Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Solo in azione 2010
Quarta edizione del festival promosso dall’Associazione Perypezye Urbane e dedicato ai performer solisti. Quest’anno focus sugli artisti residenti in Lombardia, selezionati tramite bando: Andrea Butera, Maria Carpaneto, Ilaria Di Luca, Lucia Mazzi, Tommaso Monza, Eleonora Parrello. Un’occasione per conoscere i performer che contribuiscono ad accrescere il patrimonio performativo della Regione e per riflettere sulle occasioni di visibilità offerte oggi alle nuove generazioni di coreografi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
SOLO IN AZIONE è movimento in azione, finalizzato non alla pura decorazione coreografica, ma all’espressione dell’unicità di chi danza e della sua ricerca.
La rassegna si propone di dare spazio alla forma del solo, rivolgendosi quindi a singoli perfomer, con l’obiettivo di offrire ai partecipanti un proprio spazio di visibilità e di entrare a conoscenza dello stato della ricerca all’interno delle arti performative a Milano e in Lombardia.
L’edizione 2010 si concentra proprio sui performer residenti in Lombardia, offrendo, da un lato, un momento privilegiato di visibilità ad artisti, in molti casi giovani, che difficilmente hanno a disposizione occasioni d’incontro con il pubblico, dall’altro dando agli spettatori la possibilità di conoscere la multiforme offerta di danza in Lombardia.
Da tempo si parla di qualità come filtro di selezione nelle tante forme di cui la danza contemporanea si caratterizza. Ma chi decide i criteri di qualità? Noi crediamo che sia il pubblico, fruitore ultimo dell’opera coreografica e performativa, l’unico giudice ammissibile.
SOLO IN AZIONE è dunque qualcosa più di un festival, coinvolgendo il pubblico in un’occasione di scambio diretto con i performer e incoraggiando gli artisti ad esprimere un proprio pensiero su ciò che riguarda il problema della visibilità e su come accrescere la fiducia nel danzatore contemporaneo.
Alla domanda “La ricerca nell’ambito della danza contemporanea lombarda sta producendo nuovi lavori?” SOLO IN AZIONE risponde: Sì, la danza contemporanea in Lombardia è viva e vegeta e, se negli spazi milanesi e lombardi è poco visibile, questo sembra essere più legato a una mancanza da parte di programmatori e operatori, che all’assenza o alla scarsa qualità di progetti artistici nati in questo territorio.
Informazioni
Date e orari
7 e 8 luglio 2010 ore 21.00
Luogo
Studio28, via Moretto da Brescia, 28 Milano
Bus 61, tram 5, MM2 Piola
Ingresso:
3 € + 2 € quota associativa. Ingresso gratuito per under 35 (con 2 € quota associativa).
Prenotazione obbligatoria: info@perypezyeurbane.org o 02 36559296
CALENDARIO
7 Luglio
Andrea Butera – PER FOR MAN ce (Manifesto per artista in cassa integrazione)
Eleonora Parrello – Che dove? / Esercizio
Ilaria Di Luca – Gravitatemente
8 Luglio
Tommaso Monza – Fra le mie dita rotte
Maria Carpaneto - Aerial
Lucia Mazzi - Tuffo
GLI ARTISTI, I LORO LAVORI, IL LORO PENSIERO
Andrea Butera – PER FOR MAN ce (Manifesto per artisti in cassa integrazione)
Andrea è un artista che trova nell’happening la matrice per i suoi interventi performativi, in cui unisce sapientemente e coraggiosamente i linguaggi delle performaing arts e delle arti visive. "Per for man ce" è il quarto capitolo tratto dal progetto Manifesto per artista in cassa integrazione: una breve riflessione sul processo creativo e sulle dinamiche della performing art, in tempo di crisi. Problematiche, imprevisti ed impedimenti diventano spunti per la dimensione creativa e gli ostacoli diventano così appigli originali su cui e con cui giocare, senza prendersi troppo sul serio.
Il suo pensiero sulla visibilità:
Sembra che la visibilità si sia concentrata solo su grandi rassegne (Uovo, Exister, Danae per quanto riguarda Milano) e che tali eventi siano gli unici in grado di offrire visibilità adeguata e un pubblico numeroso. Se si vanno invece a vedere le piccole proposte singole all'interno di alcune stagioni (Pim, Out-Off, Crt) capita di scontrarsi troppo spesso con platee deserte. C'è anche da sottolineare il fatto che né le rassegne che funzionano, né i teatri che promuovono alcuni progetti di danza/ricerca sono particolarmente disponibili verso le proposte giovani e la cosa si aggrava soprattutto se sei italiano (e non hai studiato all'estero)…o se non hai parenti registi.
Eleonora Parrello – Che dove? / Esercizio
Eleonora, proveniente dal filone della ricerca della danza sensibile, dalla tecnica release e dall’improvvisazione, presenta un lavoro sottile, in cui un personaggio circondato da voci che rimandano a una situazione di festa (un party) si nasconde e si svela: il suo lavoro è un’indagine tra le pieghe del visibile e dell’invisibile, tra ciò che attraverso il corpo si vede e si mostra volentieri e ciò che non si vede né si mostra o si nasconde.
Il suo pensiero sulla fiducia:
Se penso alla questione della visibilità, mi vengono in mente le parole scelta, responsabilità, trasformazione, condivisione, percorso, tappa, confronto.
A dispetto della miseria culturale e artistica cui ci ha abituati il nostro Paese, mi vengono in mente le possibilità concrete di creare luoghi e spazi che siano sostegno alla pratica artistica, luoghi in cui la ‘visibilità’ possa essere un momento reale di confronto in un’ottica di scambio e crescita culturale. Mi vengono in mente dunque, per esempio, le tappe e le prove aperte di una creazione artistica, necessarie per tenere accesa la luce e la direzione del lavoro che si sta portando avanti.
Per me quindi la questione della visibilità non è tanto la mancanza di conoscenza da parte del ‘vasto’ pubblico circa cosa è la danza contemporanea.
Ilaria Di Luca – Gravitatemente
Ilaria è una danzatrice esordiente, che ha da poco terminato i suoi studi al CIMD, guidato da Franca Ferrari, ed è proprio qui che è nato il suo lavoro, uno studio sulla gravità, su quella sottile linea di mobilità che ci permettere (o ci impedisce) di andare avanti. Un lavoro che mette in risalto quella vena informale e concettuale che anima la danza contemporanea degli ultimi decenni.
Il suo pensiero sulla fiducia:
Se non sentiamo fiducia nel mondo che ci circonda la sfiducia si proietta in noi stessi ed è l'inizio della fine di molti sogni...
[…] Ritengo infine fondamentale la questione più meramente lavorativa. Noi giovani abbiamo voglia e necessità di iniziare a lavorare, ricevere un compenso per il nostro lavoro. Continuare a formarsi è importante ma dopo tanti anni di studio non si può più rimanere nell'ottica del “percorso formativo”, bisogna invece entrare in un'ottica di borsa di studio o di lavoro. E' una questione fondamentale a livello di professionalità, dignità e autonomia. Per non tornare a porsi la tormentosa domanda “E ora come faccio?”.
Tommaso Monza – Fra le mie dita rotte
Artista poliedrico, Tommaso nasce come artista visivo (formatosi all’Accademia di Brera), collabora successivamente come danzatore con Abbondanza/Bertoni e con Ambra Senatore e pubblica un libro di racconti. Il suo lavoro presenta la vita di 4 fantasmi, intrappolati nell’illusione di strutture linguistiche sempre più astratte. Un lavoro che s’interroga sul nostro grado di percepire la realtà con i mezzi del corpo.
Il suo pensiero sulla visibilità:
La visibilità è fatta di due componenti: il primo si offre allo sguardo e l’altro osserva. La natura del primo è fragile, dubbiosa, sempre fatta di un’insicurezza di base che spesso porta a dover accettare compromessi, e meno se ne accettano, più si è simili alle stelle alpine: belli, robusti ma in luoghi inaccessibili ai più.
Maria Carpaneto - Aerial
Maria, formatasi alla Scuola Paolo Grassi di Milano, e successivamente negli Stati Uniti e in Francia, presenta un lavoro molto ironico sulla gestualità, i movimenti quotidiani che si trovano a trasformarsi, irretiti da una musica che ne guida la metamorfosi, in segni, espressioni, passioni: una gestualità che nasce dal quotidiano e va verso l’astrazione (o anche il contrario).
Il suo pensiero sulla fiducia:
Mah! La fiducia… come fare ad accrescerla… Far capire alla società che è un lavoro, una professione e non un passatempo. Agire forse più dal basso nelle scuole, nei luoghi pubblici di fruizione quotidiana.
Lucia Mazzi - Tuffo
Lucia è una di quelle danzatrici che ha approfondito il proprio percorso formativo alla corte di Anna Theresa De Keersmaker, Wim Vandekeybus e Joanne Leighton, a Bruxelles, dove ha appreso quel vigore e quella naturalezza nel movimento che le sono proprie. Di ritorno in Italia ha fondato una sua compagnia e ha avviato collaborazioni con diverse realtà italiane (Aldes, Michele Di Stefano, Teatro delle Moire, Lische). Il suo lavoro, Tuffo, ha come intento quello di scomporre, estrapolare, rielaborare, interrompere, fluidificare, svuotare e riempire il movimento. Il video, presente nella performance, evoca un percorso creativo in cui l’assenza di una linea narrativa lascia spazio alla libera suggestione dell’immagine.
Il suo pensiero sulla fiducia:
Al tema della determinazione si accompagna quello della fiducia, la fiducia cresce insieme alla consapevolezza che lo strumento espressivo della danza porti in sé una grande ricchezza. La danza è voce dell’ineffabile…questo “focus” può, per certi aspetti, colmare il vuoto che la realtà delle istituzioni ci prospetta e riportarci alle motivazioni più vere e più semplici del “fare danza”…
La rassegna si propone di dare spazio alla forma del solo, rivolgendosi quindi a singoli perfomer, con l’obiettivo di offrire ai partecipanti un proprio spazio di visibilità e di entrare a conoscenza dello stato della ricerca all’interno delle arti performative a Milano e in Lombardia.
L’edizione 2010 si concentra proprio sui performer residenti in Lombardia, offrendo, da un lato, un momento privilegiato di visibilità ad artisti, in molti casi giovani, che difficilmente hanno a disposizione occasioni d’incontro con il pubblico, dall’altro dando agli spettatori la possibilità di conoscere la multiforme offerta di danza in Lombardia.
Da tempo si parla di qualità come filtro di selezione nelle tante forme di cui la danza contemporanea si caratterizza. Ma chi decide i criteri di qualità? Noi crediamo che sia il pubblico, fruitore ultimo dell’opera coreografica e performativa, l’unico giudice ammissibile.
SOLO IN AZIONE è dunque qualcosa più di un festival, coinvolgendo il pubblico in un’occasione di scambio diretto con i performer e incoraggiando gli artisti ad esprimere un proprio pensiero su ciò che riguarda il problema della visibilità e su come accrescere la fiducia nel danzatore contemporaneo.
Alla domanda “La ricerca nell’ambito della danza contemporanea lombarda sta producendo nuovi lavori?” SOLO IN AZIONE risponde: Sì, la danza contemporanea in Lombardia è viva e vegeta e, se negli spazi milanesi e lombardi è poco visibile, questo sembra essere più legato a una mancanza da parte di programmatori e operatori, che all’assenza o alla scarsa qualità di progetti artistici nati in questo territorio.
Informazioni
Date e orari
7 e 8 luglio 2010 ore 21.00
Luogo
Studio28, via Moretto da Brescia, 28 Milano
Bus 61, tram 5, MM2 Piola
Ingresso:
3 € + 2 € quota associativa. Ingresso gratuito per under 35 (con 2 € quota associativa).
Prenotazione obbligatoria: info@perypezyeurbane.org o 02 36559296
CALENDARIO
7 Luglio
Andrea Butera – PER FOR MAN ce (Manifesto per artista in cassa integrazione)
Eleonora Parrello – Che dove? / Esercizio
Ilaria Di Luca – Gravitatemente
8 Luglio
Tommaso Monza – Fra le mie dita rotte
Maria Carpaneto - Aerial
Lucia Mazzi - Tuffo
GLI ARTISTI, I LORO LAVORI, IL LORO PENSIERO
Andrea Butera – PER FOR MAN ce (Manifesto per artisti in cassa integrazione)
Andrea è un artista che trova nell’happening la matrice per i suoi interventi performativi, in cui unisce sapientemente e coraggiosamente i linguaggi delle performaing arts e delle arti visive. "Per for man ce" è il quarto capitolo tratto dal progetto Manifesto per artista in cassa integrazione: una breve riflessione sul processo creativo e sulle dinamiche della performing art, in tempo di crisi. Problematiche, imprevisti ed impedimenti diventano spunti per la dimensione creativa e gli ostacoli diventano così appigli originali su cui e con cui giocare, senza prendersi troppo sul serio.
Il suo pensiero sulla visibilità:
Sembra che la visibilità si sia concentrata solo su grandi rassegne (Uovo, Exister, Danae per quanto riguarda Milano) e che tali eventi siano gli unici in grado di offrire visibilità adeguata e un pubblico numeroso. Se si vanno invece a vedere le piccole proposte singole all'interno di alcune stagioni (Pim, Out-Off, Crt) capita di scontrarsi troppo spesso con platee deserte. C'è anche da sottolineare il fatto che né le rassegne che funzionano, né i teatri che promuovono alcuni progetti di danza/ricerca sono particolarmente disponibili verso le proposte giovani e la cosa si aggrava soprattutto se sei italiano (e non hai studiato all'estero)…o se non hai parenti registi.
Eleonora Parrello – Che dove? / Esercizio
Eleonora, proveniente dal filone della ricerca della danza sensibile, dalla tecnica release e dall’improvvisazione, presenta un lavoro sottile, in cui un personaggio circondato da voci che rimandano a una situazione di festa (un party) si nasconde e si svela: il suo lavoro è un’indagine tra le pieghe del visibile e dell’invisibile, tra ciò che attraverso il corpo si vede e si mostra volentieri e ciò che non si vede né si mostra o si nasconde.
Il suo pensiero sulla fiducia:
Se penso alla questione della visibilità, mi vengono in mente le parole scelta, responsabilità, trasformazione, condivisione, percorso, tappa, confronto.
A dispetto della miseria culturale e artistica cui ci ha abituati il nostro Paese, mi vengono in mente le possibilità concrete di creare luoghi e spazi che siano sostegno alla pratica artistica, luoghi in cui la ‘visibilità’ possa essere un momento reale di confronto in un’ottica di scambio e crescita culturale. Mi vengono in mente dunque, per esempio, le tappe e le prove aperte di una creazione artistica, necessarie per tenere accesa la luce e la direzione del lavoro che si sta portando avanti.
Per me quindi la questione della visibilità non è tanto la mancanza di conoscenza da parte del ‘vasto’ pubblico circa cosa è la danza contemporanea.
Ilaria Di Luca – Gravitatemente
Ilaria è una danzatrice esordiente, che ha da poco terminato i suoi studi al CIMD, guidato da Franca Ferrari, ed è proprio qui che è nato il suo lavoro, uno studio sulla gravità, su quella sottile linea di mobilità che ci permettere (o ci impedisce) di andare avanti. Un lavoro che mette in risalto quella vena informale e concettuale che anima la danza contemporanea degli ultimi decenni.
Il suo pensiero sulla fiducia:
Se non sentiamo fiducia nel mondo che ci circonda la sfiducia si proietta in noi stessi ed è l'inizio della fine di molti sogni...
[…] Ritengo infine fondamentale la questione più meramente lavorativa. Noi giovani abbiamo voglia e necessità di iniziare a lavorare, ricevere un compenso per il nostro lavoro. Continuare a formarsi è importante ma dopo tanti anni di studio non si può più rimanere nell'ottica del “percorso formativo”, bisogna invece entrare in un'ottica di borsa di studio o di lavoro. E' una questione fondamentale a livello di professionalità, dignità e autonomia. Per non tornare a porsi la tormentosa domanda “E ora come faccio?”.
Tommaso Monza – Fra le mie dita rotte
Artista poliedrico, Tommaso nasce come artista visivo (formatosi all’Accademia di Brera), collabora successivamente come danzatore con Abbondanza/Bertoni e con Ambra Senatore e pubblica un libro di racconti. Il suo lavoro presenta la vita di 4 fantasmi, intrappolati nell’illusione di strutture linguistiche sempre più astratte. Un lavoro che s’interroga sul nostro grado di percepire la realtà con i mezzi del corpo.
Il suo pensiero sulla visibilità:
La visibilità è fatta di due componenti: il primo si offre allo sguardo e l’altro osserva. La natura del primo è fragile, dubbiosa, sempre fatta di un’insicurezza di base che spesso porta a dover accettare compromessi, e meno se ne accettano, più si è simili alle stelle alpine: belli, robusti ma in luoghi inaccessibili ai più.
Maria Carpaneto - Aerial
Maria, formatasi alla Scuola Paolo Grassi di Milano, e successivamente negli Stati Uniti e in Francia, presenta un lavoro molto ironico sulla gestualità, i movimenti quotidiani che si trovano a trasformarsi, irretiti da una musica che ne guida la metamorfosi, in segni, espressioni, passioni: una gestualità che nasce dal quotidiano e va verso l’astrazione (o anche il contrario).
Il suo pensiero sulla fiducia:
Mah! La fiducia… come fare ad accrescerla… Far capire alla società che è un lavoro, una professione e non un passatempo. Agire forse più dal basso nelle scuole, nei luoghi pubblici di fruizione quotidiana.
Lucia Mazzi - Tuffo
Lucia è una di quelle danzatrici che ha approfondito il proprio percorso formativo alla corte di Anna Theresa De Keersmaker, Wim Vandekeybus e Joanne Leighton, a Bruxelles, dove ha appreso quel vigore e quella naturalezza nel movimento che le sono proprie. Di ritorno in Italia ha fondato una sua compagnia e ha avviato collaborazioni con diverse realtà italiane (Aldes, Michele Di Stefano, Teatro delle Moire, Lische). Il suo lavoro, Tuffo, ha come intento quello di scomporre, estrapolare, rielaborare, interrompere, fluidificare, svuotare e riempire il movimento. Il video, presente nella performance, evoca un percorso creativo in cui l’assenza di una linea narrativa lascia spazio alla libera suggestione dell’immagine.
Il suo pensiero sulla fiducia:
Al tema della determinazione si accompagna quello della fiducia, la fiducia cresce insieme alla consapevolezza che lo strumento espressivo della danza porti in sé una grande ricchezza. La danza è voce dell’ineffabile…questo “focus” può, per certi aspetti, colmare il vuoto che la realtà delle istituzioni ci prospetta e riportarci alle motivazioni più vere e più semplici del “fare danza”…
07
luglio 2010
Solo in azione 2010
Dal 07 all'otto luglio 2010
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
STUDIO28
Milano, Via Moretto Da Brescia, 28, (Milano)
Milano, Via Moretto Da Brescia, 28, (Milano)
Biglietti
3 € + 2 € quota associativa. Ingresso gratuito per under 35 (con 2 € quota associativa).
Prenotazione obbligatoria
Vernissage
7 Luglio 2010, ore 21
Sito web
www.perypezyeurbane.org
Autore