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Spazio e materia
Questa mostra conclude il ciclo di eventi espositivi dedicati da Soqquadro alle ricerche che partono dall’arte astratta
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Questa mostra conclude il ciclo di eventi espositivi dedicati da Soqquadro alle ricerche che partono dall’arte astratta, iniziato a maggio al Museo Storico della Fanteria di Roma. Questo terzultimo appuntamento ruota, come dice il titolo stesso, intorno alle tematiche legate all’uso della materia nella concezione dello spazio.
Marcantonio Abbagnara realizza lavori che coniugano alcuni stilemi delle concezioni pop con una ricerca legata all’astrazione, creando così un ponte tra queste due correnti dell’arte moderna. Ciò che ne scaturisce è un lavoro attualissimo, che supera le tematiche “classiche” del contemporaneo, proiettandosi con decisione nel futuro.
Angelo De Boni usa lo spazio della tela ragionando al di là della sua dimensione, invadendo l’esterno con piccoli segni, quasi delle orme lasciate da pezzi di cose su campi monocromatici. L’effetto finale è altamente concettuale, oltre che raffinato, crea un racconto denso, che emerge da esplodenti rossi o luminosissimi bianchi pieno di un drammatico mistero che affascina il fruitore dell’opera.
Anche per Laura Del Vecchio la ricerca si evolve in una dimensione quasi monocromatica, fortemente materica e drammatica con evidenti riferimenti a Burri. Le sue tele, attraverso un sapiente ed energico lavoro dell’artista divengono racconti ancestrali composti da terre, sabbie, legni, carte, che divengono crateri, paesaggi lunari, portando lo spettatore in atmosfere primordiali.
Tiziana Guidi stende il colore direttamente con le mani, escludendo la mediazione del pennello, in un rapporto di forte fisicità con l’opera. Nelle sue tele, fatte di corposa materia pittorica impastata con carta igienica, il colore domina la scena, si impadronisce dello spazio, non solo quello della tela, ma anche di quello visivo dello spettatore, travolgendone i sensi.
Maria Rita Nucci, tra tutti, è quella che realizza opere legate ad una visione strettamente geometrica dello spazio. La sua ricerca, che si collega con la grande scuola dell’astrazione realizzata con righe e squadre, crea un collegamento tra la visione moderna dell’arte e quella orientale, religiosa ed antica, del geometrismo con cui i monaci tibetani realizzano i mandala.
Nunzio Paci utilizza la tela trasformandola in un ricettacolo di forme, colori, oggetti, per arrivare alla realizzazione di opere che vedono protagonisti ingranaggi, fili, scatole. Lo stesso artista del suo lavoro ci dice: “Il mio obiettivo è lo sconvolgimento della bidimensionalità del supporto in modo da rendere l'osservatore partecipe dell'opera sia mentalmente che fisicamente attraverso la sua "ipermatericità".
Marcantonio Abbagnara realizza lavori che coniugano alcuni stilemi delle concezioni pop con una ricerca legata all’astrazione, creando così un ponte tra queste due correnti dell’arte moderna. Ciò che ne scaturisce è un lavoro attualissimo, che supera le tematiche “classiche” del contemporaneo, proiettandosi con decisione nel futuro.
Angelo De Boni usa lo spazio della tela ragionando al di là della sua dimensione, invadendo l’esterno con piccoli segni, quasi delle orme lasciate da pezzi di cose su campi monocromatici. L’effetto finale è altamente concettuale, oltre che raffinato, crea un racconto denso, che emerge da esplodenti rossi o luminosissimi bianchi pieno di un drammatico mistero che affascina il fruitore dell’opera.
Anche per Laura Del Vecchio la ricerca si evolve in una dimensione quasi monocromatica, fortemente materica e drammatica con evidenti riferimenti a Burri. Le sue tele, attraverso un sapiente ed energico lavoro dell’artista divengono racconti ancestrali composti da terre, sabbie, legni, carte, che divengono crateri, paesaggi lunari, portando lo spettatore in atmosfere primordiali.
Tiziana Guidi stende il colore direttamente con le mani, escludendo la mediazione del pennello, in un rapporto di forte fisicità con l’opera. Nelle sue tele, fatte di corposa materia pittorica impastata con carta igienica, il colore domina la scena, si impadronisce dello spazio, non solo quello della tela, ma anche di quello visivo dello spettatore, travolgendone i sensi.
Maria Rita Nucci, tra tutti, è quella che realizza opere legate ad una visione strettamente geometrica dello spazio. La sua ricerca, che si collega con la grande scuola dell’astrazione realizzata con righe e squadre, crea un collegamento tra la visione moderna dell’arte e quella orientale, religiosa ed antica, del geometrismo con cui i monaci tibetani realizzano i mandala.
Nunzio Paci utilizza la tela trasformandola in un ricettacolo di forme, colori, oggetti, per arrivare alla realizzazione di opere che vedono protagonisti ingranaggi, fili, scatole. Lo stesso artista del suo lavoro ci dice: “Il mio obiettivo è lo sconvolgimento della bidimensionalità del supporto in modo da rendere l'osservatore partecipe dell'opera sia mentalmente che fisicamente attraverso la sua "ipermatericità".
08
ottobre 2005
Spazio e materia
Dall'otto al 29 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
ARTE INN
Roma, Via Degli Orti D'alibert, 30, (Roma)
Roma, Via Degli Orti D'alibert, 30, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16-20
Vernissage
8 Ottobre 2005, ore 18,30
Autore
Curatore