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“Sotto gli auspici dell’archeologia”. Raffaele Pettazzoni: testi, documenti, reperti
La mostra dedicata a Raffaele Pettazzoni (1883-1959), uno dei padri fondatori della Storia delle Religioni, esplora la sua attività meno nota di archeologo, svelando i risvolti di una carriera di studioso di fama internazionale che, come lui stesso aveva scritto nel 1912, si era aperta “sotto gli auspici dell’archeologia”
Comunicato stampa
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Universalmente noto come uno dei padri fondatori della Storia delle Religioni, Raffaele Pettazzoni (San Giovanni a Persiceto, 3 febbraio 1883 - Roma, 8 dicembre 1959) vantava un brillante passato da archeologo.
A questo aspetto meno conosciuto della sua biografia, il Comune di San Giovanni in Persiceto, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e il Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto dedicano l'esposizione "Sotto gli auspici dell’archeologia". Raffaele Pettazzoni: testi, documenti, reperti, allestita nel Palazzo Comunale fino al 30 giugno 2014.
Con l’aiuto di testi, documenti originali e reperti archeologici, la mostra traccia un ritratto di Raffaele Pettazzoni archeologo approfondendo la sua attività sia negli anni 'romani' (1909-1914) in cui ha ricoperto il ruolo di ispettore presso il Museo Preistorico ed Etnografico, sia nel periodo 1914-1924 durante il quale ha operato, sempre come ispettore, per la Soprintendenza ai musei e scavi di antichità dell’Emilia-Romagna, presso il Museo Civico di Bologna.
L’esposizione passa in rassegna le tappe della sua formazione e i vivaci scambi culturali tenuti con i più illustri esponenti del mondo archeologico, prima di andare a occupare la prima cattedra in Italia di Storia delle Religioni, istituita all’Università di Roma “La Sapienza” nel 1923. L’attività di archeologo è attestata, anche con documenti inediti, dagli interventi e sopralluoghi a Bazzano, Rimini, Massafiscaglia, Reggio Emilia, Sarsina e a Comacchio, dove fu tra i primi ad assistere alla scoperta dei resti della necropoli di Spina, all’epoca appena riemersi; i suoi rapporti con il mondo dell’antichità sono testimoniati dalla fitta corrispondenza con i principali archeologi italiani, tenuta fino al momento della morte. Il materiale in mostra evidenzia come Pettazzoni praticasse in modo interdisciplinare la propria attività, facendo di lui uno dei pochi in Italia in grado di intrattenere rapporti paritari sia con il mondo storico religioso, che con quello antropologico o antichistico.
Alla parte documentaria costituita da lettere, libri e manoscritti provenienti sia dal Fondo Pettazzoni che dalla Biblioteca dell'Archiginnasio e dal Museo Civico Archeologico di Bologna, si affianca una sezione archeologica che testimonia da un lato l’apporto della documentazione archeologica all’indagine storico religiosa, dall’altro l’attività “sul campo” di Ispettore archeologo.
Ai reperti provenienti dai Musei Archeologici Nazionali di Ferrara, Parma e Sarsina, e dai depositi della Soprintendenza di Bologna e Ravenna, si affianca la copia in gesso della statua di Attis, reperto rinvenuto a Sarsina nel 1923 con altre sculture di divinità orientali, della cui scoperta Pettazzoni fu protagonista e testimone.
La mostra è promossa da Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e Comune di San Giovanni in Persiceto in collaborazione con il Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto.
http://www.archeobologna.beniculturali.it/mostre/sgp_pettazzoni.htm
I curatori scientifici sono Valentino Nizzo e Tiziano Trocchi, archeologi della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, e il Prof. Mario Gandini.
Il coordinamento della mostra è di Silvia Marvelli (Museo Archeologico Ambientale), Marco Marchesini, Valentino Nizzo e Tiziano Trocchi (Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna), Gloria Serrazanetti e Patrizia Veronesi (Comune di San Giovanni in Persiceto)
L'allestimento è curato da Fabio Lambertini, Museo Archeologico Ambientale, e Patrizia Veronesi, Comune di San Giovanni in Persiceto.
INFO: Segreteria del Museo Archeologico Ambientale tel. 0516871757 maa@caa.it
A questo aspetto meno conosciuto della sua biografia, il Comune di San Giovanni in Persiceto, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e il Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto dedicano l'esposizione "Sotto gli auspici dell’archeologia". Raffaele Pettazzoni: testi, documenti, reperti, allestita nel Palazzo Comunale fino al 30 giugno 2014.
Con l’aiuto di testi, documenti originali e reperti archeologici, la mostra traccia un ritratto di Raffaele Pettazzoni archeologo approfondendo la sua attività sia negli anni 'romani' (1909-1914) in cui ha ricoperto il ruolo di ispettore presso il Museo Preistorico ed Etnografico, sia nel periodo 1914-1924 durante il quale ha operato, sempre come ispettore, per la Soprintendenza ai musei e scavi di antichità dell’Emilia-Romagna, presso il Museo Civico di Bologna.
L’esposizione passa in rassegna le tappe della sua formazione e i vivaci scambi culturali tenuti con i più illustri esponenti del mondo archeologico, prima di andare a occupare la prima cattedra in Italia di Storia delle Religioni, istituita all’Università di Roma “La Sapienza” nel 1923. L’attività di archeologo è attestata, anche con documenti inediti, dagli interventi e sopralluoghi a Bazzano, Rimini, Massafiscaglia, Reggio Emilia, Sarsina e a Comacchio, dove fu tra i primi ad assistere alla scoperta dei resti della necropoli di Spina, all’epoca appena riemersi; i suoi rapporti con il mondo dell’antichità sono testimoniati dalla fitta corrispondenza con i principali archeologi italiani, tenuta fino al momento della morte. Il materiale in mostra evidenzia come Pettazzoni praticasse in modo interdisciplinare la propria attività, facendo di lui uno dei pochi in Italia in grado di intrattenere rapporti paritari sia con il mondo storico religioso, che con quello antropologico o antichistico.
Alla parte documentaria costituita da lettere, libri e manoscritti provenienti sia dal Fondo Pettazzoni che dalla Biblioteca dell'Archiginnasio e dal Museo Civico Archeologico di Bologna, si affianca una sezione archeologica che testimonia da un lato l’apporto della documentazione archeologica all’indagine storico religiosa, dall’altro l’attività “sul campo” di Ispettore archeologo.
Ai reperti provenienti dai Musei Archeologici Nazionali di Ferrara, Parma e Sarsina, e dai depositi della Soprintendenza di Bologna e Ravenna, si affianca la copia in gesso della statua di Attis, reperto rinvenuto a Sarsina nel 1923 con altre sculture di divinità orientali, della cui scoperta Pettazzoni fu protagonista e testimone.
La mostra è promossa da Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e Comune di San Giovanni in Persiceto in collaborazione con il Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto.
http://www.archeobologna.beniculturali.it/mostre/sgp_pettazzoni.htm
I curatori scientifici sono Valentino Nizzo e Tiziano Trocchi, archeologi della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, e il Prof. Mario Gandini.
Il coordinamento della mostra è di Silvia Marvelli (Museo Archeologico Ambientale), Marco Marchesini, Valentino Nizzo e Tiziano Trocchi (Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna), Gloria Serrazanetti e Patrizia Veronesi (Comune di San Giovanni in Persiceto)
L'allestimento è curato da Fabio Lambertini, Museo Archeologico Ambientale, e Patrizia Veronesi, Comune di San Giovanni in Persiceto.
INFO: Segreteria del Museo Archeologico Ambientale tel. 0516871757 maa@caa.it
29
marzo 2014
“Sotto gli auspici dell’archeologia”. Raffaele Pettazzoni: testi, documenti, reperti
Dal 29 marzo al 31 agosto 2014
archeologia
Location
PALAZZO COMUNALE
San Giovanni In Persiceto, Corso Italia, 70, (Bologna)
San Giovanni In Persiceto, Corso Italia, 70, (Bologna)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, sabato dalle 9 alle 13 (chiusa domenica e festivi)
Curatore