 17 settembre al 13 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
UGC CINE’ CITE’ 45° N
Moncalieri, Via Fortunato Postiglione, (Torino)
Moncalieri, Via Fortunato Postiglione, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a sabato, dalle 14.00 alle 01.00. Venerdì e sabato, fino le
03.30. Domenica, dalle 10.30 alle 01.30.
Vernissage
17 Settembre 2010, ore 18.30
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