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Spazio della Fantasia 2007
Collettiva dedicata al grande favolista Gianni Rodari
Comunicato stampa
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“Lo abbiamo scritto nel catalogo dell’edizione scorsa: lo spazio mentale, dell’anima, quello in cui si produce e alberga la fantasia, è tutto nostro, impenetrabile, inviolabile e nessuno ce lo può rubare. Il suo prodotto, però, attraverso il linguaggio esce da noi, si esteriorizza e si cala nel sociale, si offre agli altri perché anch’essi ne possano godere. Dunque si qualifica come un atto d’amore : fantasia come dono per allietare quanti vogliono condividere con noi la gioia dell’invenzione.
La fantasia sta alla base di ogni intento creativo e Gianni Rodari, con la sua straordinaria capacità affabulatrice, ha fatto di essa, in modo ancor più accentuato rispetto alla normalità, il substrato del suo dire narrativo.
Da parte nostra abbiamo voluto tentare un esperimento non semplice: utilizzare un linguaggio (quello visivo: pittorico, plastico, grafico) per tradurne un altro (quello verbale). Ognuno di essi, si sa, possiede le proprie regole formali le quali si trasformano in sostanza inventiva e dunque traslare il senso dalla parola all’immagine (o viceversa) costituisce operazione niente affatto facile perché rischia di ingabbiare, all’interno di una griglia linguistica non propria, il senso di ciò che si è detto con un sistema grammaticale e sintattico di altra natura.
Sicché quando dal linguaggio verbale (orale o scritto che sia) si trasferisce il portato narrativo – con tutte le sue qualità, da quelle icastiche a quelle sfumate, con tutte le sue tinte, con tutte le sue valenze di prosa o poetiche – a quello dell’immagine, si possono percorrere due strade: una è l’illustrazione, l‘altra è la reinvenzione visiva autonoma. La prima è una attività creativa che potremmo definire di servizio la quale aggiunge la sua carica creativa a quella preesistente e le dà una consistenza visiva; la seconda è un’azione fattrice di fantasia totale che fa nascere una metafora visiva da un’altra verbalmente espressa.
Quest’anno gli artisti partecipanti allo “Spazio della Fantasia” hanno fatto ricorso sia all’una che all’altra modalità espressiva. Il risultato raggiunto è molto buono e si gioca tutto sul colore – in maniera prevalente – poi sul segno e sulla forma, ingredienti con cui si confeziona quel piatto prelibato che chiamiamo arte, prodotto della fantasia a cui abbiamo voluto dedicare uno spazio fisico. Il quale si appresta, anno dopo anno, a diventare una raccolta originale e qualitativamente interessante per trasformarsi poi, speriamo prima possibile, in un vero e proprio museo che abbia anche la possibilità di coinvolgere artisti stranieri. Ma di ciò parleremo più avanti. Ora preoccupiamoci di crescere in modo coerente e rilevante all’interno del contesto creativo nazionale. Per la gioia dei bambini ma anche degli adulti, così come ci avrebbe raccomandato caldamente di fare Gianni Rodari.”
Armando Ginesi
La fantasia sta alla base di ogni intento creativo e Gianni Rodari, con la sua straordinaria capacità affabulatrice, ha fatto di essa, in modo ancor più accentuato rispetto alla normalità, il substrato del suo dire narrativo.
Da parte nostra abbiamo voluto tentare un esperimento non semplice: utilizzare un linguaggio (quello visivo: pittorico, plastico, grafico) per tradurne un altro (quello verbale). Ognuno di essi, si sa, possiede le proprie regole formali le quali si trasformano in sostanza inventiva e dunque traslare il senso dalla parola all’immagine (o viceversa) costituisce operazione niente affatto facile perché rischia di ingabbiare, all’interno di una griglia linguistica non propria, il senso di ciò che si è detto con un sistema grammaticale e sintattico di altra natura.
Sicché quando dal linguaggio verbale (orale o scritto che sia) si trasferisce il portato narrativo – con tutte le sue qualità, da quelle icastiche a quelle sfumate, con tutte le sue tinte, con tutte le sue valenze di prosa o poetiche – a quello dell’immagine, si possono percorrere due strade: una è l’illustrazione, l‘altra è la reinvenzione visiva autonoma. La prima è una attività creativa che potremmo definire di servizio la quale aggiunge la sua carica creativa a quella preesistente e le dà una consistenza visiva; la seconda è un’azione fattrice di fantasia totale che fa nascere una metafora visiva da un’altra verbalmente espressa.
Quest’anno gli artisti partecipanti allo “Spazio della Fantasia” hanno fatto ricorso sia all’una che all’altra modalità espressiva. Il risultato raggiunto è molto buono e si gioca tutto sul colore – in maniera prevalente – poi sul segno e sulla forma, ingredienti con cui si confeziona quel piatto prelibato che chiamiamo arte, prodotto della fantasia a cui abbiamo voluto dedicare uno spazio fisico. Il quale si appresta, anno dopo anno, a diventare una raccolta originale e qualitativamente interessante per trasformarsi poi, speriamo prima possibile, in un vero e proprio museo che abbia anche la possibilità di coinvolgere artisti stranieri. Ma di ciò parleremo più avanti. Ora preoccupiamoci di crescere in modo coerente e rilevante all’interno del contesto creativo nazionale. Per la gioia dei bambini ma anche degli adulti, così come ci avrebbe raccomandato caldamente di fare Gianni Rodari.”
Armando Ginesi
09
giugno 2007
Spazio della Fantasia 2007
Dal 09 giugno all'otto luglio 2007
arte contemporanea
Location
TEATRO SANT’AGOSTINO
Pieve Torina, Via Sant'agostino, (Macerata)
Pieve Torina, Via Sant'agostino, (Macerata)
Vernissage
9 Giugno 2007, ore 16:30
Autore
Curatore