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Spatium Vulcani 2007
Collettiva
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Bruno Bruno : “L’Antagonista” – olio su tela
In un mondo surreale, tipico della mia pittura, si confrontano due realtà contrapposte.
In primo piano c’è un faro, spento, inerte, che non sa o non può più irrorare la luce, lo cinge una ragnatela, ed è costretto suo malgrado a misurarsi con un vulcano (l’antagonista), che sullo sfondo al contrario è in piena efficienza, radioso, potente ; sa dare luce, calore, vita…
Alfonso Caccavale : “Vesuvius Patatrak” - fotografia digitale
Le mie opere nascono da una costante ricerca fotografica e grafica con elaborazioni digitali sul Vesuvio; quella montagna, o meglio quel vulcano che è dentro di me, con cui quotidianamente mi confronto dal balcone di casa mia. Quel Vesuvio, fonte di energia per me, che in queste opere ho voluto talvolta drammatizzare, talvolta dissacrare. Non a caso un titolo inusuale, VESUVIUS PATATRAK, che rimanda ad un gioco di parole tra Patafisica che è la scienza delle soluzioni impossibili e sconvolgimento eruttivo, che dopo tutto rigenera nuova vita.
Angela Campanile : - “Labes” - Maiolica sperimentale.
“Nella ceramica vi sono racchiusi gli elementi acqua, terra, aria, fuoco, che sono alle origini del mondo e dell’universo. La natura stessa della ceramica, fragile, ma non deperibile mi ha permesso di esprimere un’interiorità senza limiti.
Attraverso metodi tradizionali e sperimentali realizzo oggetti che vanno aldilà del valore puramente funzionale,utilizzando un linguaggio artistico personale.
La sperimentazione è frutto di ricerca sulla natura e sulla composizione degli ossidi metallici e degli smalti. L’idea di rappresentare i vulcani in eruzione è data da diversi nessi che ho trovato con le materie prime degli impasti, degli ossidi coloranti e dei rivestimenti vetrosi della ceramica e il magma, entrambi composti da elementi come la silice, alluminio, ferro, calcio, potassio. Il mio lavoro è nel quotidiano “piccole cose” contenute nell’universale”.
Pietro Chianese : “Black pine” - olio, pastello ad olio su tela e su tavola.
I miei paesaggi nascono al di fuori della concezione classica del disegno, senza un’apparente concentrazione, metto a frutto il colore, un colore più raro ed essenziale.
Soltanto scavando dentro, attraverso la forma, stratificando i ricordi ‘tonali’, posso riuscire ad integrare un sentimento più integro e puro. Il segno, che per me è incisione, esprime il linguaggio pittorico dove trova la tradizione espressionista. Il segno è netto e incisivo con una vivace orchestrazione dei colori, fusa in una calibratissima sintesi.
Gabriella Gorini : "Sopra e sotto il Vulcano" – olio, acrilico, foglia d’argento e d’oro su tela.
Un’artista forte e surreale, ‘mediterranea’, ma meditativa, attenta alle filosofie orientali e alle etnie diverse…Aprono scenari diversi, latitudini che rinviano ad un lungo e difficile itinerario intorno ai colori che perpetuano la loro infinita mutazione.
La pittura di Gabriella Gorini allude con estremo ritegno al dipingere. Non c’è pennellata, né materia, né spessore sulla sua superficie ma l’emergere del colore, della linea decisa…
La Gorini sa che l’arte è una risposta ad un universo che ci chiede di moltiplicare i nostri volti, i nostri linguaggi, ma non c’è arte senza perdite e visioni, si può cambiare perché disposti ad immaginare, meravigliare e la meraviglia, per l’artista, è un caldo colore, oggetto di un piacere ricolmo d’interesse, di una rappresentazione senza concetti ma semplicemente contemplata.
Marco Matta : “Magma” - sabbia, resina, inchiostri, olio e tempera su legno.
Opere materiche , tridimensionali. Fondamentale per me, è l’uso della sabbia come scelta sia tecnica, per gli effetti che si vengono a creare sia concettuale, perchè materia della Terra; terra dei Campi Flegrei, zona sismica che vive e muta le sue sembianze da secoli, come il globo e tutto ciò che è al di fuori della nostra atmosfera. Il resto, pura immaginazione.
Flavia Sarracino : “Emergere dalla terra”- rielaborazione d’immagine e incisione su carta
fotografica
Nei graffi di Flavia Saracino l’immagine acquista un senso ed un valore ancestrale. Si tratta di veri e propri graffiti proposti su un supporto, il diacolor, che consente di caricare, e al tempo stesso alterare, il dettato spaziale dell’immagine. Non è tanto il segno graffiato filtrato dalla luce, quanto la possibilità di invadere lo spazio che lo accoglie, di modellarlo all’articolazione dei piani, superando ogni prospettiva bidimensionale.
Sandra Statunato : “ Eruzione” – acrilico, olio su tela
Affascinata dalla natura, ne ha colto gli aspetti più significativi secondo il momento, ascoltando il bisogno dell'anima. Vulcani, alberi, distese coltivate, onde, isole, paesi reali e surreali.
Spesso li ha coniugati e inseriti tutti insieme, come se da una finestra si potesse guardare fuori un mondo ricco di forme, sfumature e forti colori. A volte come un cartone animato, a volte senza giuste proporzioni, ombre, luci e prospettive falsate riflettono un "sé" fatto di una continua ricerca di equilibri e verità, ma anche di sogni irrealizzabili. Una esplosione di energia, di amore, di libertà...il fuoco purifica, trasforma, crea...
Mario Stoccuto : “Il Vulcano crea la città” - Olio e vernici su tela
Dal suo ventre, caos e distruzione, tremori e paura, ma anche humus fertile, pietra con cui costruire e modellare. Morte e Vita in una alternanza secolare. Provo ad immaginare la città senza il vulcano, cosa sarebbe? No, il vulcano esiste ed esiste la città che è stata da lui creata e modellata, ed è così che io lo immagino mentre erutta brandelli di città, che in un vorticoso moto pone su di una tavolozza colma di misture, colori e gemme scure come il suo ventre, mentre un mare calmo lambisce la sua base.
Francesco Verio : “ Oltre il Mito : Partenope e ‘o Vesuvio” – olio su tela
Francesco Verio, pittore di matrice espressionista, ha spesso riportato nella sua produzione temi e simboli della città dove è nato. In questo dipinto riprende il tema della sirena Partenope e del Vesuvio visitandoli come denuncia sociale. La bellezza è deteriorata dall’incuria, la passione
degenera violenza, ma c’è sempre la speranza di una Napoli migliore pronta ora ad esplodere in un’armonia di luce-colore ora a chiedere, ancora una volta, aiuto al suo Santo protettore.
In un mondo surreale, tipico della mia pittura, si confrontano due realtà contrapposte.
In primo piano c’è un faro, spento, inerte, che non sa o non può più irrorare la luce, lo cinge una ragnatela, ed è costretto suo malgrado a misurarsi con un vulcano (l’antagonista), che sullo sfondo al contrario è in piena efficienza, radioso, potente ; sa dare luce, calore, vita…
Alfonso Caccavale : “Vesuvius Patatrak” - fotografia digitale
Le mie opere nascono da una costante ricerca fotografica e grafica con elaborazioni digitali sul Vesuvio; quella montagna, o meglio quel vulcano che è dentro di me, con cui quotidianamente mi confronto dal balcone di casa mia. Quel Vesuvio, fonte di energia per me, che in queste opere ho voluto talvolta drammatizzare, talvolta dissacrare. Non a caso un titolo inusuale, VESUVIUS PATATRAK, che rimanda ad un gioco di parole tra Patafisica che è la scienza delle soluzioni impossibili e sconvolgimento eruttivo, che dopo tutto rigenera nuova vita.
Angela Campanile : - “Labes” - Maiolica sperimentale.
“Nella ceramica vi sono racchiusi gli elementi acqua, terra, aria, fuoco, che sono alle origini del mondo e dell’universo. La natura stessa della ceramica, fragile, ma non deperibile mi ha permesso di esprimere un’interiorità senza limiti.
Attraverso metodi tradizionali e sperimentali realizzo oggetti che vanno aldilà del valore puramente funzionale,utilizzando un linguaggio artistico personale.
La sperimentazione è frutto di ricerca sulla natura e sulla composizione degli ossidi metallici e degli smalti. L’idea di rappresentare i vulcani in eruzione è data da diversi nessi che ho trovato con le materie prime degli impasti, degli ossidi coloranti e dei rivestimenti vetrosi della ceramica e il magma, entrambi composti da elementi come la silice, alluminio, ferro, calcio, potassio. Il mio lavoro è nel quotidiano “piccole cose” contenute nell’universale”.
Pietro Chianese : “Black pine” - olio, pastello ad olio su tela e su tavola.
I miei paesaggi nascono al di fuori della concezione classica del disegno, senza un’apparente concentrazione, metto a frutto il colore, un colore più raro ed essenziale.
Soltanto scavando dentro, attraverso la forma, stratificando i ricordi ‘tonali’, posso riuscire ad integrare un sentimento più integro e puro. Il segno, che per me è incisione, esprime il linguaggio pittorico dove trova la tradizione espressionista. Il segno è netto e incisivo con una vivace orchestrazione dei colori, fusa in una calibratissima sintesi.
Gabriella Gorini : "Sopra e sotto il Vulcano" – olio, acrilico, foglia d’argento e d’oro su tela.
Un’artista forte e surreale, ‘mediterranea’, ma meditativa, attenta alle filosofie orientali e alle etnie diverse…Aprono scenari diversi, latitudini che rinviano ad un lungo e difficile itinerario intorno ai colori che perpetuano la loro infinita mutazione.
La pittura di Gabriella Gorini allude con estremo ritegno al dipingere. Non c’è pennellata, né materia, né spessore sulla sua superficie ma l’emergere del colore, della linea decisa…
La Gorini sa che l’arte è una risposta ad un universo che ci chiede di moltiplicare i nostri volti, i nostri linguaggi, ma non c’è arte senza perdite e visioni, si può cambiare perché disposti ad immaginare, meravigliare e la meraviglia, per l’artista, è un caldo colore, oggetto di un piacere ricolmo d’interesse, di una rappresentazione senza concetti ma semplicemente contemplata.
Marco Matta : “Magma” - sabbia, resina, inchiostri, olio e tempera su legno.
Opere materiche , tridimensionali. Fondamentale per me, è l’uso della sabbia come scelta sia tecnica, per gli effetti che si vengono a creare sia concettuale, perchè materia della Terra; terra dei Campi Flegrei, zona sismica che vive e muta le sue sembianze da secoli, come il globo e tutto ciò che è al di fuori della nostra atmosfera. Il resto, pura immaginazione.
Flavia Sarracino : “Emergere dalla terra”- rielaborazione d’immagine e incisione su carta
fotografica
Nei graffi di Flavia Saracino l’immagine acquista un senso ed un valore ancestrale. Si tratta di veri e propri graffiti proposti su un supporto, il diacolor, che consente di caricare, e al tempo stesso alterare, il dettato spaziale dell’immagine. Non è tanto il segno graffiato filtrato dalla luce, quanto la possibilità di invadere lo spazio che lo accoglie, di modellarlo all’articolazione dei piani, superando ogni prospettiva bidimensionale.
Sandra Statunato : “ Eruzione” – acrilico, olio su tela
Affascinata dalla natura, ne ha colto gli aspetti più significativi secondo il momento, ascoltando il bisogno dell'anima. Vulcani, alberi, distese coltivate, onde, isole, paesi reali e surreali.
Spesso li ha coniugati e inseriti tutti insieme, come se da una finestra si potesse guardare fuori un mondo ricco di forme, sfumature e forti colori. A volte come un cartone animato, a volte senza giuste proporzioni, ombre, luci e prospettive falsate riflettono un "sé" fatto di una continua ricerca di equilibri e verità, ma anche di sogni irrealizzabili. Una esplosione di energia, di amore, di libertà...il fuoco purifica, trasforma, crea...
Mario Stoccuto : “Il Vulcano crea la città” - Olio e vernici su tela
Dal suo ventre, caos e distruzione, tremori e paura, ma anche humus fertile, pietra con cui costruire e modellare. Morte e Vita in una alternanza secolare. Provo ad immaginare la città senza il vulcano, cosa sarebbe? No, il vulcano esiste ed esiste la città che è stata da lui creata e modellata, ed è così che io lo immagino mentre erutta brandelli di città, che in un vorticoso moto pone su di una tavolozza colma di misture, colori e gemme scure come il suo ventre, mentre un mare calmo lambisce la sua base.
Francesco Verio : “ Oltre il Mito : Partenope e ‘o Vesuvio” – olio su tela
Francesco Verio, pittore di matrice espressionista, ha spesso riportato nella sua produzione temi e simboli della città dove è nato. In questo dipinto riprende il tema della sirena Partenope e del Vesuvio visitandoli come denuncia sociale. La bellezza è deteriorata dall’incuria, la passione
degenera violenza, ma c’è sempre la speranza di una Napoli migliore pronta ora ad esplodere in un’armonia di luce-colore ora a chiedere, ancora una volta, aiuto al suo Santo protettore.
10
luglio 2007
Spatium Vulcani 2007
Dal 10 luglio al 18 settembre 2007
arte contemporanea
Location
L’ATELIER
Napoli, Via Tito Angelini, 41, (Napoli)
Napoli, Via Tito Angelini, 41, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 18.00 – 20.00; chiuso agosto e 1-3 settembre
Vernissage
10 Luglio 2007, ore 18
Autore
Curatore