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Sonia Arienta – Le storie, le radici
In un contesto installativo – in cui convivono disegni, sculture morbide, testi – sono collocate le storie incentrate su personaggi non umani, raccolte durante le interviste agli abitanti di sei Comuni dell’Alta Valsesia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sonia Arienta (con la collaborazione degli abitanti di Alto Sermenza, Carcoforo, Civiasco, Rassa, Rimella, Rossa)
Le storie, le radici
A cura di Gabi Scardi
Nella sede espositiva della ex chiesa di San Carlo, all’interno del complesso di Palazzo dei Musei di Varallo (VC) dal 7 marzo al 13 aprile 2025 sarà possibile visitare “Le storie, le radici”, è la restituzione al pubblico del lavoro effettuato dal Sonia Arienta, drammaturga testuale-visiva e ricercatrice con gli abitanti e i villeggianti storici dei Comuni di Alto Sermenza, Carcoforo, Civiasco, Rassa, Rimella e Rossa, nel corso del progetto di drammaturgia montana partecipata “Nidi, nodi. Fluidi”, curato da Gabi Scardi. Inaugurazione venerdì 7 marzo, ore 18.00, Via Giovanni Calderini, 25, 13019 Varallo VC (0163 51424).
In un contesto installativo - in cui convivono disegni, sculture morbide, testi - emergono le storie incentrate su personaggi non umani, raccolte durante le interviste agli abitanti, ora collocate nelle tre sale dedicate alle mostre temporanee del Palazzo dei Musei.
Per usare le parole della curatrice Gabi Scardi, “Questo lavoro, per come l’ha definito Sonia Arienta, è un lavorare sul campo, nell’ambiente, in relazione con le persone, i luoghi, l’elemento naturale”.
Incontri fuggevoli e inaspettati con animali selvatici, rapporti quotidiani con gli animali domestici, pensieri, osservazioni, ricordi legati agli alberi, o a oggetti familiari creano un insieme di voci, costruiscono un racconto corale, una visione panoramica del modo di vivere, di sentire, percepire il rapporto con la natura e l’ambiente degli abitanti dell’Alta Valsesia. Ma non solo. Le testimonianze raccolte – brevi, dallo spazio di una riga a una pagina - sono state trascritte dall'autrice senza l'ausilio di registratori o video, così da mantenere il più possibile un contatto spontaneo con il parlante. Per questo stesso motivo si è cercato di mantenere la caratteristica orale delle narrazioni raccolte.
Si è ottenuto un affresco collettivo che stimola la riflessione sul rapporto delle persone residenti in un'area interna, con gli altri esseri viventi e con oggetti, o tecniche, abitudini dei quali si sta per perdere la memoria. Questo insieme di storie è un modo di meditare sul concetto di “radici”, come radicamento al suolo, a un territorio "difficile", in quanto piuttosto "isolato" e come dimensione di connessioni sotterranee, salde e complesse.
Nella prima sala, in un contesto installativo affidato a una quarantina di disegni a china (di dimensioni variabili) che si sviluppano attorno al concetto di radici, prendono vita le storie dedicate a alberi, oggetti, situazioni. Oltre che sulle pareti, le storie sono leggibili a parte, in un raccoglitore.
Nella stessa sala e nella successiva trovano spazio installazioni suggerite dal modo immaginifico di vedere gli alberi da parte dei bambini nati nella prima metà del Novecento, attraverso l'uso di rami e tronchi, delle loro trasformazioni "in altro" durante i loro giochi.
Nella terza e principale sala - la ex chiesa di San Carlo - è collocato l'Archivio delle storie di animali. A partire dagli spazi preesistenti, Sonia Arienta ha ricreato un'installazione site specific immersiva, in cui convivono idee diverse di montagna, di ambiente, di rapporti con gli animali e di finzione, perché spesso l'idea di montagna dei cittadini è "fittizia", idealizzata, addomesticata. Pareti di arrampicata indoor (finte, non praticabili) ospitano numerosi animali selvatici scappati dall'Archivio delle Storie che occupa la parete centrale. Al centro del locale un’installazione a pavimento composta da cerchi concentrici di fogli di carta bianca, azzurro chiaro e azzurro scuro riportano le parole raccolte dagli abitanti a proposito del concetto di “Fiume”. A questa “pozza” d’acqua si abbevera un piccolo branco di volpi, a grandezza naturale, sculture morbide di velluto grigio, autoportanti. Nelle quattro nicchie trovano spazio una parte di archivio e tre postazioni di supporto, per la lettura delle storie.
Nidi, Nodi. Fluidi è un progetto di drammaturgia partecipata creato dalla drammaturga visiva e testuale Sonia Arienta PhD, per e nei Comuni di Alto Sermenza, Carcoforo, Civiasco, Rassa, Rimella e Rossa, con la coordinazione di Unione Montana dei Comuni della Valsesia. Gabi Scardi, curatrice, critica d’arte contemporanea, specializzata in arte pubblica e docente universitaria veglia sulla qualità dell’ideazione e della realizzazione. L’iniziativa è gratuita e la visita dei percorsi espositivi non richiede prenotazioni.
Partner sono Fondazione Valsesia Ente Filantropico del Terzo Settore, ATL terre Alto Piemonte, il Palazzo dei Musei di Varallo, l’ISS Carlo D’Adda-Liceo Artistico di Varallo, l’Ente Parco Naturale Alta Valsesia, Il Centro Studi e Documentazione Giovanni Turcotti (Borgosesia). La mostra ha il patrocinio del Comune di Varallo.
Siti istituzionali di Unione Montana e dei Comuni
www.soniaarienta.com
www.drammaturgieurbane.com
IG: @nidinodifluidi
@drammaturgieurbae
Le storie, le radici
A cura di Gabi Scardi
Nella sede espositiva della ex chiesa di San Carlo, all’interno del complesso di Palazzo dei Musei di Varallo (VC) dal 7 marzo al 13 aprile 2025 sarà possibile visitare “Le storie, le radici”, è la restituzione al pubblico del lavoro effettuato dal Sonia Arienta, drammaturga testuale-visiva e ricercatrice con gli abitanti e i villeggianti storici dei Comuni di Alto Sermenza, Carcoforo, Civiasco, Rassa, Rimella e Rossa, nel corso del progetto di drammaturgia montana partecipata “Nidi, nodi. Fluidi”, curato da Gabi Scardi. Inaugurazione venerdì 7 marzo, ore 18.00, Via Giovanni Calderini, 25, 13019 Varallo VC (0163 51424).
In un contesto installativo - in cui convivono disegni, sculture morbide, testi - emergono le storie incentrate su personaggi non umani, raccolte durante le interviste agli abitanti, ora collocate nelle tre sale dedicate alle mostre temporanee del Palazzo dei Musei.
Per usare le parole della curatrice Gabi Scardi, “Questo lavoro, per come l’ha definito Sonia Arienta, è un lavorare sul campo, nell’ambiente, in relazione con le persone, i luoghi, l’elemento naturale”.
Incontri fuggevoli e inaspettati con animali selvatici, rapporti quotidiani con gli animali domestici, pensieri, osservazioni, ricordi legati agli alberi, o a oggetti familiari creano un insieme di voci, costruiscono un racconto corale, una visione panoramica del modo di vivere, di sentire, percepire il rapporto con la natura e l’ambiente degli abitanti dell’Alta Valsesia. Ma non solo. Le testimonianze raccolte – brevi, dallo spazio di una riga a una pagina - sono state trascritte dall'autrice senza l'ausilio di registratori o video, così da mantenere il più possibile un contatto spontaneo con il parlante. Per questo stesso motivo si è cercato di mantenere la caratteristica orale delle narrazioni raccolte.
Si è ottenuto un affresco collettivo che stimola la riflessione sul rapporto delle persone residenti in un'area interna, con gli altri esseri viventi e con oggetti, o tecniche, abitudini dei quali si sta per perdere la memoria. Questo insieme di storie è un modo di meditare sul concetto di “radici”, come radicamento al suolo, a un territorio "difficile", in quanto piuttosto "isolato" e come dimensione di connessioni sotterranee, salde e complesse.
Nella prima sala, in un contesto installativo affidato a una quarantina di disegni a china (di dimensioni variabili) che si sviluppano attorno al concetto di radici, prendono vita le storie dedicate a alberi, oggetti, situazioni. Oltre che sulle pareti, le storie sono leggibili a parte, in un raccoglitore.
Nella stessa sala e nella successiva trovano spazio installazioni suggerite dal modo immaginifico di vedere gli alberi da parte dei bambini nati nella prima metà del Novecento, attraverso l'uso di rami e tronchi, delle loro trasformazioni "in altro" durante i loro giochi.
Nella terza e principale sala - la ex chiesa di San Carlo - è collocato l'Archivio delle storie di animali. A partire dagli spazi preesistenti, Sonia Arienta ha ricreato un'installazione site specific immersiva, in cui convivono idee diverse di montagna, di ambiente, di rapporti con gli animali e di finzione, perché spesso l'idea di montagna dei cittadini è "fittizia", idealizzata, addomesticata. Pareti di arrampicata indoor (finte, non praticabili) ospitano numerosi animali selvatici scappati dall'Archivio delle Storie che occupa la parete centrale. Al centro del locale un’installazione a pavimento composta da cerchi concentrici di fogli di carta bianca, azzurro chiaro e azzurro scuro riportano le parole raccolte dagli abitanti a proposito del concetto di “Fiume”. A questa “pozza” d’acqua si abbevera un piccolo branco di volpi, a grandezza naturale, sculture morbide di velluto grigio, autoportanti. Nelle quattro nicchie trovano spazio una parte di archivio e tre postazioni di supporto, per la lettura delle storie.
Nidi, Nodi. Fluidi è un progetto di drammaturgia partecipata creato dalla drammaturga visiva e testuale Sonia Arienta PhD, per e nei Comuni di Alto Sermenza, Carcoforo, Civiasco, Rassa, Rimella e Rossa, con la coordinazione di Unione Montana dei Comuni della Valsesia. Gabi Scardi, curatrice, critica d’arte contemporanea, specializzata in arte pubblica e docente universitaria veglia sulla qualità dell’ideazione e della realizzazione. L’iniziativa è gratuita e la visita dei percorsi espositivi non richiede prenotazioni.
Partner sono Fondazione Valsesia Ente Filantropico del Terzo Settore, ATL terre Alto Piemonte, il Palazzo dei Musei di Varallo, l’ISS Carlo D’Adda-Liceo Artistico di Varallo, l’Ente Parco Naturale Alta Valsesia, Il Centro Studi e Documentazione Giovanni Turcotti (Borgosesia). La mostra ha il patrocinio del Comune di Varallo.
Siti istituzionali di Unione Montana e dei Comuni
www.soniaarienta.com
www.drammaturgieurbane.com
IG: @nidinodifluidi
@drammaturgieurbae
07
marzo 2025
Sonia Arienta – Le storie, le radici
Dal 07 marzo al 13 aprile 2025
arte contemporanea
Location
Palazzo dei Musei – Varallo
Varallo, Piazza Giovanni Calderini, 25, (VC)
Varallo, Piazza Giovanni Calderini, 25, (VC)
Orario di apertura
Da martedì a venerdì: 14.30-18.00;
Sabato e domenica: 10.30-12.30 / 14.30-18.00
(ultimo ingresso ore 17.00);
Lunedì chiuso
Vernissage
7 Marzo 2025, ore 18.00
Sito web
http://www.soniaarienta.com%20%20%20www.drammaturgieurbane.com
Autore
Curatore