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Sotto il segno di Alfonso Rubbiani. La salvaguardia del passato e le origini delle Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna
La mostra, visitabile fino al 14 marzo 2014, è articolata in due sedi: nella Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, dove protagonista è la figura di Alfredo Baruffi (1873-1948), e nel Museo della Sanità e Assistenza di Santa Maria della Vita, dove viene presentata una sezione dedicata alla Società Aemilia Ars, fondata dallo stesso Rubbiani nel 1898.
Comunicato stampa
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Genus Bononiae. Musei nella Città e Fondazione Carisbo, in collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna, partecipano con questa doppia mostra alle Celebrazioni per il centenario della morte di Alfonso Rubbiani.
La mostra, curata da Prof. Angelo Mazza, Dr.ssa Benedetta Basevi e Dr. Mirko Nottoli, si pone un duplice obiettivo: da un lato indagare e approfondire l’influsso che ha avuto il pensiero del Rubbiani, eclettico personaggio che coi suoi restauri ha contribuito a costruire l’attuale immagine del centro medievale del capoluogo emiliano, sulla nascita delle Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna, dall’altro riscoprire la figura di artista e di intellettuale di Alfredo Baruffi. Homo duplex, come è stato definito, conosciuto dai più con lo pseudonimo di Barfredo da Bologna in veste di protagonista della stagione liberty in Italia, assai meno noto come conservatore e artefice delle Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna, di cui fu dipendente fin dalla giovane età.
Amico e collaboratore di Alfonso Rubbiani, è nel solco dell’eredità lasciata dal maestro che Baruffi, dall’inizio degli anni ’30, comincia a raccogliere e acquistare per conto della Cassa testimonianze sulla città nel momento in cui, nel passaggio dall’Otto al Novecento, sulla soglia dell’era moderna, il paesaggio urbano stava cambiando irreversibilmente. Alla fine erano oltre 35.000 i pezzi raccolti da Baruffi, le cui vicende sono state ricostruite dopo un meticoloso lavoro di archivio. Si tratta di dipinti, incisioni, disegni, fondi fotografici, molti dei quali sono gli stessi che si possono ammirare oggi lungo il percorso espositivo del Museo della Storia di Bologna. E il caso ha voluto che il Museo della Storia trovasse sede proprio a Palazzo Pepoli Vecchio, lo stesso palazzo dove Baruffi accatastava le opere in attesa di inventariarle.
La mostra è articolata in varie sezioni: nella Biblioteca di San Giorgio in Poggiale protagonista è la figura di Alfredo Baruffi (1873-1948), sia nella sua veste di responsabile artistico della Cassa di Risparmio, sia di artista e animatore di cenacoli e associazioni culturali della Bologna dell’epoca. Qui si potranno ammirare numerose opere grafiche provenienti dalle Collezioni conservate a San Giorgio e una serie di disegni, stampe, bozzetti e volumi illustrati, in gran parte inediti, provenienti dalla collezione degli eredi, realizzati dallo stesso Baruffi le cui indubbie qualità ben evidenziano la levatura artistica di uno tra i principali interpreti italiani dell’Art Nouveau.
Presso il Museo di Santa Maria della Vita si affronterà il discorso relativo alla Società Aemilia Ars, ormai nota Arts and Crafts bolognese, fondata dallo stesso Rubbiani nel 1898, società sopravvissuta fino ai giorni nostri il cui fondo di merletti e ricami è confluito nel 2007 nelle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio, portando così a compimento un discorso cominciato quasi un secolo fa.
Correda la mostra un catalogo illustrato edito dalla Bononia University Press con saggi di: Angelo Mazza, Mirko Nottoli, Benedetta Basevi, Martina Marcucci, Caterina Pascale Guidotti Magnani e schede biografiche di Leonardo Regano.
Nel quadro delle celebrazioni per il centenario della morte di Alfonso Rubbiani rientra anche la piccola, ma interessante esposizione fotografica allestita al Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli (Sala n. 30) dal titolo “C’erano una volta le mura” che approfondisce il tema dell’abbattimento dell’antica cerchia di mura della città di Bologna.
La mostra, curata da Prof. Angelo Mazza, Dr.ssa Benedetta Basevi e Dr. Mirko Nottoli, si pone un duplice obiettivo: da un lato indagare e approfondire l’influsso che ha avuto il pensiero del Rubbiani, eclettico personaggio che coi suoi restauri ha contribuito a costruire l’attuale immagine del centro medievale del capoluogo emiliano, sulla nascita delle Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna, dall’altro riscoprire la figura di artista e di intellettuale di Alfredo Baruffi. Homo duplex, come è stato definito, conosciuto dai più con lo pseudonimo di Barfredo da Bologna in veste di protagonista della stagione liberty in Italia, assai meno noto come conservatore e artefice delle Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna, di cui fu dipendente fin dalla giovane età.
Amico e collaboratore di Alfonso Rubbiani, è nel solco dell’eredità lasciata dal maestro che Baruffi, dall’inizio degli anni ’30, comincia a raccogliere e acquistare per conto della Cassa testimonianze sulla città nel momento in cui, nel passaggio dall’Otto al Novecento, sulla soglia dell’era moderna, il paesaggio urbano stava cambiando irreversibilmente. Alla fine erano oltre 35.000 i pezzi raccolti da Baruffi, le cui vicende sono state ricostruite dopo un meticoloso lavoro di archivio. Si tratta di dipinti, incisioni, disegni, fondi fotografici, molti dei quali sono gli stessi che si possono ammirare oggi lungo il percorso espositivo del Museo della Storia di Bologna. E il caso ha voluto che il Museo della Storia trovasse sede proprio a Palazzo Pepoli Vecchio, lo stesso palazzo dove Baruffi accatastava le opere in attesa di inventariarle.
La mostra è articolata in varie sezioni: nella Biblioteca di San Giorgio in Poggiale protagonista è la figura di Alfredo Baruffi (1873-1948), sia nella sua veste di responsabile artistico della Cassa di Risparmio, sia di artista e animatore di cenacoli e associazioni culturali della Bologna dell’epoca. Qui si potranno ammirare numerose opere grafiche provenienti dalle Collezioni conservate a San Giorgio e una serie di disegni, stampe, bozzetti e volumi illustrati, in gran parte inediti, provenienti dalla collezione degli eredi, realizzati dallo stesso Baruffi le cui indubbie qualità ben evidenziano la levatura artistica di uno tra i principali interpreti italiani dell’Art Nouveau.
Presso il Museo di Santa Maria della Vita si affronterà il discorso relativo alla Società Aemilia Ars, ormai nota Arts and Crafts bolognese, fondata dallo stesso Rubbiani nel 1898, società sopravvissuta fino ai giorni nostri il cui fondo di merletti e ricami è confluito nel 2007 nelle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio, portando così a compimento un discorso cominciato quasi un secolo fa.
Correda la mostra un catalogo illustrato edito dalla Bononia University Press con saggi di: Angelo Mazza, Mirko Nottoli, Benedetta Basevi, Martina Marcucci, Caterina Pascale Guidotti Magnani e schede biografiche di Leonardo Regano.
Nel quadro delle celebrazioni per il centenario della morte di Alfonso Rubbiani rientra anche la piccola, ma interessante esposizione fotografica allestita al Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli (Sala n. 30) dal titolo “C’erano una volta le mura” che approfondisce il tema dell’abbattimento dell’antica cerchia di mura della città di Bologna.
12
dicembre 2013
Sotto il segno di Alfonso Rubbiani. La salvaguardia del passato e le origini delle Collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna
Dal 12 dicembre 2013 al 14 marzo 2014
Location
SAN GIORGIO IN POGGIALE
Bologna, Via Nazario Sauro, 22, (Bologna)
Bologna, Via Nazario Sauro, 22, (Bologna)
Vernissage
12 Dicembre 2013, ore 18.00
alla Biblioteca di Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale.
(via Nazario Sauro 20/2, Bologna)
Sito web
www.genusbononiae.it
Curatore