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Somaini in America
La mostra inaugura la nuova sede della Fondazione Francesco Somaini e lo fa con un’importante personale dello scultore che approfondisce la ricognizione sulla fortuna riscontrata dalla sua opera negli Stati Uniti per circa un ventennio, a partire dalla fine degli anni Cinquanta.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lo scorso 8 settembre la Fondazione Francesco Somaini Scultore ha inaugurato la sua nuova sede di Corso di Porta Vigentina, e con questa ha dato il via anche all’attività espositiva con un'importante personale dello scultore che approfondisce la ricognizione sulla fortuna riscontrata dalla sua opera negli Stati Uniti per circa un ventennio, a partire dalla fine degli anni Cinquanta.
Nel 1959 Somaini riceve infatti il premio come migliore scultore straniero alla Biennale di San Paolo del Brasile e nel 1960 tiene la sua prima personale all'Istituto Italiano di Cultura di New York, organizzata dalla Galleria Odyssia e presentata da Giulio Carlo Argan, che raccoglie opere prestate da collezionisti americani. La selezione, curata da Luisa Somaini e Francesco Tedeschi, propone una ventina di sculture datate tra il 1952 e il 1976, che insieme ad alcuni disegni e fotomontaggi ripercorrono quella grande stagione. Tra queste, alcuni esemplari delle Proposte per un monumento, delle Verticali, delle Orizzontali e delle Oblique, delle successive Memorie dell'Apocalisse, dei Racconti e delle Figure di fuoco: motivi tra i più amati dal collezionismo americano. Tra i lavori esposti, provenienti dall'Archivio del Maestro, da collezioni private e dalla Galleria Open Art, figurano anche alcuni esemplari delle serie avviate da Somaini dopo la stagione informale, come le Cadute dell'uomo, i Da Sotto e le Carnificazioni di un'architettura. Motivi legati alla riflessione sul rapporto tra scultura e contesto urbano, innescata dal contatto con la cultura americana durante i numerosi viaggi compiuti negli Stati Uniti e maturata nel corso delle esperienze di collaborazione con gli architetti, che lo conducono nel 1970 alla realizzazione di opere monumentali per le città di Atlanta, Baltimora e Rochester.
Arricchisce il percorso espositivo una accurata raccolta di immagini che documentano la fortuna dell’opera di Somaini nel collezionismo americano, attraverso la presentazione delle raccolte dei maggiori musei e istituzioni statunitensi. Basti citare il Moma, che acquisisce opere di Somaini tramite le donazioni della famiglia Rockefeller e dell'architetto Philip Johnson, il Detroit Institute of Arts, oggetto della donazione di Lydia Winston Malbin, oltre al Kreeger Museum e all'Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington.
La mostra, realizzata dalla Fondazione Somaini in collaborazione con la Galleria Open Art di Prato, è accompagnata da un catalogo bilingue (MF Edizioni, Signa/FI) con un testo di Francesco Tedeschi, una approfondita antologia critica e apparati biobibliografici. Inoltre contestualmente alla mostra è stato pubblicato da Skira il Catalogo ragionato della scultura di Francesco Somaini a cura di Enrico Crispolti e Luisa Somaini, un’opera monumentale e ad oggi la più completa e avanzata pubblicazione esistente su questo fondamentale aspetto dell’opera dell’artista.
Nel 1959 Somaini riceve infatti il premio come migliore scultore straniero alla Biennale di San Paolo del Brasile e nel 1960 tiene la sua prima personale all'Istituto Italiano di Cultura di New York, organizzata dalla Galleria Odyssia e presentata da Giulio Carlo Argan, che raccoglie opere prestate da collezionisti americani. La selezione, curata da Luisa Somaini e Francesco Tedeschi, propone una ventina di sculture datate tra il 1952 e il 1976, che insieme ad alcuni disegni e fotomontaggi ripercorrono quella grande stagione. Tra queste, alcuni esemplari delle Proposte per un monumento, delle Verticali, delle Orizzontali e delle Oblique, delle successive Memorie dell'Apocalisse, dei Racconti e delle Figure di fuoco: motivi tra i più amati dal collezionismo americano. Tra i lavori esposti, provenienti dall'Archivio del Maestro, da collezioni private e dalla Galleria Open Art, figurano anche alcuni esemplari delle serie avviate da Somaini dopo la stagione informale, come le Cadute dell'uomo, i Da Sotto e le Carnificazioni di un'architettura. Motivi legati alla riflessione sul rapporto tra scultura e contesto urbano, innescata dal contatto con la cultura americana durante i numerosi viaggi compiuti negli Stati Uniti e maturata nel corso delle esperienze di collaborazione con gli architetti, che lo conducono nel 1970 alla realizzazione di opere monumentali per le città di Atlanta, Baltimora e Rochester.
Arricchisce il percorso espositivo una accurata raccolta di immagini che documentano la fortuna dell’opera di Somaini nel collezionismo americano, attraverso la presentazione delle raccolte dei maggiori musei e istituzioni statunitensi. Basti citare il Moma, che acquisisce opere di Somaini tramite le donazioni della famiglia Rockefeller e dell'architetto Philip Johnson, il Detroit Institute of Arts, oggetto della donazione di Lydia Winston Malbin, oltre al Kreeger Museum e all'Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington.
La mostra, realizzata dalla Fondazione Somaini in collaborazione con la Galleria Open Art di Prato, è accompagnata da un catalogo bilingue (MF Edizioni, Signa/FI) con un testo di Francesco Tedeschi, una approfondita antologia critica e apparati biobibliografici. Inoltre contestualmente alla mostra è stato pubblicato da Skira il Catalogo ragionato della scultura di Francesco Somaini a cura di Enrico Crispolti e Luisa Somaini, un’opera monumentale e ad oggi la più completa e avanzata pubblicazione esistente su questo fondamentale aspetto dell’opera dell’artista.
22
ottobre 2021
Somaini in America
Dal 22 ottobre 2021 al 31 marzo 2022
arte contemporanea
Location
Fondazione Francesco Somaini Scultore
Milano, Corso di Porta Vigentina, 31, (MI)
Milano, Corso di Porta Vigentina, 31, (MI)
Orario di apertura
Giovedì-venerdì, ore 10.00-17.00
Sabato, ore 10.00-13.00
Negli altri giorni è possibile concordare un appuntamento, scrivendo a
fondazione.somaini@gmail.com
Ufficio stampa
Maria Chiara Salvanelli Press Office & Communication
Autore
Curatore