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Spazi e visioni
La mostra Spazi e Visioni presenta una selezione di lavori di cinque autori che hanno operato intorno al tema dello spazio, con una particolare attenzione ai concetti di visione e di emozione e alle loro rappresentazioni.
Comunicato stampa
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Gli autori affrontano la relazione tra l'individuo e il suo spazio, e dei vari luoghi scelti ci restituiscono interpretazioni diverse che scavano in profondità nel rapporto personale ed emotivo tra soggetto e luogo, cercando ciascuno di cogliere una particolare dimensione nascosta, costruendo il senso dell'immagine con una lettura capace di scoprire e rivelare sia aspetti inediti della realtà, che qualcosa di se stessi e del proprio mondo mentale. La ricerca che ogni autore ha portato avanti si manifesta in stili e forme diversificati, che spaziano dalla fotografia tecnicamente semplificata, come quella ottenuta con l'uso della Holga, fino alle sofisticate manipolazioni che utilizzano le ampie possibilità del mezzo fotografico digitale. Le immagini di Alessandra Capodacqua sono incentrate sull'esplorazione dei centri commerciali, che con la loro presenza hanno modificato non solo il territorio ma anche le nostre abitudini. Le fotografie rappresentano luoghi che vivono sulla presenza costante dell'elemento umano e che investigati in orari di chiusura si trasformano in spazi di un immaginario fluttuante, mutante, quasi irreale. Anche le immagini di Alessandro Destro ci parlano di uno dei luoghi della modernità più controversa. Il suo lavoro è dedicato alla costruzione della linea ferroviaria T.A.V., nel tratto in cui questa attraversa la provincia di Reggio Emilia. Le immagini mirano a rappresentare l'impatto causato dalla presenza di questo enorme cantiere, che genera piccoli e grandi sconvolgimenti urbanistici e sociali trasformando i luoghi in scenari da fantascienza. La visione può anche andare lontano dalla realtà, per crearne una del tutto nuova, o per sondare gli aspetti dell'invisibile. E' il caso dei lavori di Chiara Cochi. Nel suo progetto Paesaggi e figure propone una serie di fotocollages composti estrapolando dal quotidiano frammenti di vita ordinaria, poi ri-contestualizzati entro paesaggi spogli, elementari. Si costruiscono così quinte di un racconto che narra del tentativo di riappropriarsi di una natura ormai perduta, ma a cui l'uomo è indissolubilmente legato: l'armonia di una valle di montagna, la solitudine dell'escursionista, sono alterati dall'asfalto incombente, e l'uomo non è più sentito come parte del tutto ma come l'elemento variante nel contesto.
Nel suo lavoro Hotel Rêverie, Silvia Noferi cerca di scoprire la memoria dei luoghi. Le immagini rappresentano un ambiente decadente pervaso da un'antica aura romantica. Il suo obiettivo permette alla fantasia di manifestarsi, e di animare di presenze e di memorie il luogo abbandonato. Può così riemergere la vita segreta degli spazi di questo albergo in via di ristrutturazione, nei quali misteriosi personaggi agiscono come attori di una rappresentazione mentale. Nel suo progetto Echo Marco Signorini propone, con immagini suggestive e misterose, una ricerca del significato dell’uomo all’interno della sua casa, il mondo. Nelle sue immagini il rapporto tra il visibile e l'invisibile è estremamente stretto e ambiguo, i suoi luoghi possono appartenere indifferentemente al passato o al presente, in una corrispondenza spirituale tra il tempo dell'universo e quello della vita umana. Le sue immagini di luoghi bellissimi, scandite dalla luce e dalla vastità, diventano una riflessione sul nostro essere nel mondo.
Massimo Agus
Nel suo lavoro Hotel Rêverie, Silvia Noferi cerca di scoprire la memoria dei luoghi. Le immagini rappresentano un ambiente decadente pervaso da un'antica aura romantica. Il suo obiettivo permette alla fantasia di manifestarsi, e di animare di presenze e di memorie il luogo abbandonato. Può così riemergere la vita segreta degli spazi di questo albergo in via di ristrutturazione, nei quali misteriosi personaggi agiscono come attori di una rappresentazione mentale. Nel suo progetto Echo Marco Signorini propone, con immagini suggestive e misterose, una ricerca del significato dell’uomo all’interno della sua casa, il mondo. Nelle sue immagini il rapporto tra il visibile e l'invisibile è estremamente stretto e ambiguo, i suoi luoghi possono appartenere indifferentemente al passato o al presente, in una corrispondenza spirituale tra il tempo dell'universo e quello della vita umana. Le sue immagini di luoghi bellissimi, scandite dalla luce e dalla vastità, diventano una riflessione sul nostro essere nel mondo.
Massimo Agus
03
giugno 2009
Spazi e visioni
Dal 03 al 19 giugno 2009
fotografia
Location
FSMGALLERY
Firenze, Via San Zanobi, 19/r, (Firenze)
Firenze, Via San Zanobi, 19/r, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedi a venerdi ore 16-19
Vernissage
3 Giugno 2009, ore 19
Autore
Curatore