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SomMario
“SomMario” è un piccolo riassunto delle mostre personali che si sono susseguite nella piccola galleria della Apocryphalgallery, ventuno tra artisti e critici, su invito di Mario Nalli, hanno scelto di aderire al suo progetto social. Solo su instagram: @apocryphalgallery
Comunicato stampa
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“SomMario” é un piccolo riassunto delle mostre personali che si sono susseguite nella piccola galleria della Apocryphalgallery e come ci descrive bene Carmelo Cipriani:
Ventuno tra artisti e critici, su invito di Mario Nalli, hanno scelto di aderire al suo progetto social e, muovendosi tra tangibilità del prodotto ed etereità del contatto (ma non del confronto), hanno dato il loro personale contributo alle questioni in campo. Non è un caso che la stagione espositiva abbia avuto inizio con la mostra "Hay que caminar..." di Ak2deru, introdotta da un testo critico di Ruggero Barberi e intervallata dalla residenza in lockdown di Jan Farn Chi, accompagnata da un testo critico di Claudia Quintieri. Il titolo della mostra, a prescindere dal riferimento specifico alle opere di Ak2deru e ai valori di cui sono foriere, ha costituito quasi un monito, un'avvertenza sulla complessità (e forse pericolosità) del progetto che si stava per intraprendere. La posta in gioco era alta: veicolare l'opera d'arte e il sacrale contatto con essa attraverso l'imperiosa freddezza del web, di per sé spersonalizzante.
Alla prima esposizione hanno fatto seguito altre dieci personali: "Gravitas" di Federico Mazza (testo critico di Luca Arnaudo), "Altro Tempo" di Michele De Luca (testo critico di Luca Pietro Nicoletti), "Album" di Marco Colazzo (accompagnata da una poesia dello stesso artista), "Poligonie" di Claudia Quintieri (testo critico di Donatella Pinocci), "Sensi e Natura" di Nicola Spezzano (testo critico di Anna Cochetti), "Le poetiche del pensiero" di Bruno Mangiaterra (testo critico di Mariano Apa), "A walk in time" di Gianfranco Basso (testo critico di Francesco Paolo del Re), "La Ferita" di Paolo Coteni (testo critico di Giuseppe Chiari), "Una gita fuori porta" di Giulio Zanet (testo critico di Francesca Pergreffi), "Fragmentos" di Alessandra Di Francesco (testo critico di Lorenzo Canova). Mostre che si sono susseguite a ritmo serrato, con cadenza quindicinale, privilegiando la pittura (in prevalenza astratta) ma toccando anche altre tecniche come la scultura, la fotografia, l'incisione e il ricamo, aggiungendo a quelli già aperti nuovi interrogativi sulla valenza e la percepibilità della tecnica. È questo, infatti, uno dei nodi più problematici da sciogliere della fruizione virtuale, al quale tuttavia la realtà aumentata e il mixed reality potranno fornire interessanti soluzioni, alcune delle quali già in atto.
La proposta espositiva di Apocryphalgallery, inaugurata a Marzo e conclusosi con successo – solo momentaneamente - ad agosto, lascia in eredità (in attesa di future riproposizioni) inedite prospettive, sospese tra virtualità della fruizione e materialità delle opere, finzione percettiva e realtà tecnica. Radicali dicotomie che ci spingono ad interrogarci su ciò che è stato e ciò che potrà essere, con la speranza che quanto sperimentato e appreso durante la pandemia, a tutti i livelli e in tutti i settori, non si trasformi nell'ennesima occasione mancata.
Ventuno tra artisti e critici, su invito di Mario Nalli, hanno scelto di aderire al suo progetto social e, muovendosi tra tangibilità del prodotto ed etereità del contatto (ma non del confronto), hanno dato il loro personale contributo alle questioni in campo. Non è un caso che la stagione espositiva abbia avuto inizio con la mostra "Hay que caminar..." di Ak2deru, introdotta da un testo critico di Ruggero Barberi e intervallata dalla residenza in lockdown di Jan Farn Chi, accompagnata da un testo critico di Claudia Quintieri. Il titolo della mostra, a prescindere dal riferimento specifico alle opere di Ak2deru e ai valori di cui sono foriere, ha costituito quasi un monito, un'avvertenza sulla complessità (e forse pericolosità) del progetto che si stava per intraprendere. La posta in gioco era alta: veicolare l'opera d'arte e il sacrale contatto con essa attraverso l'imperiosa freddezza del web, di per sé spersonalizzante.
Alla prima esposizione hanno fatto seguito altre dieci personali: "Gravitas" di Federico Mazza (testo critico di Luca Arnaudo), "Altro Tempo" di Michele De Luca (testo critico di Luca Pietro Nicoletti), "Album" di Marco Colazzo (accompagnata da una poesia dello stesso artista), "Poligonie" di Claudia Quintieri (testo critico di Donatella Pinocci), "Sensi e Natura" di Nicola Spezzano (testo critico di Anna Cochetti), "Le poetiche del pensiero" di Bruno Mangiaterra (testo critico di Mariano Apa), "A walk in time" di Gianfranco Basso (testo critico di Francesco Paolo del Re), "La Ferita" di Paolo Coteni (testo critico di Giuseppe Chiari), "Una gita fuori porta" di Giulio Zanet (testo critico di Francesca Pergreffi), "Fragmentos" di Alessandra Di Francesco (testo critico di Lorenzo Canova). Mostre che si sono susseguite a ritmo serrato, con cadenza quindicinale, privilegiando la pittura (in prevalenza astratta) ma toccando anche altre tecniche come la scultura, la fotografia, l'incisione e il ricamo, aggiungendo a quelli già aperti nuovi interrogativi sulla valenza e la percepibilità della tecnica. È questo, infatti, uno dei nodi più problematici da sciogliere della fruizione virtuale, al quale tuttavia la realtà aumentata e il mixed reality potranno fornire interessanti soluzioni, alcune delle quali già in atto.
La proposta espositiva di Apocryphalgallery, inaugurata a Marzo e conclusosi con successo – solo momentaneamente - ad agosto, lascia in eredità (in attesa di future riproposizioni) inedite prospettive, sospese tra virtualità della fruizione e materialità delle opere, finzione percettiva e realtà tecnica. Radicali dicotomie che ci spingono ad interrogarci su ciò che è stato e ciò che potrà essere, con la speranza che quanto sperimentato e appreso durante la pandemia, a tutti i livelli e in tutti i settori, non si trasformi nell'ennesima occasione mancata.
19
agosto 2020
SomMario
Dal 19 al 31 agosto 2020
arte contemporanea
Evento online
Link di partecipazione
Vernissage
19 Agosto 2020, ore 19:00 Solo su instagram: @apocryphalgallery
Sito web
Autore
Autore testo critico