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Spaces as Places as Stages
La Galleria Fumagalli presenta l’ottavo e ultimo capitolo della serie espositiva “MY30YEARS – Coherency in Diversity”, a cura di Lóránd Hegyi.
Comunicato stampa
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Ideata dallo storico dell’arte Lóránd Hegyi per la Galleria Fumagalli, il programma di mostre omaggia i trent’anni di direzione della gallerista Annamaria Maggi. A partire dall’esposizione congiunta delle opere di tre artisti seguiti o rappresentati dalla galleria, ogni mostra invita a superare tradizionali categorizzazioni, a rileggere le opere dei maestri storicizzati, a proporre dialoghi inediti e a svelare alcuni parallelismi nascosti tra ricerche e orientamenti artistici di differenti generazioni.
“Spaces as Places as Stages” intende rivisitare le sfide e le prospettive estetiche materializzate nel lavoro di Enrico Castellani (Castelmassa, 1930 – Celleno 2017) e Jannis Kounellis (Il Pireo, 1936 – Roma, 2017) nel contesto della ridefinizione dello spazio come palcoscenico di eventi, come luogo di azioni immaginarie, movimenti e cambiamenti. Tale incontro espositivo si arricchisce di due opere di Chiara Lecca (Modigliana, 1977), la quale interpreta la trasformazione dello spazio in luogo di apparizione di soggetti emotivi e immaginari, enfatizzando certe espressioni drammatiche e surrealistiche.
La sorprendente ricchezza narrativa e la complessità multistrato dell’opera di Chiara Lecca incontrano la purezza formale e il rigore silenzioso dello status scultoreo dell’opera dei due maestri Enrico Castellani e Jannis Kounellis, protagonisti di un radicale ripensamento delle strategie artistiche all’inizio degli anni Sessanta e della ridefinizione del rapporto tra spazio e tempo, tra realtà materiali e immateriali, emotive e ideali.
Mentre Enrico Castellani intensifica la tensione interiore tra realtà scultoree ed effetti ottici, e così facendo espande il dinamismo latente della struttura visiva, per dirigere l’immaginazione verso uno spazio virtuale che funziona come un luogo reale, Jannis Kounellis crea un’estrema concentrazione di energie esplosive, drammatiche e catartiche, restituendo un luogo scenico di confronti ed eventi immaginari di incontri e lotte. Nel suo personale palcoscenico, Chiara Lecca espande il carattere ambivalente e non identificabile delle sue forme che prendono vita in campi della fantasia, dell’improbabilità e dell’indefinibilità.
Confrontando le opere dei tre artisti in una forma di dialogo non convenzionale, provocatorio e allo stesso tempo liberatorio, nuove aree del ripensamento critico delle categorie dell’arte storicamente stabilite hanno la possibilità di un libero sviluppo. La messa in discussione delle categorizzazioni dei “Grandi Maestri” come Enrico Castellani e Jannis Kounellis apre la strada a una rivisitazione creativa e sovversiva degli esempi dell’arte degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta e, allo stesso tempo, rivela nuovi possibili parallelismi e scambi involontari tra diversi approcci intellettuali verso il mondo.
“Spaces as Places as Stages” intende rivisitare le sfide e le prospettive estetiche materializzate nel lavoro di Enrico Castellani (Castelmassa, 1930 – Celleno 2017) e Jannis Kounellis (Il Pireo, 1936 – Roma, 2017) nel contesto della ridefinizione dello spazio come palcoscenico di eventi, come luogo di azioni immaginarie, movimenti e cambiamenti. Tale incontro espositivo si arricchisce di due opere di Chiara Lecca (Modigliana, 1977), la quale interpreta la trasformazione dello spazio in luogo di apparizione di soggetti emotivi e immaginari, enfatizzando certe espressioni drammatiche e surrealistiche.
La sorprendente ricchezza narrativa e la complessità multistrato dell’opera di Chiara Lecca incontrano la purezza formale e il rigore silenzioso dello status scultoreo dell’opera dei due maestri Enrico Castellani e Jannis Kounellis, protagonisti di un radicale ripensamento delle strategie artistiche all’inizio degli anni Sessanta e della ridefinizione del rapporto tra spazio e tempo, tra realtà materiali e immateriali, emotive e ideali.
Mentre Enrico Castellani intensifica la tensione interiore tra realtà scultoree ed effetti ottici, e così facendo espande il dinamismo latente della struttura visiva, per dirigere l’immaginazione verso uno spazio virtuale che funziona come un luogo reale, Jannis Kounellis crea un’estrema concentrazione di energie esplosive, drammatiche e catartiche, restituendo un luogo scenico di confronti ed eventi immaginari di incontri e lotte. Nel suo personale palcoscenico, Chiara Lecca espande il carattere ambivalente e non identificabile delle sue forme che prendono vita in campi della fantasia, dell’improbabilità e dell’indefinibilità.
Confrontando le opere dei tre artisti in una forma di dialogo non convenzionale, provocatorio e allo stesso tempo liberatorio, nuove aree del ripensamento critico delle categorie dell’arte storicamente stabilite hanno la possibilità di un libero sviluppo. La messa in discussione delle categorizzazioni dei “Grandi Maestri” come Enrico Castellani e Jannis Kounellis apre la strada a una rivisitazione creativa e sovversiva degli esempi dell’arte degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta e, allo stesso tempo, rivela nuovi possibili parallelismi e scambi involontari tra diversi approcci intellettuali verso il mondo.
26
ottobre 2023
Spaces as Places as Stages
Dal 26 ottobre al 20 dicembre 2023
arte contemporanea
Location
GALLERIA FUMAGALLI
Milano, Via Bonaventura Cavalieri, 6, (Milano)
Milano, Via Bonaventura Cavalieri, 6, (Milano)
Orario di apertura
Da Lunedì a Venerdì, ore 13 - 19
Vernissage
26 Ottobre 2023, dalle 17 alle 21
Sito web
Ufficio stampa
PCM - Paola Manfredi
Autore
Curatore