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Spazi incorretti
Spazi incorretti vuole cercare di comprendere quanto la cornice dello spazio espositivo stia diventando sempre di più il discendente della tradizionale cornice che delimitava l’immagine del quadro
Comunicato stampa
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Quando si entra in una galleria d’arte si è consapevoli che tutto quello che si trova al suo interno fa parte del meraviglioso mondo dell’arte contemporanea, ed ogni anomalia o mistero è facilmente traducibile dal suo contenitore. Il contenitore – la galleria museo ecc. - è la spiegazione stessa, in quanto “limite” dell’opera, o del suo raggio d’azione. Lo spazio/ contenitore diventa una cerniera con una doppia difesa: difende l’opera da un possibile “inquinamento” del mondo esterno, e, contemporaneamente, difende lo spettatore avvisandolo che al suo interno tutto può essere “vero”. Lo spazio (inteso come architettura) ha un doppio valore di impreziosimento: il primo è lo stesso effetto di arricchimento comune alla cornice, il secondo è la costituzione di un contesto che diventa il luogo in cui si svolge l’azione artistica.
Spazi incorretti vuole cercare di comprendere quanto la cornice dello spazio espositivo stia diventando sempre di più il discendente della tradizionale cornice che delimitava l’immagine del quadro. La mostra mette in relazione le opere di quattro artisti di Roma e gioca sull’aspetto di comodità/scomodità del luogo espositivo che non sempre sembra essere a favore dell’arte, ma spesso una iperprotezione pericolosa per la ricerca artistica. L’accelerata moltiplicazione degli spazi espositivi sembra essere l’unico elemento importante del sistema dell’arte, piuttosto che l’analisi di una evoluzione dello spazio espositivo come elaboratore di contenuti. La costante facilitazione ad avvicinare l’esterno all’interno porta ad un indebolimento dei contenuti. Spazi incorretti è un invito a vivere “scomodamente” una mostra in cui l’opera può diventare l’ostacolo fisico o mentale.
Marco Fedele di Catrano è nato a Roma nel 1976, vive e lavora a Roma; Silvia Giambrone, nata ad Agrigento nel 1981, diplomata all'Accademia di Belle Arti di Roma, vive e lavora a Roma; i PH.ON (Dario D’Aronco e Roberto Gammone) sono nati a Roma nel 1980 e 1979, vivono e lavorano a Roma; Valentino Diego nato a Ciriè (TO) nel 1978 , dal 1996 si trasferisce a Roma dove attualmente vive e lavora.
Spazi incorretti vuole cercare di comprendere quanto la cornice dello spazio espositivo stia diventando sempre di più il discendente della tradizionale cornice che delimitava l’immagine del quadro. La mostra mette in relazione le opere di quattro artisti di Roma e gioca sull’aspetto di comodità/scomodità del luogo espositivo che non sempre sembra essere a favore dell’arte, ma spesso una iperprotezione pericolosa per la ricerca artistica. L’accelerata moltiplicazione degli spazi espositivi sembra essere l’unico elemento importante del sistema dell’arte, piuttosto che l’analisi di una evoluzione dello spazio espositivo come elaboratore di contenuti. La costante facilitazione ad avvicinare l’esterno all’interno porta ad un indebolimento dei contenuti. Spazi incorretti è un invito a vivere “scomodamente” una mostra in cui l’opera può diventare l’ostacolo fisico o mentale.
Marco Fedele di Catrano è nato a Roma nel 1976, vive e lavora a Roma; Silvia Giambrone, nata ad Agrigento nel 1981, diplomata all'Accademia di Belle Arti di Roma, vive e lavora a Roma; i PH.ON (Dario D’Aronco e Roberto Gammone) sono nati a Roma nel 1980 e 1979, vivono e lavorano a Roma; Valentino Diego nato a Ciriè (TO) nel 1978 , dal 1996 si trasferisce a Roma dove attualmente vive e lavora.
01
febbraio 2007
Spazi incorretti
Dal primo al 28 febbraio 2007
giovane arte
Location
FONDAZIONE PASTIFICIO CERERE
Roma, Via Degli Ausoni, 7, (Roma)
Roma, Via Degli Ausoni, 7, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Vernissage
1 Febbraio 2007, ore 19
Autore
Curatore