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Spazio Bianco
In mostra diciannove opere di otto artisti per i quali lo spazio bianco è un’idea mentale: vale come metafora, è il punto di arrivo di ogni immagine possibile, il suo svanire, e contemporaneamente il suo ripresentarsi come istanza inestinguibile
Comunicato stampa
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Fotografia Italiana arte contemporanea inaugura presso lo spazio Four Emotions di St. Moritz una mostra collettiva di otto artisti italiani intitolata “Spazio Bianco”.
In mostra diciannove opere di Marco Campanini, Mario Cresci, Franco Fontana, Andrea Galvani, Francesco Pignatelli, Alessandra Spranzi, Pio Tarantini e Silvio Wolf.
Che cos’è lo spazio bianco?
È una costruzione della mente, non appartiene alla natura: non è un omaggio all’Engadina invernale, anche se prende lo spunto dal suo paesaggio innevato. Lo spazio diventa bianco perché perde i suoi connotati fenomenici, quelli che cadono sotto i sensi, e si fa percepibile solo con un atto del pensiero. Per meglio dire, esso si dispiega davanti ai nostri occhi grazie a un atto del linguaggio, che solo la pittura, la fotografia, insomma i linguaggi dell’arte possono rendere operativo.
Il bianco come colore che contiene tutti i colori, come dimensione assoluta dove si riassumono tutte le dimensioni praticabili.
Nel lavoro dei fotografi, e segnatamente in quelli che questa mostra raccoglie e mette a confronto, lo spazio bianco vale come metafora, è il punto di arrivo di ogni immagine possibile, il suo svanire, e contemporaneamente il suo ripresentarsi come istanza inestinguibile. La fotografia vale come soglia fra le due possibilità.
Gli artisti fotografi qui presenti, appartenenti a diverse generazioni, sono accomunati da un’idea di lavoro fotografico che rinuncia alla presunzione rappresentativa o documentaristica per diventare strumento di analisi del suo proprio linguaggio. Il bianco allora, diventa l’emblema di questo intento, perché è il colore, o il tono dominante, che meglio esplicita la volontà di spoliazione di ogni tratto superfluo, ridondante, perché lo sguardo si concentri sui pochi elementi focalizzati dall’occhio meccanico.
In mostra diciannove opere di Marco Campanini, Mario Cresci, Franco Fontana, Andrea Galvani, Francesco Pignatelli, Alessandra Spranzi, Pio Tarantini e Silvio Wolf.
Che cos’è lo spazio bianco?
È una costruzione della mente, non appartiene alla natura: non è un omaggio all’Engadina invernale, anche se prende lo spunto dal suo paesaggio innevato. Lo spazio diventa bianco perché perde i suoi connotati fenomenici, quelli che cadono sotto i sensi, e si fa percepibile solo con un atto del pensiero. Per meglio dire, esso si dispiega davanti ai nostri occhi grazie a un atto del linguaggio, che solo la pittura, la fotografia, insomma i linguaggi dell’arte possono rendere operativo.
Il bianco come colore che contiene tutti i colori, come dimensione assoluta dove si riassumono tutte le dimensioni praticabili.
Nel lavoro dei fotografi, e segnatamente in quelli che questa mostra raccoglie e mette a confronto, lo spazio bianco vale come metafora, è il punto di arrivo di ogni immagine possibile, il suo svanire, e contemporaneamente il suo ripresentarsi come istanza inestinguibile. La fotografia vale come soglia fra le due possibilità.
Gli artisti fotografi qui presenti, appartenenti a diverse generazioni, sono accomunati da un’idea di lavoro fotografico che rinuncia alla presunzione rappresentativa o documentaristica per diventare strumento di analisi del suo proprio linguaggio. Il bianco allora, diventa l’emblema di questo intento, perché è il colore, o il tono dominante, che meglio esplicita la volontà di spoliazione di ogni tratto superfluo, ridondante, perché lo sguardo si concentri sui pochi elementi focalizzati dall’occhio meccanico.
14
febbraio 2008
Spazio Bianco
Dal 14 febbraio al 24 marzo 2008
fotografia
Location
FOTOGRAFIA ITALIANA
Milano, Corso Venezia, 22, (Milano)
Milano, Corso Venezia, 22, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni, dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
In marzo chiuso la domenica
Vernissage
14 Febbraio 2008, dalle 18.00 alle 21.00, solo su invito
Autore