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Sonia Di Santo – Le Fabbriche Invisibili
Un reportage sull’archeologia industriale, costruito partendo dal territorio in cui la fotografa è nata e cresciuta, il sud pontino laziale, più precisamente ponendo come punti focali, prima l’ex fabbrica di laterizi delle Sieci (Minturno-Scauri LT) e poi l’ex Salid di Formia, intorno alle quali si svolge la vita quotidiana dei cittadini, che si muovono così spesso a contatto con queste architetture fatiscenti, da conviverci ignorando cause e problematiche ad esse connesse
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Martedì 20 dicembre 2011 dalle ore 20.00, presso EGO risto-caffè (viale De Crescenzo, 82 – Battipaglia SA), sarà presentata la mostra fotografica personale “Le Fabbriche Invisibili” di Sonia Di Santo a cura di Antonietta e Mirko Pierri.
La fotografa e grafica Minturnese, nata a Formia nel 1988 e romana d’adozione, presenterà parte della sua nuova serie fotografica “Le Fabbriche Invisibili”. Ai 10 scatti scelti per la sua prima personale, ne vengono inglobati sempre nuovi, con un lavoro di ricerca continuo sia tecnico che visuale.
Un reportage sull’archeologia industriale, costruito partendo dal territorio in cui la fotografa è nata e cresciuta, il sud pontino laziale, più precisamente ponendo come punti focali, prima l’ex fabbrica di laterizi delle Sieci (Minturno-Scauri LT) e poi l’ex Salid di Formia, intorno alle quali si svolge la vita quotidiana dei cittadini, che si muovono così spesso a contatto con queste architetture fatiscenti, da conviverci ignorando cause e problematiche ad esse connesse.
Dal cuore di quelle strutture ignorate, ma viste come monumenti di un’identità locale radicata, invece, si può sentire l’instabilità di un presente che ha perso la consapevolezza delle proprie radici. Eppure quel passato dimenticato, quelle fornaci abbandonate, hanno prodotto la materia con la quale costruire le basi di un futuro allora soltanto immaginabile. Una volta chiuse, queste fabbriche di mattoni sono state depredate per continuare ancora a costruire, case su case, palazzi su palazzi, architetture che hanno invaso, spesso illegalmente, tutta la riviera di Ulisse, da Baia Domizia fino a Gaeta, per arrivare a Firenze, sede amministrativa centrale delle Sieci di Minturno, lì dove si è deciso il destino di lavoratori e strutture.
Il titolo della serie, cita quello di uno dei capolavori della letteratura italiana contemporanea: “Le città invisibili” di Italo Calvino. Come le città nascoste del libro, le fabbriche oggetto del reportage, fanno parte di quelle architetture che l’abitudine alienante rende invisibili, mentre il sole le illumina, quasi a cercare disperatamente di attirare la nostra attenzione per salvarle.
Ancora incerto è il futuro di questi spazi, tra progetti di abbattimento, piscine comunali, centri commerciali e svincoli autostradali avallati da sospetti finanziamenti camorristici, è certo che fanno parte della storia di quei territori dove sono nati. Sarà possibile realizzare anche lì, come per l’ex Salid di Salerno ad esse collegata, centri dedicati alla cultura invece che al consumismo?
Esposizione a cura di Graphic Fly e a.DNA project in collaborazione con Più Stile ed EGO risto-caffè.
Free entry
Per info: adna.collective@gmail.com
Per prenotazioni: 0828 308161 (Ego risto-caffè)
La fotografa e grafica Minturnese, nata a Formia nel 1988 e romana d’adozione, presenterà parte della sua nuova serie fotografica “Le Fabbriche Invisibili”. Ai 10 scatti scelti per la sua prima personale, ne vengono inglobati sempre nuovi, con un lavoro di ricerca continuo sia tecnico che visuale.
Un reportage sull’archeologia industriale, costruito partendo dal territorio in cui la fotografa è nata e cresciuta, il sud pontino laziale, più precisamente ponendo come punti focali, prima l’ex fabbrica di laterizi delle Sieci (Minturno-Scauri LT) e poi l’ex Salid di Formia, intorno alle quali si svolge la vita quotidiana dei cittadini, che si muovono così spesso a contatto con queste architetture fatiscenti, da conviverci ignorando cause e problematiche ad esse connesse.
Dal cuore di quelle strutture ignorate, ma viste come monumenti di un’identità locale radicata, invece, si può sentire l’instabilità di un presente che ha perso la consapevolezza delle proprie radici. Eppure quel passato dimenticato, quelle fornaci abbandonate, hanno prodotto la materia con la quale costruire le basi di un futuro allora soltanto immaginabile. Una volta chiuse, queste fabbriche di mattoni sono state depredate per continuare ancora a costruire, case su case, palazzi su palazzi, architetture che hanno invaso, spesso illegalmente, tutta la riviera di Ulisse, da Baia Domizia fino a Gaeta, per arrivare a Firenze, sede amministrativa centrale delle Sieci di Minturno, lì dove si è deciso il destino di lavoratori e strutture.
Il titolo della serie, cita quello di uno dei capolavori della letteratura italiana contemporanea: “Le città invisibili” di Italo Calvino. Come le città nascoste del libro, le fabbriche oggetto del reportage, fanno parte di quelle architetture che l’abitudine alienante rende invisibili, mentre il sole le illumina, quasi a cercare disperatamente di attirare la nostra attenzione per salvarle.
Ancora incerto è il futuro di questi spazi, tra progetti di abbattimento, piscine comunali, centri commerciali e svincoli autostradali avallati da sospetti finanziamenti camorristici, è certo che fanno parte della storia di quei territori dove sono nati. Sarà possibile realizzare anche lì, come per l’ex Salid di Salerno ad esse collegata, centri dedicati alla cultura invece che al consumismo?
Esposizione a cura di Graphic Fly e a.DNA project in collaborazione con Più Stile ed EGO risto-caffè.
Free entry
Per info: adna.collective@gmail.com
Per prenotazioni: 0828 308161 (Ego risto-caffè)
20
dicembre 2011
Sonia Di Santo – Le Fabbriche Invisibili
Dal 20 dicembre 2011 al 20 gennaio 2012
fotografia
Location
EGO RISTO-CAFFE’
Battipaglia, Viale De Crescenzo, 82, (Salerno)
Battipaglia, Viale De Crescenzo, 82, (Salerno)
Vernissage
20 Dicembre 2011, ore 20
Autore
Curatore