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Solveig Cogliani
Mostra personale
Comunicato stampa
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Un inedito ritratto
"Solveig..........La sua pittura la riflette. E’ una pittura forte,
coscienziosa, ancorata alla realtà dell’immagine, ma trasfigurata dalle
sensazioni emotive che la realtà stessa le provoca, una pittura che non
potrebbe definirsi “femminile” come spesso accade quando è collegata al
sesso gentile, non risultato di una ricerca estetica fine a se stessa, se
non inconsciamente, ma sempre prodotto di un’attenta osservazione dei
luoghi e delle persone che ne sono protagonisti, o del significato che gli
uni e le altre assumono ai suoi occhi. I ragazzi della sua “piazza di
Ispica” sono suggeriti e non individuabili contro l’accecante bianco della
facciata della chiesa, un funerale è simbolizzato da una cascata di fiori
che ne sottolinea l’aspetto rituale (ed il rosso dei fiori anima il
fondale bianco contro cui si stagliano), negli “stemmi e segni di
Siracusa” antichi caratteri ebraici si accompagnano a raffigurazioni
araldiche nell’intento di rappresentare la coesistenza di culture diverse,
il lago di Vico appartiene alla storia della sua vita avendo un suo punto
fermo di residenza a Ronciglione che adesso la ospita in un suo centro
culturale per un’esposizione di acrilici in massima parte inediti, la
donna dalle forme opulenti e sensuali del suo “Maxxi” in un tripudio di
colori e movimento è un inno al giubilo ed all’esultanza nato come
reazione personale all’asettica presentazione in bianco e nero del nuovo
museo del secolo a Roma, la palma-femmina è un’ironica raffigurazione di
una vezzosa femminilità vegetale che gioca sulla ricchezza della tavolozza
in questo caso adoperata, e così via. Una produzione varia, che vaga
dalla realtà del quartiere San Lorenzo dove l’artista ha il suo studio
alle atmosfere lacustri che l’accolgono nel fine settimana, dai frequenti
soggiorni estivi nella Sicilia degli antenati ai viaggi mentali suggeriti
da incontri con persone e luoghi di ordinaria o inattesa frequentazione, è
questa la pittura di Solveig Cogliani, che ad un critico d’arte o ad un
artista sarà dato investigare professionalmente e che io da parte mia mi
limito a “raccontare” avvicinandola alla personalità dell’artista. Che mi
piace, per essere così com’è, diretta e motivata, duttile nelle sue
scelte, sicura di sé ma pronta al confronto, continuamente alla ricerca e
soprattutto ricca di entusiasmo e vitalità. Se dovessi esprimere un parere
personale sul suo modo di “fare arte”, non esiterei a dirle che le sue
tele giocate su tavolozze dominate dal bianco con affronti di campiture
scure e spesso confinanti con il nero o il blu notte sono le opere alle
quali io sono maggiormente sensibile, e che se dovessi seguirla nel suo
peregrinare da un luogo all’altro mi piacerebbe incontrarla in una delle
sue piazze, romane o sicule, anziché sulla riva di un lago o di fronte ad
un monumento. E’ semplicemente questione di gusti, l’importante è che
queste parole (ammesso che vengano lette, perché oggi si legge sempre
meno, ed un’idea sarebbe quella di presentare un pittore con un fumetto,
vale a dire con immagini) suscitino nel lettore la curiosità di conoscere
l’opera di Solveig Cogliani e l’ interesse a seguirne lo sviluppo e la
crescita fino a quella raggiunta maturità che l’aspetta.
Carmine Siniscalco
gennaio 2010
"Solveig..........La sua pittura la riflette. E’ una pittura forte,
coscienziosa, ancorata alla realtà dell’immagine, ma trasfigurata dalle
sensazioni emotive che la realtà stessa le provoca, una pittura che non
potrebbe definirsi “femminile” come spesso accade quando è collegata al
sesso gentile, non risultato di una ricerca estetica fine a se stessa, se
non inconsciamente, ma sempre prodotto di un’attenta osservazione dei
luoghi e delle persone che ne sono protagonisti, o del significato che gli
uni e le altre assumono ai suoi occhi. I ragazzi della sua “piazza di
Ispica” sono suggeriti e non individuabili contro l’accecante bianco della
facciata della chiesa, un funerale è simbolizzato da una cascata di fiori
che ne sottolinea l’aspetto rituale (ed il rosso dei fiori anima il
fondale bianco contro cui si stagliano), negli “stemmi e segni di
Siracusa” antichi caratteri ebraici si accompagnano a raffigurazioni
araldiche nell’intento di rappresentare la coesistenza di culture diverse,
il lago di Vico appartiene alla storia della sua vita avendo un suo punto
fermo di residenza a Ronciglione che adesso la ospita in un suo centro
culturale per un’esposizione di acrilici in massima parte inediti, la
donna dalle forme opulenti e sensuali del suo “Maxxi” in un tripudio di
colori e movimento è un inno al giubilo ed all’esultanza nato come
reazione personale all’asettica presentazione in bianco e nero del nuovo
museo del secolo a Roma, la palma-femmina è un’ironica raffigurazione di
una vezzosa femminilità vegetale che gioca sulla ricchezza della tavolozza
in questo caso adoperata, e così via. Una produzione varia, che vaga
dalla realtà del quartiere San Lorenzo dove l’artista ha il suo studio
alle atmosfere lacustri che l’accolgono nel fine settimana, dai frequenti
soggiorni estivi nella Sicilia degli antenati ai viaggi mentali suggeriti
da incontri con persone e luoghi di ordinaria o inattesa frequentazione, è
questa la pittura di Solveig Cogliani, che ad un critico d’arte o ad un
artista sarà dato investigare professionalmente e che io da parte mia mi
limito a “raccontare” avvicinandola alla personalità dell’artista. Che mi
piace, per essere così com’è, diretta e motivata, duttile nelle sue
scelte, sicura di sé ma pronta al confronto, continuamente alla ricerca e
soprattutto ricca di entusiasmo e vitalità. Se dovessi esprimere un parere
personale sul suo modo di “fare arte”, non esiterei a dirle che le sue
tele giocate su tavolozze dominate dal bianco con affronti di campiture
scure e spesso confinanti con il nero o il blu notte sono le opere alle
quali io sono maggiormente sensibile, e che se dovessi seguirla nel suo
peregrinare da un luogo all’altro mi piacerebbe incontrarla in una delle
sue piazze, romane o sicule, anziché sulla riva di un lago o di fronte ad
un monumento. E’ semplicemente questione di gusti, l’importante è che
queste parole (ammesso che vengano lette, perché oggi si legge sempre
meno, ed un’idea sarebbe quella di presentare un pittore con un fumetto,
vale a dire con immagini) suscitino nel lettore la curiosità di conoscere
l’opera di Solveig Cogliani e l’ interesse a seguirne lo sviluppo e la
crescita fino a quella raggiunta maturità che l’aspetta.
Carmine Siniscalco
gennaio 2010
31
gennaio 2010
Solveig Cogliani
Dal 31 gennaio al 14 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLE MAESTRANZE
Ronciglione, Via Roma, 41, (Viterbo)
Ronciglione, Via Roma, 41, (Viterbo)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 17,00 - 19,00
sabato e domenica 10,30 - 13 - 17,00 - 19,00
Vernissage
31 Gennaio 2010, ore 10.30
Autore